Andrea Canale ha scritto:
Libli II ha scritto:
Allora ci sono fonti errate in giro, potrebbero essere due superstiti dei quattro supporti ferroviari allestiti, e gli altri due cannoni da 381/40, smontati dagli affusti ferroviari, possono essere quelli che sono stati montati sulla Batteria Monte Moro a Genova (che era di pertinenza del Regio Esercito e non della Regia Marina), questi, poi catturati dai tedeschi, sono finiti in Germania.
Se si cerca in rete Batteria Monte Moro, si trovano foto dei binari fissati sul fianco del monte (un vero piano inclinato) per issare in batteria i due pezzi da 381/40.
saluti
Andrea Canale
Quando ripresi in mano il mio modello (vedi il link di Voltan in questa discussione ) trovai anche questo :
Libli II ha scritto:
Su questi cannoni (intesi come masse rinculanti cioè canna e blocco di culatta ) ci sono notizie contraddittorie sulle quantità ...
Le canne costruite probabilmente furono più di dieci , forse ventitre e non solo dall' Ansaldo , il nome del pezzo completo come bocca da fuoco è :
cannone da 381/40 AVS ( Armstrong , Vickers , Schneider )
La denominazione della bocca da fuoco su affusto ferroviario è:
Batteria da 381/40 su installazione ferroviaria Pozzuoli
La prima canna fu costruita in Francia dalla Schneider . Ceduta dalla Regia Marina al Regio Esercito nell' agosto 1916 insieme ad una seconda di costruzione Ansaldo ? e poi Vickers -Terni di La Spezia , Armstrong di Pozzuoli
C' erano anche differenze costruttive a livello di blocco di culatta ed accessori .
Le tante foto sui piani inclinati per portarli sulle alture di Genova per la difesa costiera da postazione fissa mostrano armi con culatta tondeggiante , sugli affusti ferroviari erano montati pezzi con blocco di culatta squadrato tipici delle costruzioni Ansaldo (puo darsi che dieci fossero quelli prodotti dall' Ansaldo)
Per proseguire questo discorso , in un gruppo Facebook ho trovato questo commento che riporto :
( Per i cannoni 381/40 ) ... Occorre distinguere la produzione Ansaldo di tecnologia Schneider, riconoscibile dal grande blocco di culatta cubico, che armavano il Faa di Bruno e i treni, da quelli di tecnologia Vickers e Armstrong a filo. Questi nella ll. GM. armavano con due cannoni ognuna, Le batterie di S. Panagia(Augusta), Arenzano e m. Moro (Genova), Amalfi (Venezia) Brin e F.lli Bandiera (Brindisi) . Inoltre nel balipedio di Viareggio nel 1944 gli americani trovarono una bocca da fuoco Ansaldo/ Schneider e una Vickers/Terni. Due cannoni oggi giacciono sul fondo marino a Marotta nel relitto del monitore Cappellini mentre i cannoni delle batterie Amalfi, F. li Bandiera e Brin restarono operativi in ambito NATO fino alla segreta rottamazione intorno al 1960. Per il trattato di pace del 1947 furono invece rottamati Santa Panagia, Arenzano e monte Moro. Mentre il Faa di Bruno, semiaffondato a Savona, fu demolito a Genova nell'immediato dopoguerra. Si tenga conto, per ogni calcolo, che il totale di cannoni da 381/40 prodotti in Italia è stato di 23 bocche da fuoco .
V. RASTELLI, Storia Illustrata n. 151.
per quanto riguarda le " Cavour "e le " Duilio "quelle che superarono la guerra furono radiate dalla Marina Militare nel 1956 Andrea Doria e Caio Duilio , sempre nel 1956 esplose nel porto di Sebastopoli per mina tedesca della seconda guerra mondiale (con circa 600 morti , un centinaio per l' esplosione e gli altri per "stupidità dei comandi" ) la Giulio Cesare , ceduta alla marina dell' Unione Sovietica nel 1948 e diventata l' ammiraglia della flotta del Mar Nero .
saluti Giancarlo