cedro ha scritto:
Mi sembra che i disegni suscitino meno interesse delle foto...
Nel mio caso l'interesse è più per i disegni...
Sui ponti
di Motta, ricordo
di aver visto su una rivista concorrente una foto
di un ponte a doppio binario seguito da uno a binario semplice e si diceva solo dove fosse ma non perchè fosse così.
tr27 ha scritto:
Personalmente non conoscendo molto la linea mi sarei aspettato di trovare circa lo stesso piano di stazione di Chions e Pravisdomini e non addirittura tre binari. Se non ci fossero i disegni, credo sarebbe quasi impossibile conoscere oggi le planimetrie delle stazioni.
Guardando le foto provo dispiacere per tutto questo patrimonio andato perduto per sempre che invece, con la tecnologia di oggi, si potrebbe gestire "in economia"
Occhio che a me non viene dispiacere, viene altro, per cui ho sempre un caricatore
di parolacce pronto all'uso...
E, guardando gli orari dell'ultimo esercizio, provate a farvela con l'auto e vedete se davvero ci si mette
di meno...
cedro ha scritto:
Infatti la cosa è curiosa, ma evidentemente, nonostante la brevità della linea e la vicinanza delle stazioni, ognuna era nata per esigenze ben specifiche. Strano infatti che Annone Veneto, diciamo la più importante per il piano binari, non avesse un binario a raso nello scalo merci...
Ciao
Chions - Azzano Decimo parrebbe averlo avuto (io almeno lo immaginerò così nell'ipotetica sopravvivenza... 160 volte più piccola), ma era la sola. Forse i movimenti lì erano davvero più consistenti, mentre ad Annone era più facile che ci fossero incroci frequenti e soste.
cedro ha scritto:
...e comunque nemmeno a Motta di Livenza mancavano le bici...
Ma sapete che grazie alle bici potete ricavarvi la grandezza
di qualche oggetto lì presente e che non conoscete.
Di solito quelle bici sono circa tutte uguali, hanno sul metro e 70 cm fra i due punti più estremi. Diverse volte la presenza
di una bicicletta mi ha risolto il problema.