A completamento della monografia sulla Roma-Ancona, aggiungo che tra il 1936 e il 1944 esistette un raccordi diretto in direzione nord tra la linea in oggetto e la dorsale adriatica, utilizzata per lo più in ambito militare per evitare l'inversioni di marcia a Falconara Marittima per i treni dal nord-est verso la capitale e viceversa. Danneggiata nel secondo conflitto mondiale, non fu più ripristinata. Lunga circa 1,45 km a binario singolo tra il bivio Carbonifera della Orte-Falconara e il bivio Esino della linea Adriatica (che attualmente si troverebbe all'interno di una raffineria), è attualmente in fase avanzata di ripristino su nuovo tracciato in rilevato sempre a un binario elettrificato. Su ciò esistono notizie rilevabili in rete. Si veda in proposito E. Morando, Ricordi di rotaie vol. II, pag. 59. Evidentemente i lavori sulla DD BO-Fi che hanno costretto all'instradamento sulla transappenninica di vari convogli passeggeri e merci (anche internazionali) verso Roma e oltre hanno dimostrato l'utilità di raccordi diretti tra le direttrici fondamentali della rete ferroviaria, cosi come ad es. tra la Caserta-Foggia e la Foggia-Bari con la bretella verso sud attivata qualche anno fa, mentre manca ancora il raccordo tra la Cremona-Brescia e la Milano-Venezia in direzione est specie per i treni merci verso il Veneto e oltre.
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