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Io ci ho viaggiato molte volte, da pendolare, nei primi anni '80 (intorno a Torino circolarono fino al 1988, se non ricordo male). Non erano malaccio! Sarà la nostalgia dei bei vecchi tempi, ma ad onor del vero mi sembra che persino le due assi fossero meglio di una "piano ribassato"... Di solito stavano in composizioni del genere: E 636 + bagagliaio + miscellanea di centoporte, Corbellini e "bifore" di varie serie e sottoserie, scelte a capocchia secondo disponibilità. Per me era un gioco interessante, ogni volta che prendevo un treno simile, notare le "sette differenze" tra le diverse carrozze "dello stesso tipo" in composizione: c'erano le Centoporte "con la porta supplementare" e quelle senza, quelle miste di prima e seconda a scompartimenti; c'erano le Corbellini a due assi e a carrelli, con le carenature, senza, con gli scalini più o meno ripidi, ex sola terza o ex miste seconda/terza, con le panche in legno, con le panche rivestite e con i sedili imbottiti (si andava sempre a cercare questi, ma anche le panche erano molto più comode dei sedili del TAF!); c'erano le "bifore" con scompartimenti corti, medi, lunghi ed extra-large (se erano di prima declassata), quelle con il "mezzo scompartimento", quelle col tetto più alto...
Ogni tanto compariva in composizione qualche carrozza più strana del solito, come certe "tipo 1959" con gli interni azzurri (e chissà perché, avevo il sospetto che in tempi passati avessero espletato servizi più "di rango"); ma il vero "pezzo raro" erano le carrozze "tipo 1946" prototipo, o 33000 se si preferisce, con le cannellature sulle fiancate. Pochissime, rarissime, ne poteva comparire una all'improvviso, in una mattina di dicembre, avvolta dalla nebbia, in composizione ad un locale da Savona; ed io lì a sperare che ci fosse anche il giorno dopo, ma invece no, i turni prevedono che il materiale giri, cambi tipo di servizio, ed ecco che me la vedevo transitare a Moncalieri, pochi giorni dopo, terzultima in composizione ad un espresso per la Sicilia... addio...
Tornando alle Corbellini, ne ho un buon ricordo, in generale. Ma in particolare, ho fissato nella memoria uno dei miei ricordi "ferroviari" più vivi proprio grazie al viaggio su una Corbellini in coda al locale Chivasso Mondovì, che nel 1988 passava da Porta Susa intorno alle 16. In assenza del Passante, che era ancora di là da venire, quel locale percorreva tutto il vecchio trincerone che oggi non c'è più, trasformato in una buia galleria, e consentiva di vedere una bella fetta di paesaggio ferroviario torinese, a quei tempi precluso ai più, dato che erano rarissimi i treni passanti. Piazzato alla porta dell'intercomunicante della Corbellini, vedevo sfilare dapprima Porta Susa, con il grosso ponte metallico ad arco superiore; alla mia destra, varie automotrici Satti rosso e crema attendevano la partenza per Pont sui due tronchini ad esse riservati. Mentre il treno scendeva lungo la rampa che conduceva al trincerone, a destra vedevo ancora il vecchio fascio di binari dello scalo di Porta Susa, dove di solito sostava qualche composizione in attesa di prendere servizio (lì vidi anche per la prima volta una E 424 trasformata con il telecomando, pronta a effettuare un locale per Casale); a sinistra, invece, esisteva ancora il binario che saliva ad attraversare in superficie corso Vittorio Emanuele per andare alle OGR e oltre, verso corso Lione, lo scalo San Paolo e la caserma del Genio. Poi giù nella trincea, dove ogni tanto si vedevano ancora sulle pareti i segni dei bombardamenti della II GM; poco dopo si transitava su ben tre deviate in rapida successione, nel Quadrivio Zappata, per portarsi sulla linea che raggiunge Smistamento Nord, dove il treno rallentava, permettendomi di ammirare la semirotonda TD, dove vedevo le 663 e le 445 navetta, allora nuove fiammanti; e poi giù fino a Lingotto, costruita da pochi anni e a quei tempi ancora mancante di alcuni binari.
Come dice Alalà... a ripensarci mi prende un groppo alla gola!
Ciao
Andy
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