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 Oggetto del messaggio: E anche in svizzera si sciopera
MessaggioInviato: giovedì 13 marzo 2008, 20:16 
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Iscritto il: domenica 9 aprile 2006, 19:46
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Ascoltavo la radio e sento che la svizzera è in fiamme?????Ma nel senso che anche in svizzera sono in sciopero da diversi giorni gli operai delle famose officine di Bellinzona perchè minacciati di licenziamento per chiusura delle stesse. Ci sono state anche manifestazioni con partecipazione di cittadini della città, operai, macchinisti, e tanta gente comune che vede le officine come parte integrante e storia della città.
E durante l'intervista al ministro Lardi si sentivano i macchinisti delle loco che passavano a Bellinzona vicino le officine suonare le trombe per solidarietà verso gli operai

Questi gli eventi in sintesi finora:
Il direttore delle Ffs Andreas Meyer ha informato ieri i gruppi parlamentari alle Camere federali sulla situazione di Ffs Cargo. Il grande interesse per Ffs Cargo « rappresenta una grande opportunità per il trasporto merci su rotaia ». Riguardo agli sviluppi alle Officine di Bellinzona, il direttore dell’azienda ha espresso preoccupazione: « ora è necessaria ragionevolezza da parte di tutti per evitare danni persistenti ». Meyer ha messo in guardia dalle conseguenze di un non riconoscimento delle opportunità offerte dalla collaborazione con partner privati. Se i partner, viste le attuali resistenze in città, dovessero ritirarsi, ciò rappresenterebbe « un colpo molto duro ». A causa dello sciopero le Ffs sono costrette ad organizzare altrimenti la grande manutenzione delle locomotive.
Ffs Cargo passa alle minacce. Il settore merci dell’ex regia non esclude di licenziare gli operai che da venerdì stanno incrociando le braccia. Questo il contenuto di una lettera inviata ai collaboratori delle Officine che sabato scorso avevano già ricevuto una missiva che spiegava i motivi dello smantellamento. « Lo sciopero è illegale e viola le norme del Contratto collettivo di lavoro in vigore e negoziato con i partner sociali », si legge nello scritto mostrato ieri pomeriggio al Consiglio di Stato dal presidente del Comitato di sciopero Gianni Frizzo.
Ai rappresentanti sindacali e del Comitato Ffs Cargo scrive tra l’altro che « dobbiamo quindi attirare la vostra attenzione sul fatto che la sospensione dal lavoro rappresenta un rifiuto dal lavoro. Per il periodo corrispondente i collaboratori non ricevono il salario. Ffs Cargo si riserva inoltre il diritto di applicare ulteriori misure di carattere legale che vanno dal richiamo al licenziamento ». L’azienda ribadisce inoltre che non bisogna temere per il futuro delle Officine cittadine in quanto « grazie al modello industriale, saranno mantenuti parecchi posti di lavoro ». E ancora: « Ci preme che la situazione creatasi a Bellinzona si rassereni o si normalizzi il più presto possibile in modo da non mettere a rischio l’opzione futura del partenariato industriale. Ffs Cargo e i nostri clienti si aspettano che i mandati vengano nuovamente eseguiti in modo efficace e il più presto possibile nello Stabilimento di Bellinzona e non siano trasferiti altrove prima del previsto ». Ffs Cargo farà « tutto il possibile affinché le conseguenze delle misure di risanamento decise siano realizzate in modo socialmente responsabile. Ci auguriamo di raggiungere questo obiettivo insieme a voi ».
Il Comitato di sciopero ha consegnato ieri al Governo la documentazione tecnica con la quale si testimonia il buon funzionamento della struttura cittadina. L’argomentario sarà preziosissimo nell’incontro che il Consiglio di Stato terrà oggi a Berna con il direttore del Dipartimento dei trasporti Moritz Leuenberger e con i vertici dell’azienda. In tredici pagine si presentano i dati relativi alla produttività dei settori carri e locomotive ed i relativi risultati economici ed i motivi perché i primi non dovrebbero essere esternalizzati e le seconde trasferite ad Yverdon mentre potrebbero benissimo continuare a essere revisionate a Bellinzona dove sarebbe necessario un investimento di due milioni e non di 30 come sostenuto dalla Cargo.
E questo è il proseguimento
Le FFS sono pronte a sospendere le misure di ristrutturazione del settore cargo e a cercare soluzioni alternative alla perdita dei 401 impieghi in Svizzera, qualora lo sciopero degli operai delle Officine di Bellinzona sarà interrotto.
L’annuncio è stato dato dal direttore generale Andreas Meyer al termine di una tavola rotonda con Moritz Leuenberger, con la deputazione ticinese alle Camere, una delegazione del Consiglio di Stato ticinese e con il ministro grigionese Claudio Lardi.
Martedì, i vertici delle FFS avevano minacciato gli operai di licenziamento, se lo sciopero fosse continuato.
“E’ un primo passo” ha detto Fabio Pedrina, presidente della deputazione ticinese alle Camere al termine dell’incontro.
“Sono state create le basi per concretizzare quanto discusso riguardo alla ristrutturazione di FFS Cargo. Lo sviluppo è positivo ma non si deve dimenticare che la fiducia fra le parti è stata seriamente compromessa.
Comunque, ora si esamineranno soluzioni alternative e le FFS si sono impegnate a coinvolgere nelle loro future discussioni i rappresentanti degli operai delle Officine.”
Gianni Frizzo, presidente del comitato dei dipendenti delle Officine è cauto “Per ora non ci sbilanciamo. Fino a quando non vi sarà qualcosa di scritto non potremo dire nulla riguardo alla sciopero. Prenderemo posizione ma prima di farlo dovremo conoscere i dettagli.”
Il fatto che Leuenberger sia intervenuto nella vertenza è da interpretare, secondo Frizzo, come un segnale di sfiducia nei confronti del direttore Andreas Meyer e dell’intero CdA di FFS Cargo.


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MessaggioInviato: venerdì 14 marzo 2008, 14:31 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
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E' il primo sciopero del settore pubblico in Svizzera dal 1918 a quanto pare.

Il problema è che FFS Cargo ha perseguito una politica di espansione che la ha portata ad un indebitamento ora non più sostenibile, diceva il TG ticinese nello scorso week end.

Della questione si interessa se non erro non solo il Canton Ticino ma anche quello dei Grigioni in quanto 80 (!!!) operai delle officine di Bellinzona sono Grigionesi.


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