sly ha scritto:
se viene accusato il sistema TIR di inquinare con i fumi di scarico e consumare gasolio sempre più caro, qual è dall'altra parte la situazione con i grandi propulsori navali? Cosa e quanto consumano? Risentono in maniera tangibile del caropetrolio o ne sono meno "addolorati? Esiste per questi motori una normativa antinquinamento come per le auto? (Io vedo partire dagli scarichi dei traghetti che muovono da Trapani delle gran belle fumazzate nere....) si pensa anche che questi motori non vengono spenti mai per periodi lunghissimi, quindi stanno ore e ore accesi a vuoto?
Poi: qual è il rapporto massa a pieno carico/tara per un natante che trasporta ad esempio 50 semirimorchi carichi? è rapportabile al sistema carro pieno/carro vuoto (ovvero poco più di telaio e carrelli) della ferrovia?
Ciao a tutti.
Leggo solo ora il 3D
Come preambolo, quasi tutte le grosse navi che vediamo, son abilitate (per motivi commerciali) alla navigazione internazionale.
Ciò implica l'ottemperanza alle varie Convenzioni Internazionali che disciplinano sia la costruzione che la gestione delle navi. Una di queste è la Convenzione MARPOL 73/78 che disciplina la prevenzione dell'inquinamento dal trasporto di idrocarburi, sostanze chimiche alla rinfusa, merce pericolosa in colli, acque nere e rifiuti prodotti a bordo nonchè l'inquinamento dell'aria.
L'annesso VI di tal Convenzione, inerente appunto l'inquinamento dell'aria è entrato in vigore il 1° gennaio 2000 e prevede che tutti i motori (sia di propulsione sia quelli accoppiati ad alternatori) installati sulle navi costruite a decorrere da tale data, devono avere un'emissione di NOx (ossido di azoto) ben determinata (vi risparmio i valori!)
I motori devono avere però come minimo una potenza di 130 kW. Per quelli più piccoli non si applica).
Ciò si traduce in pratica che, prima di essere installati a bordo, i motori vengono certificati da un Ente di Classifica (esterno) tipo Registro Italiano Navale, oppure Bureau Veritas (francese), Germanische Lloyd , Lloyd Registrer (inglese ecc. ecc.) Ogni motore NON significa il primo della serie bensì letteralmente OGNI motore, ben identificato con il suo numero di matricola. A seguito della certificazione dei motori, la nave stessa riceve un certificato di Conformità all'Annesso VI MARPOL che si chiama I.A.P.P. (International Air Pollution Prevention certificate).
Deve esser chiaro che senza tal certificato, la nave non può operare. Il certificato vale 5 anni e la condizione principale per il suo mantenimento è che ogni ricambio che si debba installare (parliamo di gruppo termico e suoi accessori) debba essere costruito dal costruttore del motore (e non "di concorrenza"), al fine garantire che le caratteristiche del motore non vengano mutate e di conseguenza le emissioni.
Tal certificato IAPP non riguarda solo i motori ma anche gli impianti (tipo refrigeratori) che potrebbero influire sull'ozono a causa della fuoriuscita di CFC o HCFC (Freon & C.) oppure inceneritori dell'immondizia. Altra clausola riguarda inoltre l'obbligo, in determinate parti del globo (Es. Mar Baltico) di usare carburante a basso contenuto di zolfo, allo scopo limitare le emissioni di ossido di zolfo SOx.
Quanto sopra per le navi costruite dal 1° gennaio 2000 in poi. Le navi costruite prima acquisiscono il certificato IAPP ovviamente senza che i motori siano certificati (prima non era obbligatorio) però le modalità di mantenimento del certificato IAPP (ricambi ecc.) son gli stessi.
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Per quanto riguarda le altre domante:
Un traghetto passeggeri tipo Cartour (linea Salerno-Messina) oppure Partenope/Trinacria (linea Napoli-Catania), avente una stazza di circa 25.000 tonnellate (la stazza è una misura di volume, non di peso) ha la possibilità di caricare per 2.500 metri lineari (fate voi il calcolo di quanti trailer sono).
Premesso che il consumo dipende molto dalla velocità e dalla durata della traversata, mediamente una nave di quelle consuma intorno alle 35 tonnellate di nafta al giorno.
Il caro petrolio incide eccome: Se la nave opera "internazionalmente" tra porti italiani ed esteri, si ha uno sgravio fiscale sul prezzo. Ma se la nave, ancorchè sia certificata per opeare internazionalmente, naviga di cabotaggio tra porti italiani, la nafta si paga in pieno.
In porto i motori di propulsione vengono spenti. Restano accesi solo uno o al massimo due diesel generatori.
La fumata che si vede quando stanno per partire è generalmete dovuta alla fuliggine che è rimasta attaccata entro la ciminiera e che si stacca tutto d'un colpo durante l'avvio (nota che i grossi propulsori navali non hanno il motorino di avviamento: vengono accesi facendoli ruotare con l'immissione di aria compressa)
Se il fumo persiste vuol dire che ci son problemi con gli iniettori "che pisciano": ne più ne meno come le auto.
Altro fumo può essere dovuto alla cattiva regolazione dell'aria della caldaia che serve a scaldare la nafta (sulle navoi non ci sono le "candelette" bensì serpentine di vapore dentro le cisterne "serbatoio"
Sui traghetti, pieno o vuoto non conta: paghi lo spazio.
Spero di essere stato di aiuto a dirimere un pò di nebbia in merito all'argomento.
Ciao a tutti
Daniele