Tradotta ha scritto:
In genere quando incontro ferrovieri d'altre società non gli chiedo, di prima battuta, QUANTO prendono ma come va il servizio, se sono contenti del lavoro (e se c'è lavoro anche per me

) ecc.
A Livorno ho parlato con gente serfer e del fungo e a prima vista mi davano l'impressione di essere abbastanza soddisfatti del lavoro/paga. Ma magari mi sbaglio io eh?
Penso proprio di sì.
Per Gemini: se di politica del lavoro non te ne interessa una ceppa allora vuol dire che siamo su due piani completamente diversi. Non c'è niente di male.
Probabilmente sono stato poco chiaro, e mi spiego: io preferisco che chi lavora in ferrovia sia contento e si appassioni al suo lavoro e lo faccia con diligenza e impegno, piuttosto che vedere gente che rischia, sottopagata, per fare un lavoro che a lungo andare, in quelle condizioni, diventa una antipatica costrizione.
Una volta era così, e la Ferrovia era una cosa seria.
Oggi non è più così, perchè con la Divisionalizzazione prima e con l'ingresso delle varie Del Fungo-Giera, Serfer, Rail Traction Company eccetera poi, si è eliminato il valore aggiunto che il "ferroviere" contribuiva a creare. Ripeto, con passione, competenza, impegno e buon senso. E questo vale da come si utilizzano i locomotori (un tempo ognuno aveva la sua macchina e la doveva tenere pulita, pena sanzioni) alla sporcizia delle vetture e alla manutenzione del materiale rotabile.
Logicamente anche tempo fa c'erano delle eccezioni, però in generale non si pensava solo ed esclusivamente allo stipendio, si pensava a fare un servizio il migliore possibile, ognuno nel proprio campo di pertinenza.
Oggi no, e non mi sembra un discorso che verta solo ed esclusivamente sulla politica del lavoro.