Benedetto.Sabatini ha scritto:
Però, dopo tante parole ancora fatico a capire, alla fine, quali siano -a livello ufficiale- i vantaggi tecnici determinanti che hanno fatto scegliere sistemi "alternativi" oltretutto non ancora sperimentati, alla tranvia tradizionale, in particolare a Padova. Possibile che siano solo quelli "politici"? E la storia della volontà di non posare la linea aerea in Prato della Valle... non si potevano fare dei tram tradizionali con batterie di accumulatori per attraversare -ovviamente a prestazioni degradate, tanto la zona non permette la marcia poco più che a passo d'uomo- la zona non alimentata? Troppo costoso? E quanto più costoso che adottare un sistema proprietario?
PS: ora che c'è, spero comunque che il lohr funzioni e funzioni bene... padova ha bisogno... anche se l'idea di fare il capolinea alla guizza... bah!
PPS: nemmeno a me il tono di coccodrillo piace, per nulla.
Accidenti che domandine.
Allora, i vantaggi tecnici citati parlavano di minori lavori di infrastruttura (scavi meno profondi), parlano di raggi di curvatura più stretti e di maggiore facilità nell'affrontare le salite (solo le rampe sul cavalcavia della stazione).
Ma si tratta solo di questioni politiche, la giunta Destro non poteva posare il binario senza ufficializzare il fatto che "no al tram" era solo uno slogan elettorale.
Quanto alla linea aerea, quando erano all'opposizione fecero girare un ridicolo (per chi mastica qualcosa di ferrovia) fotomontaggio con un eurotram in Prato Della Valle sotto un portale della linea aerea AV, con grandi sproloqui di Sgarbi. Ovvio che a questo punto era impensabile mettere la linea aerea in Prato.
Sul sitema monopolizzato, con me sfondi una porta aperta

. Solo UNA ditta può fornire rotabili e pezzi di ricambio... Allegria.
Capolinea alla Guizza... Mi sa che ci risiamo con i politici che fanno fare percorsi del menga che alla fine fanno più male che bene al sistema (leggersi Maggi "Ferrovie"). Il piano originario, se non ricordo male, prevedeva capolinea con inversione di marcia dalle parti di Santa Croce e tra l'altro con un brevissimo tratto a binario unico.
Il passaggio sul ponte del Bassanello potrebbe essere un bel problema per la fluidità del servizio, dato che oltretutto non mi pare si parli di sede propria...
Un telegiornale locale di qualche giorno fa, mostrando immagini di uno dei collaudi diurni della pista policar, parlava di entrata in servizio nel 2007 per via dei tempi di costruzione del capolinea e deposito.
Il Mattino di Padova riporta (per tornare ai politici coi tracciati che fanno più male che bene) di diatribe tra chi vorrebbe il tracciato a nord di via Reni sulla strada per Ponte Vigodarzere (notoriamente deserta) per il raggiungimento dell'area del capolinea, al fine di permettere un eventuale prolungamento della tratta verso nord.
Speriamo bene.
Certo, che se invece di concentrarsi sulla croce NSEO pensassero alle circolari...