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Domanda banale
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Autore:  G-master [ giovedì 15 marzo 2007, 21:30 ]
Oggetto del messaggio:  Domanda banale

Sì lo so, quello che sto per chiedere non è certo una perla di cultura ferroviaria.
E' che trovandomi tra le mani il modello della carrozza tipo 1951, meglio nota come "Corbellini" (e al vero realizzata con i dollari del Piano Marshall) mi sono chiesto come fosse viaggiarci.
Mi ricordo ancora composizioni con questo materiale negli anni Ottanta (e mi sorpresi moltissimo vedendo ad Aversa addirittura carrozze a due assi, nel 1986!) ma non ci sono mai stato sopra.
Per questo lo chiedo a chi ha avuto la fortuna di poterlo fare.

Autore:  mallet [ giovedì 15 marzo 2007, 21:51 ]
Oggetto del messaggio: 

Mah, non si viaggiava male, meglio che sulle centoporte, specie su quelle che avevano una metà con i sedili imbottiti.
Però avevano il difetto che aumentando la velocità cominciavano a traballare, diciamo che a 80/90 non erano più "tranquille". Credo che ciò dipendesse dalla loro scarsa tara e dall'interperno piuttosto corto.
Il viaggio più lungo che ho fatto su una Corbellini è stato da Trieste a Milano!!!
Saluti

Autore:  andicoc [ venerdì 16 marzo 2007, 10:36 ]
Oggetto del messaggio: 

Io ci ho viaggiato molte volte, da pendolare, nei primi anni '80 (intorno a Torino circolarono fino al 1988, se non ricordo male). Non erano malaccio! Sarà la nostalgia dei bei vecchi tempi, ma ad onor del vero mi sembra che persino le due assi fossero meglio di una "piano ribassato"... Di solito stavano in composizioni del genere: E 636 + bagagliaio + miscellanea di centoporte, Corbellini e "bifore" di varie serie e sottoserie, scelte a capocchia secondo disponibilità. Per me era un gioco interessante, ogni volta che prendevo un treno simile, notare le "sette differenze" tra le diverse carrozze "dello stesso tipo" in composizione: c'erano le Centoporte "con la porta supplementare" e quelle senza, quelle miste di prima e seconda a scompartimenti; c'erano le Corbellini a due assi e a carrelli, con le carenature, senza, con gli scalini più o meno ripidi, ex sola terza o ex miste seconda/terza, con le panche in legno, con le panche rivestite e con i sedili imbottiti (si andava sempre a cercare questi, ma anche le panche erano molto più comode dei sedili del TAF!); c'erano le "bifore" con scompartimenti corti, medi, lunghi ed extra-large (se erano di prima declassata), quelle con il "mezzo scompartimento", quelle col tetto più alto...
Ogni tanto compariva in composizione qualche carrozza più strana del solito, come certe "tipo 1959" con gli interni azzurri (e chissà perché, avevo il sospetto che in tempi passati avessero espletato servizi più "di rango"); ma il vero "pezzo raro" erano le carrozze "tipo 1946" prototipo, o 33000 se si preferisce, con le cannellature sulle fiancate. Pochissime, rarissime, ne poteva comparire una all'improvviso, in una mattina di dicembre, avvolta dalla nebbia, in composizione ad un locale da Savona; ed io lì a sperare che ci fosse anche il giorno dopo, ma invece no, i turni prevedono che il materiale giri, cambi tipo di servizio, ed ecco che me la vedevo transitare a Moncalieri, pochi giorni dopo, terzultima in composizione ad un espresso per la Sicilia... addio...

Tornando alle Corbellini, ne ho un buon ricordo, in generale. Ma in particolare, ho fissato nella memoria uno dei miei ricordi "ferroviari" più vivi proprio grazie al viaggio su una Corbellini in coda al locale Chivasso Mondovì, che nel 1988 passava da Porta Susa intorno alle 16. In assenza del Passante, che era ancora di là da venire, quel locale percorreva tutto il vecchio trincerone che oggi non c'è più, trasformato in una buia galleria, e consentiva di vedere una bella fetta di paesaggio ferroviario torinese, a quei tempi precluso ai più, dato che erano rarissimi i treni passanti. Piazzato alla porta dell'intercomunicante della Corbellini, vedevo sfilare dapprima Porta Susa, con il grosso ponte metallico ad arco superiore; alla mia destra, varie automotrici Satti rosso e crema attendevano la partenza per Pont sui due tronchini ad esse riservati. Mentre il treno scendeva lungo la rampa che conduceva al trincerone, a destra vedevo ancora il vecchio fascio di binari dello scalo di Porta Susa, dove di solito sostava qualche composizione in attesa di prendere servizio (lì vidi anche per la prima volta una E 424 trasformata con il telecomando, pronta a effettuare un locale per Casale); a sinistra, invece, esisteva ancora il binario che saliva ad attraversare in superficie corso Vittorio Emanuele per andare alle OGR e oltre, verso corso Lione, lo scalo San Paolo e la caserma del Genio. Poi giù nella trincea, dove ogni tanto si vedevano ancora sulle pareti i segni dei bombardamenti della II GM; poco dopo si transitava su ben tre deviate in rapida successione, nel Quadrivio Zappata, per portarsi sulla linea che raggiunge Smistamento Nord, dove il treno rallentava, permettendomi di ammirare la semirotonda TD, dove vedevo le 663 e le 445 navetta, allora nuove fiammanti; e poi giù fino a Lingotto, costruita da pochi anni e a quei tempi ancora mancante di alcuni binari.

Come dice Alalà... a ripensarci mi prende un groppo alla gola!

Ciao
Andy

Autore:  rome express [ venerdì 16 marzo 2007, 11:11 ]
Oggetto del messaggio: 

Forse ho qualche anno in più di andicoc e mi ricordo i viaggi in "corbellini" sulla vecchia Bra-Ceva con trazione trifase sul notturno per il mare. Partiva attorno alle 2,30 da Porta Nuova e arrivava a Savona poco prima delle 7
In genere c'era una E431 in testa al locale notturno Torino-Bra-Savona, ma non erano rare le E333. Quel treno lo prendavamo in tanti d'estate per essere presto al mare. La "corbellini" non mancava quasi mai ed era la carrozza migliore per via dei sedili in legno e l'ampio finestrino, due elementi, che d'estate garantivano un viaggio "al fresco".
Nei pochi tratti dove si "andava forte" cioè 75 Km/h, lo sballottamento era notevole, ma dipendeva sicuramente dall'armamento sgangherato e dall'andamento assai tortuoso di quella splendida linea. Caratteristico il rumore della franata, specie in discesa verso Savona, lo ricordo bene e assieme al profumo del mare che entrava dai finestrini aperti resta uno dei ricordi più belli di quei viaggi del tempo che fu.

Autore:  Il Basso di Genova [ venerdì 16 marzo 2007, 11:16 ]
Oggetto del messaggio: 

ehm.. 4 ore e mezza per meno di 200 km..? :shock: :shock: :shock: :shock:

mamma che tempi!


Già.. più o meno come adesso

Autore:  sly [ venerdì 16 marzo 2007, 11:57 ]
Oggetto del messaggio: 

le più comode erano quelle più evolute con carrelli 27A, più lunghe delle classiche vetture Corbellini ma più moderne. Di queste ultime ricordo anche la versione con compartimento di prima classe in composizone ai treni reversibili old time con elettromotrici pesanti o E424/E626.

Autore:  fabribo_2 [ venerdì 16 marzo 2007, 14:00 ]
Oggetto del messaggio: 

sly ha scritto:
le più comode erano quelle più evolute con carrelli 27A, più lunghe delle classiche vetture Corbellini ma più moderne.


Vero, erano considerate vetture da "lunga percorrenza"!! ; ricordo a fine anni '70 un viaggio Bologna-La Spezia con l'espresso 100/101 (l'attuale IR Parma-Genova del mattino) su una di queste.
E ricordo anche il viaggio nell'aprile 1980 su una Corbellini a due assi tra Genga e Falconara M., di ritorno da una visita alle grotte di Frasassi in gita scolastica.

Saluti.
Fabrizio.

Autore:  G-master [ venerdì 16 marzo 2007, 14:49 ]
Oggetto del messaggio: 

Grazie a tutti per i ricordi! Mi fanno vivere un'epoca che mi ricordo solo marginalmente. O meglio, le Corbellini (magari in composizione col carro riscaldo, e lì la sfida era trovare le porte laterali aperte per vedere il carbone e il focolare) in servizio me le ricordo, ma non ho mai avuto l'occasione di viaggiarci.
Le uniche cose in ambito FS che non ci sono più ma su cui sono stato sono tanti bagagliai e postali che capitava di attraversare per andare alla self-service, e qualche 1950.
Sul bagagliaio feci un tragico Roma-Firenze nel '94 a causa del solito pienone in seconda e della mancanza dei soldi per pagare la differenza, le 1950 mi portarono addirittura a Parigi nel '92 (treno speciale per le gite scolastiche), e lì mi chiesi come fosse possibile mandare all'estero materiale del genere.
E quindi mi appello al forum per vivere quelle sensazioni che non ho mai assaporato.
Anzi, quando mi capita un regionale (ooòps, LOCALE) in cui si possono aprire i finestrini faccio salti di gioia. Già quello mi ridà il piacere di viaggiare in treno,
Un po' come percorrere quei tratti di linea sconosciuti e che per fretta e mancanza di occasioni non si fanno mai.

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