Potevo restare indietro? Ovviamente no!
Vi presento un racconto tratto dalla mia mente malata, dove ogni riferimento a cose o persone partecipanti al forum di TTM è puramente voluto.
LA GALLERIA 1a parte
Paolo era al suo primo mese di servizio.
Controllare i biglietti a bordo di treni affollati e surriscaldati non era l’aspirazione della sua vita; da piccolo avrebbe voluto fare l’esploratore, prima di interessarsi, da ragazzo, alle sinuosità inesplorate del gentil sesso, ma fece andò più a buca lui di un campione di golf.
Per un tipo come lui l'impiego in ferrovia era un triste ripiego: la stragrande maggioranza dei colleghi erano uomini e mal digeriva il treno, l'unico mezzo che a suo modo di vedere non stava al passo coi tempi.
Nel suo trascorrere avanti e indietro tra quelle carrozze grigio ardesia non poteva fare a meno che odiare il mondo intero che si mostrava ai suoi occhi, in quel campionario di individui, spesso bizzarri, seduti all’interno di angusti scompartimenti.
Il nostro racconto comincia il 24 aprile 1977, sull'ultima carrozza di un convoglio trainato da una indistruttibile E636.
In uno dei primi scompartimenti stava seduto un tale che aveva trasformato mezza carrozza in una mensa, con un borsone pieno di viveri e bevande: avrebbe dovuto pagare un biglietto doppio visto che col suo posteriore occupava quasi due poltrone. Con gli altri viaggiatori parlava di treni e ferrovie, si vantava di essere uno scrittore, un giornalista ed un fotografo e di aver scritto un importantissimo libro sul "separatore d’Arbela". Insomma, il compagno di viaggio che ti auguri di non trovare mai nella poltrona accanto. Nel mostrare a Paolo il suo biglietto per San Giovanni Valdarno, dalla sua tasca extralarge uscirono decine di fogli di caramelle e dolciumi che ricoprirono il pavimento di mezzo scompartimento!
Verso metà carrozza poi sedeva un signore con l’aria perennemente imbronciata: era torinese, almeno quello era l’accento con cui si rivolse a Paolo per chiedere la chiusura del riscaldamento nella sua carrozza. Chiese poi di chiudere bene la porta dello scompartimento e di chiudere anche tutti i finestrini nel corridoio perché il frastuono era per lui insopportabile. Avrebbe chiuso il mondo intero se solo avesse potuto, ma non si salvò dall'ondata di ragazzini in gita scolastica che invasero poco dopo il suo scompartimento rendendolo simile ad un circo!
Raggiunta quindi la metà del treno, Paolo si trovò ad ascoltare una conversazione tra un gruppetto di signori vestiti in doppiopetto: erano commercianti che si sfregavano le grosse mani tutti soddisfatti e ridevano: avevano le sembianze di lupi affamati e si vantavano gli uni con gli altri di aver venduto oggetti a prezzi maggiorati così come i bulletti si vantano di conquistare più ragazze degli altri. Qualcuno ebbe persino da lamentarsi dopo aver scoperto di essere stato pagato con 10.000 Lire fasulle, soldi che però, successivamente, avrebbe sicuramente rifilato a qualche vedova o a qualche anziano senza farsi troppi scrupoli...
Lo scompartimento successivo era occupato solo da un signore: evidentemente annoiato dalla solitudine del viaggio cominciò a scambiare alcune battute con Paolo. Chiese rassicurazioni sulla coincidenza per Fabriano, la sua città, sostenendo che non vedeva l’ora di tornare a casa in anticipo da sua moglie per farle una sorpresa, dopo essere stato in giro per l’Italia a far rilievi ai ponti e ai viadotti. La cosa poteva passare inosservata, tuttavia, pochi metri dopo, nella carrozza attigua, Paolo si trovò di fronte ad una donna in compagnia di un altro uomo: anche lei chiese rassicurazioni sulla coincidenza per Fabriano e si lasciò sfuggire uno sguardo d’intesa col compagno, al quale poi disse di stare tranquillo e che suo marito non sarebbe tornato prima di un paio di giorni…
Un sorriso beffardo si stampò sulla faccia di Paolo: avrebbe voluto assistere al ricongiungimento dei due coniugi, ma prima di tutto c'era il dovere; era ormai sera e avrebbe dovuto ancora controllare l’ultimo scompartimento, con il treno che intanto sfrecciava lungo l’Appennino, scomparendo nel tunnel scavato nel cuore della montagna (…)

U.C.