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| autostrade del mare o ferrovia? https://forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=20&t=22450 |
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| Autore: | sly [ lunedì 17 marzo 2008, 17:10 ] |
| Oggetto del messaggio: | autostrade del mare o ferrovia? |
qualche sera fa pensavo alle tanto declamate autostrade del mare, ovvero i traghetti che caricano "camionate" di TIR e le fanno viaggiare sul profondo blu invece che stare sulle autostrade. Ho fatto diverse considerazioni sulla loro utilità guardando alla faccenda, e rapportandola al trasporto su ferro, da diversi punti di vista, alcune dei quali non considerati o taciuti. Per esempio: se viene accusato il sistema TIR di inquinare con i fumi di scarico e consumare gasolio sempre più caro, qual è dall'altra parte la situazione con i grandi propulsori navali? Cosa e quanto consumano? Risentono in maniera tangibile del caropetrolio o ne sono meno "addolorati? Esiste per questi motori una normativa antinquinamento come per le auto? (Io vedo partire dagli scarichi dei traghetti che muovono da Trapani delle gran belle fumazzate nere....) si pensa anche che questi motori non vengono spenti mai per periodi lunghissimi, quindi stanno ore e ore accesi a vuoto? Poi: qual è il rapporto massa a pieno carico/tara per un natante che trasporta ad esempio 50 semirimorchi carichi? è rapportabile al sistema carro pieno/carro vuoto (ovvero poco più di telaio e carrelli) della ferrovia? |
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| Autore: | Madalex [ martedì 18 marzo 2008, 7:44 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Detto brevemente... non credo sia tutto sto gran risparmio, soprattutto in termini di costo, ma anche di tempi (hai presente il tempo di imbarco, no?). Per me è 100.000 volte meglio l'accoppiata treno-TIR, ma vallo un pò a far capire alle alte sfere... Sembra ci sia una campagna di boicottaggio del treno... Alessio |
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| Autore: | sly [ martedì 18 marzo 2008, 10:09 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
grazie, ma io vorrei delle risposte tecniche, che il vantaggio della ferrovia sulla nave sia innegabile lo so, ma i numeri? L'imbarco almeno nel mio porto non è proprio lento, i trattori entrano anche a due a due dentro la pancia della nave per caricare/scaricare i semirimorchi e entro due ore le operazioni si concludono. |
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| Autore: | mallet [ martedì 18 marzo 2008, 15:27 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Sul numero 304 - marzo 2008 - della rivista Tuttotrasporti c'è un articolo relativo al trasporto dei camion con le Autostrade del Mare" anche con tabelle dei costi. Ad esempio: un Genova-Palermo via mare costa 620 euro e dura 24 ore, via strada dura 28 ore e costa 1121 euro. Tenete presente anche che effettuando tanti viaggi in un anno sullo stesso percorso si può arrivare ad una percentuale di rimborso dei noli pagata ai vettori marittimi pari al 25-30%. Qual'è il costo e il tempo impiegato sulla stessa tratta con la ferrovia? Quali rimborsi sui noli vengono offerti alla clientela? Saluti |
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| Autore: | Utente primadonna [ martedì 18 marzo 2008, 16:41 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Finché l'alternativa ferroviaria al gommato o al traghetto, si chiama TRENITALIA, possiamo fare tutti i calcoli di questo mondo, possiamo elucubrare tutte le ipotesi possibili e futuribili, possiamo vagheggiare tariffe sostenibili ma resteremo sempre con la sensazione di affidarci ad un'azienda a cui non interessa assolutamente niente di trasportare uomini, merci e veicoli. Solo quando sarà effettiva la liberalizzazione ferroviaria, allora potremmo sperare in un'inversione di tendenza e metterci a tavolino a calcolare i vantaggi del treno sul trasporto su gomma. UP |
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| Autore: | mallet [ martedì 18 marzo 2008, 17:06 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Ma che cosa intendi per effettiva liberalizzazione? A me sembra che già adesso esistano altri vettori ferroviari in piena concorrenza con Trenitalia. Basta guardare un po' in giro, leggere qualche rivista e così via per rendersi conto di tale situazione. Il fatto è che il vettore privato va solo sugli itinerari che ritiene remunerativi lasciando il resto all'operatore pubblico, ossia quello pagato da tutti noi. La stessa cosa vale per il traffico viaggiatori; ma chi di voi è quell'illuso che pensa che il sig. Montezemolo vada ad operare tracce che non gli daranno un rapido e copioso ritorno economico? Per cui, tirate le somme, della rete italiana se ne può salvare si e no la metà . Tutto il resto, o pagano le amministrazioni locali oppure si chiude! E' l'economia di mercato che lo richiede. Saluti |
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| Autore: | Utente primadonna [ martedì 18 marzo 2008, 17:56 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
mallet ha scritto: Ma che cosa intendi per effettiva liberalizzazione?
Separare definitivamente RFI da FS Trenitalia, ridurre lacci e lacciuoli che rendono difficile ed onerosa la costituzione di nuove società ferroviarie, prevedere contributi economici per l'installazione del costoso sistema SCMT (voluto da RFI per favorire Trenitalia) sulle locomotive delle neonate imprese ferroviarie, possibilità per le imprese private di utilizzare immediatamente l'agente unico, obbligare RFI a garantire la parità di accesso alla rete (compresi scali, fasci, porti ed imbarchi) per tutti gli operatori ferroviari, abolire gli aiuti di stato a Trenitalia (oppure, in alternativa, prevederne in pari misura anche per i privati), semplificare e ridurre le normative sindacali che rende il trasporto ferroviario un'attività complessa e farraginosa. Impedire ad un qualunque DM/DC/DCO di bloccare un treno merci per delle ORE tra precedenze e incroci che potrebbero risolversi in pochi minuti Il traffico passeggeri inoltre non è ancora liberalizzato per un rinvio deciso in sede europea, mi pare fino al 2010. UP |
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| Autore: | tobruk [ martedì 18 marzo 2008, 18:53 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
mallet ha scritto: Sul numero 304 - marzo 2008 - della rivista Tuttotrasporti c'è un articolo relativo al trasporto dei camion con le Autostrade del Mare" anche con tabelle dei costi.
Saluti Vengono analizzati anche i servizi Messina-Salerno della Caronte & Tourist? Grazie F. |
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| Autore: | mallet [ martedì 18 marzo 2008, 19:43 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Ti riporto quanto indicato in merito alla tratta Messina-Salerno: via autostrada del mare = 289 km, durata 7,5 h, costo 413 euro; via tutto strada = 448 km, durata 9 h, 354 euro. Da tenere presente, però, che la Salerno-Reggio Calabria è gratis, altrimenti il costo via terra sarebbe maggiore; ma non potrebbe essere diversamente fino a che non verrà completamente adeguata alle attuali caratteristiche autostradali (corsia di emergenza continua, illuminazione delle gallerie e tanto altro). Nella tabella citata c''è anche una rotta Catania-Civitavecchia che non so da chi sia esercitata. Personalmente ritengo che una soluzione ideale per il traffico intermodale sarebbe quella attuata con successo a Trieste, dove i camion provenienti dalla Tuchia (ma vi sono anche di iraniani, georgiani e altri Paesi vicini) che, sbarcati dal traghetto, possono caricarsi direttamente sui Ro-La per l'Austria e la Germania. Saluti |
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| Autore: | tobruk [ martedì 18 marzo 2008, 22:23 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
mallet ha scritto: Ti riporto quanto indicato in merito alla tratta Da tenere presente, però, che la Salerno-Reggio Calabria è gratis, altrimenti il costo via terra sarebbe maggiore; ma non potrebbe essere diversamente fino a che non verrà completamente adeguata alle attuali caratteristiche autostradali (corsia di emergenza continua, illuminazione delle gallerie e tanto altro). Grazie. Devo riconoscere che la Salerno-Reggio Calabria, mitizzata al punto da diventare soggetto gradito ai barzellettieri degli ultimi vent'anni, negli ultimi tempi, all'insaputa di molti italiani, ha fatto dei notevolissimi progressi, difficilmente immaginabili. Per la verità , io la percorro per tutto il tratto calabrese solo qualche volta in un anno ma posso dire che il tratto di Gioia Tauro, Rosarno ecc. è veramente un gioiello. Corsia di emergenza anche in galleria (a queste latitudini non esiste neppure sul tratto finale della Messina-Palermo che è tempestato di lunghi trafori) e le gallerie stesse illuminate veramente "a giorno". Anche nel tratto più critico, ossia gli ultimi km verso Villa SG, sono stati fatti grandi lavori e le gallerie sono state quasi tutte completate (tutte in variante, se ben ricordo). Credo comunque che anche al termine dei lavori, l'opportunità di istituire un pedaggio dovrà essere frutto di una scelta ben ponderata. E' possibile che gli enti locali possano farsi carico del mantenimento della stessa in considerazione del fatto che specie in alcuni tratti, essa costituisce l'unica vera strada di collegamento, residuando solo una statale vecchia e assai tortuosa. Vedremo. Cita: Nella tabella citata c''è anche una rotta Catania-Civitavecchia che non so da chi sia esercitata.
Credo si tratti della Grimaldi ma non ne sono sicuro. Gli imminenti lavori di rettifica tracciato nel tratto reggino (tra i più ricchi di opere d'arte rilevanti) che comporteranno la chiusura totale dell'A3 per molti mesi, forse oltre un anno e mezzo, implicherà uno spostamento del traffico a) su ferro b) su nave. Sarà una sfida complessa, anche perchè gli interessi economici in ballo, specie quelli degli armatori, faranno probabilmente leva sulle stanze dei bottoni, assicurandosi il grosso del traffico pesante. Specie in questo momento nel quale Trenitalia Cargo sta lentamente e scientificamente scavandosi la fossa con le sue stesse consapevoli mani. Buona serata F. |
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| Autore: | sly [ mercoledì 19 marzo 2008, 9:06 ] |
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ok, ma in termini di impatto ambientale, una nave traghetto che carica 70-80 semirimorchi cosa incide sull'ambiente? |
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| Autore: | Madalex [ mercoledì 19 marzo 2008, 11:04 ] |
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OOOOh sly, ma quante ne voui sapere???? Non penso ci sia qualcuno qui in grado di rispondere in che quantità di inquinamento incide un trasporto rispetto ad un altro... ci vorrebbe l' Arpam! Alessio |
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| Autore: | alex corsico [ mercoledì 19 marzo 2008, 11:33 ] |
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Se sei interessato leggi questo forse trovi qualche risposta...... http://www.francoangeli.it/Ricerca/Sche ... ro=380.181 E bastato fare una ricerca gon Gooooooooooooogle |
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| Autore: | franco.tanel [ mercoledì 19 marzo 2008, 11:39 ] |
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Vorrei ricordarvi un particolare non trascurabile: sulle nostre linee praticamente da Bologna in giù i semirimorchi stradali sui carri ferroviari non sono ammessi per problemi di sagoma. Quindi o container vero e proprio su carro o niente, e questo è un problema molto grave anche per il futuro. La stessa RTC per la propria relazione da Nola verso Segrate ha dovuto dotarsi di carri particolari per i container più grandi. Sciarrone mi diceva che una possibile soluzione potrebbe essere dalla fine del 2009 autorizzare il transito notturno dei treni merci di semirimorchi e container sulle linee ad AV che non hanno problemi di sagoma. Un'ipotesi intelligente ma che penso RFI non prenderà in considerazione. Rimane da dire che ovviamente il trasporto di un semirimorchio o l'autostrada viaggiante non sono certo la soluzione più economica vista la tara inutile che si deve trasportare ( o addirittura la motrice) ma per situazioni particolari può essere interessante. Vedi ad es i TIR turchi che sbarcano a TS e vanno in austria coi Rollende landsstrasse. |
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| Autore: | simplon [ lunedì 31 marzo 2008, 12:37 ] |
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Sì giustissimo, ma in un futuro più o meno prossimo la situazione dovrebbe evolvere positivamente. L'aggiornamento del contratto RFI sbloccato dal Cipe a fine gennaio, prevede un interessante intervento sulla direttrice adriatica (Bologna-Bari-Taranto). Questo per garantire il traffico merci senza limiti di sagoma: c'è il nodo di Falconara da 210 milioni di euro, l'adeguamento della galleria di Cattolica da 83 milioni e la Termoli-Lesina da 212 milioni. s. |
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