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| catenaria in stazione https://forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=20&t=25751 |
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| Autore: | sly [ giovedì 10 luglio 2008, 11:32 ] |
| Oggetto del messaggio: | catenaria in stazione |
è stato mai cambiato il filo aereo dei binari nelle grandi stazioni, come mi c.le? se si, come si è proceduto? |
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| Autore: | noboibend [ giovedì 10 luglio 2008, 13:51 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Ma che razza di domande?? |
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| Autore: | miglia [ giovedì 10 luglio 2008, 14:16 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
è interessante invece..qualcuno ne sa di più |
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| Autore: | A.D. [ giovedì 10 luglio 2008, 15:18 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Interessante l'argomento. Come grandi stazioni intendi solo quelle di testa o anche quelle intermedie tipo Verona P.N., Brescia... ecc.? Su quelle di testa penso che l'usura della linea aerea sia veramente infinitesimale data la bassa velocità dei convogli in entrata ed uscita, mentre in quelle intermedie ho visto alcune volte la sostituzione dei cavi sia di giorno che di notte.A Brescia è presente fisso su un tronchino un mezzo della I.E. che si occupa solo della manutenzione della stazione. |
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| Autore: | Lirex [ giovedì 10 luglio 2008, 15:24 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
A milano C.le, prima dell'arrivo delle E.444 i binari avevano la catenaria con un solo fino di contatto,poi... una Tartaruga che spuntava il suo bel trenone.... fuse il filo, e allora lo misero doppio !. ciao |
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| Autore: | sly [ giovedì 10 luglio 2008, 15:24 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
certo, nelle stazioni di testa la bassa velocità non usura più di tanto il filo di rame, ma i decenni passano... Ovviamente le grandi stazioni passanti (Bologna, Bari, Verona, Tiburtina, Mestre, Genova...) vedono un traffico più usurante, quindi che si fa? |
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| Autore: | sly [ giovedì 10 luglio 2008, 15:31 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
noboibend ha scritto: Ma che razza di domande??
ecco la risposta interessata di un vero appassionato |
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| Autore: | patrik [ giovedì 10 luglio 2008, 15:38 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
E poi ci sono anche i pali di stazione soprattutto dei binari non di corsa o dei fasci che in molti casi restano del tipo anni 50 tipo Novara, Mi Garibaldi-Farini con il vantaggio di lasciare un pezzo di storia intatta. Io adoro quelli superstiti di Trieste del 1936 ben presenti oltreconfine. |
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| Autore: | tartaruga_veloce [ giovedì 10 luglio 2008, 17:06 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
A Torino Porta Nuova c'è solo un filo... |
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| Autore: | merlotrento [ giovedì 10 luglio 2008, 18:35 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
La si cambia come in linea :disalimentando la/le zona/e elettrica/he interessata/e ed interrompendo il/i binari ove si cambia il filo; naturalmente previa programmazione dell'intervento quando l'usura del filo lo impone. pietro |
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| Autore: | sly [ venerdì 11 luglio 2008, 8:12 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
questo mi pare ovvio, ma una grande stazione in quante zone elettriche è divisa? A me sembra che, visto l'alto numero di scambi, è un'unica zona... |
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| Autore: | FERROVIANDO [ venerdì 11 luglio 2008, 9:49 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
noboibend ha scritto: Ma che razza di domande??
Arridajè.......il bon ton. E poi se tu non sei assolutamente in grado di rispondere, astieniti da improperi gratuitamente inutili Marcello |
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| Autore: | merlotrento [ venerdì 11 luglio 2008, 11:25 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
sly ha scritto: questo mi pare ovvio, ma una grande stazione in quante zone elettriche è divisa? A me sembra che, visto l'alto numero di scambi, è un'unica zona...
no! molte zone proprio per evitare di bloccarla del tutto in caso di guasti o manutenzioni. ad esempio Verona PN è divisa in 11 zone elettriche, una piccola stazione di linea a db banalizzato con due binari di precedenza in sei . Mentre per le piccole stazioni è adottato un piano standard per le grandi viene progettato ad hoc per permettere di gestire al meglio esigenze di manutenzione od effetto di contenimento dei guasti rispetto a quelle di circolazione. pietro |
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| Autore: | Tz [ venerdì 11 luglio 2008, 21:25 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Beh, non sarebbe male se tutte le stazioni avessero una zona sola, quando gli concedi l'interruzione chiudi la baracca e vai a casa... poi torni quando hanno finito. Sai quante grane in meno ? |
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| Autore: | Marcello (PT) [ venerdì 11 luglio 2008, 21:44 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Ho lavorato alla T.E. prima come manutentore SSE a S. Vito Lanciano (allora) poi a Viareggio. Sono stato a Viareggio 2 mesi, proprio in quel periodo si cambiarono i fili di contatto a Torre del Lago. Si fece un binario alla volta, di giorno durante l'intervallo, mi sembra che si chiamasse, programmato; con i treni che passavano sul binario vicino. Chi non lo ha mai fatto non sa che razza di lavoraccio sia. Tra l'altro mi sembra che non fosse nemmeno tanto regolare, per la sicurezza, lavorare in quelle condizioni, ma allora si faceva così. Se ricordo bene, prima si disalimentava tutta la tratta, perché un filo era lungo circa 1200 metri, si mettevano i cortocircuiti, poi si svolgeva il filo di contatto che era su un carrello al traino della draisina. Svolgendolo si legava al filo vecchio (ce ne sono 2 sui corretti tracciati, ne facevamo uno alla volta), da regolazione a regolazione. Poi si mettevano alcuni pendini ed infine, bloccando i contrappesi ed il filo, si tagliava il vecchio e si collegava il nuovo, poi si toglieva del tutto il vecchio e si riutizzavano, provvisoriamente i pendini vecchi. Mi pare che più o meno la procedura fosse questa. |
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