https://www.corriere.it/economia/consum ... d83d.shtml
Traete le debite conclusioni.
Buona Domenica
Stefano.

Sì, posso dire lo stesso in termini di acquisti ad esclusione della prenotazione online della rivista, perché chi rende disponibile la rivista in formato digitale, tempo zero la vede condivisa "ad usum fabricae". E no, non mi affeziono a nessuno.

Buongiorno
Vorrei anch'io poter dire la mia modesta opinione personale su questo argomento, senza voler mancare di rispetto a chi ha scritto prima di me su questo thread. Io leggo sempre regolarmente Tuttotreno, sono presente nel forum 2g, leggevo i Treni, e mi sono procurato nel tempo numerose riviste degli anni sessanta e settanta, vale a dire la nota Italmodel ferrovie. Leggendo queste ultime ho trovato sia negli anni sessanta che settanta esattamente gli stessi commenti di adesso sui prezzi, fatti ovviamente dagli appassionati di allora. Anche a quei tempi si scriveva che i modellini avevano un prezzo esagerato e si diceva anche che questo hobby non avrebbe avuto un futuro.
Oggi siamo nel 2024 e le idee sono sempre molto simili. Per fortuna il fermodellismo non è morto, si è trasformato ma non è scomparso. Questo ci dovrebbe spingere a prendere le cose con un certo ottimismo. Almeno secondo me...
Grazie mille e scusate il mio sproloquio
Renato Paolini

Verissimo che negli anni 60 e anni 70 gli argomenti sui prezzi erano simili a quelli di oggi. Ma in quegli anni praticamente quasi tutti a casa avevano un trenino o giocattolo o modellistico e soprattutto non c'erano tutte le distrazioni che ci sono oggi come social network, influencer, consolle, videogiochi, smartphone, TV on demand ecc. Distrazioni che incollano i giovani agli schermi elettronici e non pensano ad altro. Mettendo da una parte il discorso economico, che comunque ha un suo peso, senza giovani ai quali del modellismo ferroviario non importa nulla (se non a una piccolissima platea) che futuro ha questo hobby?

Condivido tutto quello che si è detto in precedenza. Alle cause si è già accennato. La delocalizzazione che funziona sempre meno visto l’aumento dei costi di produzione nei paesi orientali e le difficolta dei trasporti ormai a rischio per la “guerra mondiale a pezzi” (cit. papa Francesco). Soprattutto l’inflazione (che per la verità riguarda beni molto più necessari), mentre gli stipendi (e le pensioni) sono tra i più bassi in Europa.
Vorrei comunque aggiungere un altro fattore. Rispetto all'ultimo ventennio del secolo scorso quanto sono cambiati i modelli dei nostri amati treni? Vi ricordate delle Ale601 Lima (allora una dei pezzi più belli in circolazione, se si chiudeva un occhio sugli interni), delle varie articolate, delle carrozze x che spesso erano semplici ricoloriture di quelle tedesche, ecc.? Oggi si è raggiunta una ricchezza di dettagli che prima sarebbe stata inimmaginabile e forse non sarebbe stata neanche apprezzata dagli appassionati di quegli anni che in quei tempi nella maggior parte erano più attenti al funzionamento su plastico che all’estetica complessiva.
Conclusioni? Tutto questo si paga! Il fermodellismo è diventato un hobby di élite e lo sarà sempre più. Ahimé
Piero

Infatti diciamo le prime generazioni di modellisti interessava più il funzionamento sul plastico e poi la bellezza.Infatti in italia correggete se sbaglio cera la Lima che erano modelli semplici adatti hai bambini alle prime armi ma erano anche belli. E poi c'era la Rivarossi per i più grandi che già cercavano la perfezione dei modelli, in questi anni purtroppo è scomparsa la fascia medio bassa dei modelli,siamo passati direttamente hai gioielli con prezzi un po' essagerati per il sottoscritto

@Piero50 e Deny:

condivido cio' che dite, ma se considerate quei fattori nella equazione, dovete anche considerare che adesso la tecnologia, i servizi, l'aumentata precisione dei macchinari industriali, l'automazione ed in generale tutti i passi avanti fatti in questi anni hanno abbattuto l'intensita' di certe voci di costo che gravano sul prodotto.
Faccio un esempio per esemplificare il mio concetto: oggi qui in UK(*) se voglio fare una spedizione nazionale di un pacco di media grandezza (61x46x46) del peso entro i 10kg, prelevato al mio domicilio, tracciato con aggiornamento in tempo reale di dove e' il pacco e consegna entro due giorni, i prezzi partono da 6.65£ (circa 8 euro). 40 anni fa, un servizio similare (ovviamente senza tracking e tempi neppure lontanamente vicini ai due giorni), costava 18.80£ (senza considerare la rivalutazione dovuta all'inflazione...).
Fondamentalmente lo stessa evoluzione si applica al mondo del fermodellismo. E cosi' abbiamo i modelli piu' dettagliati.
E proprio questa evoluzione, ha generato la capacita' dei fabbricanti di modelli di treni (intendo chi realmente li fa, ovvero i cinesi) a fornire flessibilita' sui numeri dei modelli dei lotti di produzione a chi i modelli li commissiona. Ovvero, non piu' produzioni di massa per realizzare economie di scala (ovvero, piu' ne produco, meno mi costa, teoria sempre valida) ma qualcosa del tipo "dimmi quanti ne vuoi e te li faccio" (ovviamente con certe limitazioni). Questo e' stato subito acquisito da certe compagnie con zero lungimiranza ed abbiette strategie per fare subito Limited editions, serie speciali e compagnia cantante. Poi tutti sappiamo dove siamo arrivati...


(*) Considero UK perche'... politely preferisco non menzionare i servizi italiani.

Questo non è vero per niente, oltre al progetto l'allestimento di stampi, verniciatura, tampografie e linea incide tantissimo sul prezzo finale, più ne fai e più cala il costo unitario.
Non è nemmeno vero che costa di meno far un modello oggi, o meglio lo sarebbe se lo facesti come 30/40 anni fa con nulli o pochi particolari riportati, ma siccome il mercato vuole sempre di più, i particolari riportati van montati, e quindi ore uomo, e si è andati in Cina, Vietnam, ecc ma comunque col tempo tale costo è sempre in aumento anche là.
Le tirature da serie limitatissima è marketing, in quanto son le tirature che pensano il mercato riceva, e spesso sbagliate, in più (più frequente) o in meno.
L'unico dato certo è che alla gioventù il modellismo (tutti i campi) e collezionismo interessano poco, e questo è peggiorativo.
Lo si vede dal sempre maggior numero di post sui social, appena uno se ne va, di richiesta di valutazioni e vendita. Tutti che sperano nel tesoretto, dimostrano che neanche il valore affettivo interessa un po'.

Certamente l’aumentata richiesta di dettagli influisce sul prezzo finale. Ma questa abilità di avere i maggiori dettagli e’ data dalle varie innovazioni dei vari processi produttivi. Ma non c’è un rapporto o legame lineare tra maggiori dettagli e prezzo. È un po’ più complesso; alla fine senza quest’ultima precisazione, diciamo praticamente le stesse cose.
Suggerisco di rileggere con piu' calma quello che ho scritto, che probabilmente non e' cosi' chiaro come vorrei. Ma il tempo e' poco.