Gentili amici, questo argomento è già comparso sul forum diverse volte, confido nella vostra pazienza. Forse però ho trovato qualcosa di nuovo.
1° punto: Tempo fa forse ricorderete che avevo postato una serie di foto del caricatore di carbone Schilhan di Nova Gorica ( thread: “Come si caricava il carbone? ) : sulla rete però ho trovato altre foto della stessa torre scattate da un altro amatore che la descrive come “ Teudloff kohleaufzug”.
Teudloff, chi era costui? (avrebbe detto Don Abbondio). Cercando caricatore Teudloff sulla rete ho scoperto molte foto di caricatori di carbone in H0, tra le quali anche quello Faller, che riproduce quello del museo ferroviario di Strasshof in Austria e di altri impianti italiani (somiglia a quello di Bologna, (Vedi :“I depositi locomotive” Tuttotreno speciale, foto pag.31) ), ed altri delle ditte Dolischo e TiHO, non più prodotti.
La Ditta Teudloff & Dittrich Armaturen-und Maschinenfabrik Gesellschaft m.b. H. di Vienna, sembra aver fornito numerosi apparecchi del genere alle K.K.St.B. ed alla Südbahn nel periodo dell’Impero Austro Ungarico, e forse anche all'Italia nelle regioni sotto la sua amministrazione. Forse Schilhan era il progettista e la Ditta Teudloff il fabbricante?
Sempre sotto Teudloff, viene riportato un altro modello HO che vale la pena segnalare: è il modello della Halling di Vienna (
http://www.halling.at), proprio quella dei tram. E’ interessante per noi perché rappresenta un modello che innalza un solo carrellino per volta, come quello di Padova e Cremona, meno imponente, e quindi adatto per i nostri piccoli impianti. E’ uscito l’anno scorso, sembra ben fatto, e costa circa 59 Euro, in kit. (Art. KOH-TEU). Dovrebbe essere ridotto in altezza.
Infine , se volete vederli in funzione, vi segnalo i due video del museo di Strasshof:
https://youtu.be/XYRnxM-EJu0 https://youtu.be/GzHKoMCvRKgValgono la pena!!!
2° punto: dalle foto presenti sul forum e sui libri, il binarietto dei nostri depositi sembrerebbe proprio un Decauville (60 cm): spezzoni di binario prefabbricati, traverse metalliche distanziate, piattaforme girevoli piccole a disco, come quelle postate da Cedro e come quelle in HOf delle confezioni Busch 6044 e Auhagen 42572 di binario da miniera (è esattamente lo stesso prodotto, cambia solo la marca). Anche una rapida proporzione con il binario normale sembra indicare tale misura. (Vedi :“I depositi locomotive” Tuttotreno speciale, foto grande pag. 52-53 )
Nel Faller invece i binarietti sono distanti 9 mm (HOe) e anche quello Halling è riportato come HOe, vale a dire i 76 cm dello scartamento ridotto austriaco, usato prima in Bosnia e poi ovunque. A me però sembra strano che nei nostri depositi si usasse un binario 76 cm ancora negli anni ’70, quando per tante ferroviette erano stati riutilizzati i binari decauville prodotti ancora nella Grande Guerra, ma se l’apparecchiatura era di origine austriaca…
Qualcuno ne sa di più sullo scartamento di quei binarietti per i carrellini del carbone? Potrebbero essere nel nostro scartamento 75 cm ( Cividale- Caporetto, Tolmezzo- Paluzza- Moscardo, etc.)
Comunque basterebbe incollare i binarietti più vicini e modificare l’asse in plastica delle ruote dei Faller per ottenere un HOf. Così le piattaformine dei modelli Busch e Auhagen sarebbero perfette! Naturalmente bisogna farsi i carrellini! Dai Faller ? Dagli Halling? O autocostruzione?
A proposito, gli articoli citati da Cedro sul caricatore di carbone in stile italiano, compresi i binarietti si trovano sui Bollettini FIMF n° 152 e 153, a firma Alessandro Boggione, F.T.N. Torino.
3° punto: Da una breve ricerca sui testi in mio possesso mi risulta questa classificazione nell’Austria Ungheria intorno alla Prima Guerra.
- 60 cm: (Decauville), ferrovie da cantiere e forestali : Rollbahnen
- 60/70 cm: ferrovia da campo (armamento leggero tipo Decauville e/o di tipo più pesante, ferroviario): Feldbahnen a cavalli o a motore (vapore, benzina).
- 76 cm: ferrovie a scartamento ridotto austriaco (Bosnia), con armamento ferroviario Schmalspurbahnen o Kleinbahnen (Kleinbahnen è un termine generico che pare possa riferirsi anche ad alcune delle precedenti).
I dati sono tratti dai testi di Giulio Roselli, Cornolò ed altri:
- La ferrovia Trieste -Buie- Parenzo, Giulio Roselli, Edito in proprio.
- Binari nel passato. Villan-Cornolò, Ed. Albertelli
- Die bahnen zwischen Ortler und Isonzo 1914- 1918, Walter Schaumann, Bohmann Verlag.
- Cividale Caporetto - Trenino Vlakec- Kobarid Cedad, Vojko Hobic, Tadej Brate.
Prego chiunque ne sappia di più e possa illuminarmi sullo scartamento dei binarietti dei caricatori di carbone italiani, di farsi avanti, prima che commetta qualche errore sul mio plastico! Grazie in anticipo!
Roberto Zanelli (Microscopio)