La velocità minima impostata in CV2 fa riferimento al valore minimo di velocità al quale la locomotiva iniza a muoversi. Per velocità è inteso il valore numerico che arriva dalla centralina al decoder. In alcuni decoder la velocità minima è chiamata "tensione di start", in pratica l'effetto sulla locomotiva non cambia, ma è diverso il metodo di calcolo.
Provo a fare un esempio concreto, dimentichiamo il concetto di step e metodo di calcolo del decoder, e ragionando solo sui numeri scritti nelle CV: - CV2 = 5 - CV5 = 100 - fino a quando il valore inviato dal palmare o dalla centralina non è uguale o maggiore di 5 la locomotiva non si muove, in pratica al motore non arriva tensione - anche se il valore inviato dal palmere o dalla centralina al decoder è maggiore di 100 la locomotiva non aumenta la velocità, in pratica la tensione inviata al motore non aumenta più.
I valori che si possono scrivere in CV2 e CV5 dipendono dal singolo modello di decoder, si va da 64 (o forse anche meno, non li conosco tutti) dei modelli datati, a 255 dei più recenti e performanti.
Necessaria ulteriore spiegazione dove decoder e centralina c'entrano nulla, ma c'entra la fisica dinamica. Il valore della velocità minima apparentemente serve a nulla, ma non è vero: ogni motore ha una tensione minima alla quale inizia a girare, questa tensione dipende dal motore in quanto tale e dal carico applicato, pertanto si ha un valore a vuoto, cioè motore meccanicamente collegato a nulla, e un valore a motore collegato meccanicamente a qualcosa, anche solo una coppia di ingranaggi Dal momento che al motore è applicata una tensione inizia a circolare corrente negli avvolgimenti, per le leggi Ohm e Joule questa tensione e corrente inizano a scaldare gli avvolgimenti, pertanto se il motore non inizia a girare si scalda e basta, fino eventualmente a bruciarsi. Quindi la velocità minima è quel valore che fa si l'energia assorbita dal motore sia tale da generare una copia motrice tale da vincere la copia resistente del motore sommata a quella del carico.
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