L'idea di dare nuovo smalto alla locomotiva del Castello di Brescia, definito da Gabriele D'Annunzio " il falco d'Italia" nasce dalla considerazione che quel frammento di archeologia industriale costituisce un vero e proprio punto di riferimento per intere generazioni di bresciani. Almeno tutte quelle che dal settembre 1961 ne hanno ammirato (soprattutto da bambini) l'imponente mole sul piazzale del Castello.
Vi fu portata con due trattori stradali risolvendo non poche criticità burocratiche, tecniche e logistiche: basti pensare che per condurla nel piazzale al quale da allora dà il nome servì puntellare il ponte di accesso al Castello stesso.
La locomotiva esposta faceva parte di un ordinativo di sette macchine a rodiggio 0-3-0 con distribuzione sistema Allan realizzata dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno (all’epoca collegate alla ditta tedesca Kessler di Esslingen) con il numero di fabbrica 284 e consegnata alla SNFT sul finire del 1906, anche se i dati disponibili la danno come immatricolata, unitaGmente alle altre sei unità, solo nel 1907.
La locomotiva giunse nel momento in cui la Società aveva appena inaugurato il tratto da Iseo sino a Breno e si apprestava a rilevare dalla Rete Adriatica (RA) il tratto Iseo-Brescia. Da qui l’esigenza di dotarsi di un parco trazione adeguato al servizio da svolgere, su una relazione piuttosto lunga e dalla difficile orografia.
Le principali caratteristiche delle unità 1-7 si possono così riassumere: motore a due cilindri gemelli orizzontali esterni a semplice espansione a vapore saturo, distribuzione Allan a cassetti semplici, potenza 220 kW. La lunghezza totale fuori respingenti era di 9.068 mm con passo rigido di 3.580 mm mentre il peso complessivo a pieno carico risultava essere di 41.260 kg.
Le scorte di carbone erano pari a 3 t mentre quelle di acqua, i cui cassoni erano posti lateralmente alla caldaia, erano di 2.000 litri. Il diametro delle ruote era di 1.330 mm a nuovo, misura decisamente interessante per una loco-tender, che già faceva intuire i servizi che le sarebbero stati affidati e poteva raggiungere una velocità massima di 60 km/h. Era dotata del freno rapido Westinghouse e quello a mano utilizzato per lo stazionamento.
Completavano le apparecchiature la sabbiera con i tubi che agivano sul secondo asse e il fischio a vapore. Appena giunte ad Iseo furono subito destinate al traino dei convogli passeggeri più importanti, coadiuvando le due automotrici a vapore già presenti sulla linea, e dei pochi merci all’epoca effettuati.
Per 54 anni ha portato lungo i binari della Brescia-Iseo-Edolo (ma anche della Brescia-Cremona) passeggeri e merci con le insegne della Snft (Società Nazionale Ferrovie e Tramvie). e poi da Orbetello a Porto Santo Stefano, e che restò attiva fino all’avvento del diesel nel 1960.
Nel corso di oltre mezzo secolo, si stima abbia percorso 2,5 milioni di chilometri, pari a circa 60 volte il giro del mondo. Per produrre il vapore necessario a marciare così a lungo (alla velocità massima di 60 km/h), pare abbia consumato 225mila quintali di carbone e 175mila metri cubi di acqua.
Ora mancano pochi giorni alla fine del 2023 per completare la raccolta fondi per salvare la locomotiva del Castello dal degrado causato dalla ruggine perchè sta deteriorandosi in modo irreversibile.
A tal proposito la “Lucato Termica”, una delle poche aziende in Europa specializzate in restauro di locomotive storiche, afferma che la Locomotiva, una volta restaurata, andrebbe protetta con una pensilina o una tettoia, per assicurare lunga vita alla “Prigioniera del Falco d’Italia”.
Ad oggi le donazioni effettuate per il suo restauro ammontano a 55mila euro, ma ne occorrono ancora 45mila per raggiungere la cifra necessaria.
Per contribuire il Birrificio Curtense, nell’ottica di aiutare la raccolta fondi, ha riproposto la sua Birra della Locomotiva al carbone vegetale. Pertanto, a partire da domani sabato 11 novembre, sul sito
http://www.locomotivabs.it saranno nuovamente disponibili le otto bottiglie da collezione che raccontano la storia della “Numero 1” con altrettante immagini storiche.
La birra è acquistabile nei punti vendita elencati sul sito, online o direttamente al Birrificio Curtense.
https://www.locomotivabs.it/birra-artig ... -chiamata/