Stavo pensando che quando tu giocavi in pantaloncini corti a pallone all'oratorio io, oltre a fare il fuochista sulle locomotive a vapore avevo fatto per alcuni anni anche il macchinista sulle locomotive elettriche trifasi e in continua.
A quel tempo non era come oggi che se ti fermi in linea col cell chiami la sala operativa e chiedi soccorso perchè sulle loco attuali non puoi fare quasi una cippa (oltre qualche prova dal banco), a quel tempo non esistevano i cell e dovevi cercare di arrangiarti da solo per riuscire a portare a casa il treno... e l'abilità del macchinista a quel tempo era proprio quella.
Ovviamente su quelle macchine potevi entrare in cabina AT e avevi una preparazione tale da conoscere i circuiti AT e BT della macchina quindi sapere individuare il guasto e possibilmente ripararlo, solitamente escludendo o cavallottando qualcosa, operazioni da fare con cognizione di causa considerando le tensioni, correnti e potenze in gioco.
Ero aiutomacchinista di 22 anni e fino a 23 anni non potevi dare l'esame da macchinista (oggi a 18 anni potresti fare già il macchinista AV...

) ed ero in turno con un macchinista giovane e simpatico ma che non sapeva fare un catso e soprattutto non aveva voglia di fare un catso quindi i treni me li faceva fare quasi tutti a me soprattutto di notte così lui stava dall'altra parte a dormire...

ovviamente si fidava.
Solitamente coi merci avevamo 626, 636 e 428 ma una notte ci capitò un 646 che era la macchina migliore del tempo (i 656 non esistevano ancora...) e partiti da Piacenza con un merci di 1400 t e con carri che permettevano i 100 km/h mi son detto: "questa volta mi diverto".
Esclusa serie, serie-parallelo e parallelo a 90 Km/h faccio la transizione al super-parallelo tenendo d'occhio gli amperometri e oso iniziare a escludere il reostato ma date due tacche e una puntata a 1500 A l'extrarapido ha dato una tale botta e una fiammata in cabina AT che il mio socio si svegliò spaventato perchè si era già addormentato.
Dal banco non riesco più a chiudere l'IR e quindi decido di fermarmi alla prima stazione perchè è sempre meglio fermarsi in una stazione che in linea... arrivo per inerzia a Sarmato dove mi fermo e anche da fermo non c'è modo di chiudere l'IR quindi devo andare in cabina AT e il mio socio mi dice: " adesso te l'arrangi tu e poi dimmi se devo chiedere riserva" mentre rimane seduto al suo posto, apre la borsa, estrae il suo giornalino (l'Intrepido) e se ne sbatte altamente.
Entro in cabina AT ma anche manualmente non riesco a chiudere l'IR (forse si era incazzato per come l'avevo trattato ma quello era il suo lavoro...

) , non mi rimane che escluderlo e andare con solo le protezioni dei relè di massima corrente dei rami motori... ovviamente senza fare più lo sborone.

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Ripartiamo e arriviamo senza problemi ad Alessandria, portata la macchina in deposito rientro in cabina AT e provo a reinserire l'IR... ora si richiude e funziona tutto regolarmente... e mi ero anche divertito.
Mi piaceva ma qualche anno dopo ho cambiato lavoro e ormai da vecchio gioco solo più coi trenini e con apparecchiature, cavi e correnti un po' più piccole...
