ste.klausen21 ha scritto:
A Faenza c' era un PL automatico a semibarriere, posto fra il segnale di protezione e quello di avviso lato Bologna, la cui chiusura veniva comandata dalla formazione di un itinerario di uscita dalla stazione. E sì, che distava oltre mezzo km dai segnali di partenza !
Ciò malgrado, un PL automatico non potrebbe stare in zona scambi. Il fatto è che esso è comandato da pedali, che devono essere posti a distanza adeguata, anche a 1 km, per garantire la chiusura tempestiva in caso di libero transito alla max velocità di linea. Quindi i suoi pedali, si troverebbero, da un lato, in piena linea, correttamente, mentre dall'altro lato dovrebbero verosimilmente stare sul tratto a semplice binario prima degli scambi della radice opposta. Col problema di dover distinguere fra treni che transitano e treni che sostano per precedenza o incrocio.
Ma, siccome, è un modello molto bello, cui capisco si difficile rinunciare e siccome il plastico è ambientato in Italia, l' unica è pensare che, con una adeguata unzione, qualcuno abbia ... spinto per far adottare il PL a semibarriere in quella posizione.
A semibarriere, appunto. Quel tipo non credo sia mai stato usato a barriere complete.
Quindi accorcerei le barriere e sposterei quella in primo piano per portarla a destra delle automobili cui comanda.
Ovviamente ... se vuoi. Sei un bravo modellista e non sarà questo a farmi cambiare idea.
Stefano Minghetti
Grazie Stefano (come a Bomby e tutti gli altri ovviamente!!) ,
quando condivido le foto con gli amici del forum lo faccio, si, perchè mi fa piacere mostrare il plastico ma non certo con la convinzione e certezza che ciò che mostro o abbiamo fatto a San Satiro sia la perfezione, anzi !
Il bello e l'utile è discutere assieme su come migliorare il tutto.
Nel caso del P.L., ad esempio, non avendo avuto contatto diretto (se non sporadico, passando da quei PL solo in zona "adriatica", mai nelle zone dove ho fatto il "ferroviere"

aiutando sin da bambino mio padre CS) con quel tipo di barriere non avevo ben presente il loro utilizzo.
La colpevole mancata ricerca di informazioni sull'argomento ha fatto il resto.
Ma l'informazione è arrivata grazie a voi ed ora vediamo come sistemare la situazione per renderla il più possibile coerente con la realtà della ferrovia che si vuole ricreare in scala sempre tenendo conto dei compromessi, sia tecnici che estetici, ai quali , aimè, non si può sfuggire