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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 12:22 
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Iscritto il: mercoledì 28 agosto 2013, 14:28
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Personalmente ho sempre fatto un prototipo di quanto avevo in mente, collaudato e poi , se soddisfatto, applicato.
La teoria è indispensabile, ma la applicazione sul campo è pure indispensabile!
Poi se si vuol far qualcosa di speciale ecco una possibilità....

http://www.h0fine.com/Shop2/index.php?c ... 609db3c8c5


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 15:19 
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Simpatico e impegnativo fare tutta la tiranteria a filo... purtroppo quelle leve non sono di tipologia FS.


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 15:26 
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Iscritto il: mercoledì 28 agosto 2013, 14:28
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Località: Bologna
In alternativa le leve han la predisposizione per il cablaggio elettrico ..
Poi possiam chiudere un occhio sul FS o meno....
Non posto infatti la foto dei miei banchi di comando :oops:


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 15:37 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
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Ah le leve max judel. Un mio pallino!
Lo standard di molte concesse italiane!
Le leve sono bellissime ancorché non economiche.
Se ci fosse anche la serratura, anche elettrica anziché meccanica....


Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 18:42 
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Iscritto il: martedì 7 febbraio 2006, 9:37
Messaggi: 1376
Parlo della mia personale esperienza non escludendo che In altri casi o con altre scale le cose vadano diversamente.
Voglio premettere che le cose vanno diversamente per i binari in h0 e h0e per via delle dimensioni del profilo delle rotaie e della corsa del telaio degli aghi.
In ambedue i casi un uso costante del plastico e una buona pulizia di aghi e rotaie garantiscono una certa regolarità di funzionamento, sicuramente migliore nello scartamento ordinario. Le cose possono peggiorare se l'utilizzo è saltuario e, soprattutto, se il plastico è in un
Ambiente umido o polveroso.
Per tutti i deviatoi ho sempre utilizzato gli elettromagneti peco o gli analoghi seep. Un semplice circuito a scarica si condensatore aiuta ad avere una manovra sicura anche quando si vogliano azionare contemporaneamente due o tre motori con un medesimo pulsante.
Da qualche anno ho utilizzato dei circuiti con condensatori accoppiati alla singola bobina, che permettono di urilizzare per il comando in luogo di pulsanti dei deviatori a due posizioni stabili. Il vantaggio è, oltre alla manovra sicura, la possibilità di visualizzare l'ultima posizione comandata del deviatoio semplicemente dalla posizione della levetta.
La polarizzazione del cuore , indispensabile a mio avviso se si vuole fare qualche manovra con locomotive a passo corto senza dannarsi l'anima, dovrebbe ormai essere uno standard. È certamente alla lunga più importante di tanto altro per una buona affidabilità e regolarità della circolazione.
Ho utilizzato largamente i deviatori di peco, da accoppiare al motore elettromagnetico sottoplancia. Non sono l'America! Tendono ad ossidarsi, con il tempo, e richiedono ( soprattutto il doppio deviatore pl15) una certa cura nel tempo.
Un problema riscontrato sul deviatore pl13 è che mentre usato con gli scambi in scala h0 funziona, non altrettanto accade con gli scambi in h0e, perché la corsa del telaio degli aghi è insufficiente per consentire una buona commutazione.
Una soluzione molto efficace ed affidabile e assai più economica e quella di procurarsi dei contatti di finecorsa a levetta presso i negozi di elettronica e di provocarne la commutazione al movimento dell'asta del doppio elettromagnete peco.
Non ho esperienza con i servo comandi, che su un deviatoio come quello peco dotato di molletta di ritenzione degli aghi mi sembra un vero ufficio complicazioni affari semplici.... a detta di uno che ha per naturale vocazione quella di complicarsi la vita, almeno nel modellismo.
C'è poi la soluzione del comando manuale con tirette che è la più economica e consente di polarizzare il cuore con l'uso di un semplice doppio deviatore a slitta manovrato attraverso la tiretta.


Buon lavoro.

Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: venerdì 26 marzo 2021, 21:14 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Località: Fabriano
A Federici ha scritto:
Parlo della mia personale esperienza non escludendo che In altri casi o con altre scale le cose vadano diversamente.
Voglio premettere che le cose vanno diversamente per i binari in h0 e h0e per via delle dimensioni del profilo delle rotaie e della corsa del telaio degli aghi.
In ambedue i casi un uso costante del plastico e una buona pulizia di aghi e rotaie garantiscono una certa regolarità di funzionamento, sicuramente migliore nello scartamento ordinario. Le cose possono peggiorare se l'utilizzo è saltuario e, soprattutto, se il plastico è in un
Ambiente umido o polveroso.
Per tutti i deviatoi ho sempre utilizzato gli elettromagneti peco o gli analoghi seep. Un semplice circuito a scarica si condensatore aiuta ad avere una manovra sicura anche quando si vogliano azionare contemporaneamente due o tre motori con un medesimo pulsante.
Da qualche anno ho utilizzato dei circuiti con condensatori accoppiati alla singola bobina, che permettono di urilizzare per il comando in luogo di pulsanti dei deviatori a due posizioni stabili. Il vantaggio è, oltre alla manovra sicura, la possibilità di visualizzare l'ultima posizione comandata del deviatoio semplicemente dalla posizione della levetta.
La polarizzazione del cuore , indispensabile a mio avviso se si vuole fare qualche manovra con locomotive a passo corto senza dannarsi l'anima, dovrebbe ormai essere uno standard. È certamente alla lunga più importante di tanto altro per una buona affidabilità e regolarità della circolazione.
Ho utilizzato largamente i deviatori di peco, da accoppiare al motore elettromagnetico sottoplancia. Non sono l'America! Tendono ad ossidarsi, con il tempo, e richiedono ( soprattutto il doppio deviatore pl15) una certa cura nel tempo.
Un problema riscontrato sul deviatore pl13 è che mentre usato con gli scambi in scala h0 funziona, non altrettanto accade con gli scambi in h0e, perché la corsa del telaio degli aghi è insufficiente per consentire una buona commutazione.
Una soluzione molto efficace ed affidabile e assai più economica e quella di procurarsi dei contatti di finecorsa a levetta presso i negozi di elettronica e di provocarne la commutazione al movimento dell'asta del doppio elettromagnete peco.
Non ho esperienza con i servo comandi, che su un deviatoio come quello peco dotato di molletta di ritenzione degli aghi mi sembra un vero ufficio complicazioni affari semplici.... a detta di uno che ha per naturale vocazione quella di complicarsi la vita, almeno nel modellismo.
C'è poi la soluzione del comando manuale con tirette che è la più economica e consente di polarizzare il cuore con l'uso di un semplice doppio deviatore a slitta manovrato attraverso la tiretta.


Buon lavoro.

Antonio

Io, sono amico di questo qui!


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: sabato 27 marzo 2021, 10:03 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 18:40
Messaggi: 2104
Località: piemonte
Un mio vecchio pallino sarebbe quello di realizzare un vero Apparato Centrale Idrodinamico, che oltretutto sarebbe green, in quanto non usa corrente elettrica.
Ho trovato degli attuatori destinati ad apparecchiature medicali, sostanzialmente dei micro-cilindri pneumatici che messi in pressione effettuano una corsa di circa 10 mm e una volta tolta la pressione sono richiamati da una molla. La cosa interessante è che sono realizzati in inox, per cui al posto dell'aria si può usare dell'acqua come fluido di trasmissione. Possono essere comandati da un cilindro analogo che lavora in contrapposizione mosso da una leva. Ho fatto dei test e funziona, anche con un bel movimento lento degli aghi, che vengono sempre tenuti bene in posizione. Quello che ancora non ho risolto in maniera per me soddisfacente è la polarizzazione del cuore, ma magari Antonio, se mi legge, ha qualche suggerimento. Anticipo qui la risposta di Torrino-Pollino: ''te, un finisci mai nulla !''


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: sabato 27 marzo 2021, 16:23 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7430
Località: Fabriano
Ho la nomea del cattivo, io....
Comunque, senza andare nel medicale, esistono attuatori per tubi di sezione 4mm, si trovano normalmente in commercio. Sono inox, e costano il giusto. Per caso, li sto adoperando per i circuiti di ingrassaggio di apparecchiature che sto montando, al lavoro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: domenica 28 marzo 2021, 10:25 
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Iscritto il: venerdì 10 gennaio 2014, 16:15
Messaggi: 57
Acquistando i motori cobalt digitali, "Cobalt iP Digital"( https://www.dccconcepts.com/product-cat ... p-digital/ https://www.dccconcepts.com/manual/owne ... nt-motors/), se ho ben capito potrei connettere gli scambi direttamente ai due fili che escono dalla centralina Z21 che alimentano i binari, giusto? E poi con la stessa app Z21 controllare tutto. Questo semplificherebbe di molto i collegamenti elettrici. Perché teoricamente i motori hanno già il decoder incorporato...
Se fosse tutto così semplice perché no...Avrei due fili principali che corrono sotto al plastico, che collegano sia motori che binari. E per gli electrofrog un terzo filo che esce dal numero 3 del motore Cobalt e si collega al cuore dello scambio per polarizzarlo...Non sembra così male :D Ho capito bene?


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 Oggetto del messaggio: Re: Motorizzazione e polarizzazione scambi Peco Electrofrog
MessaggioInviato: martedì 30 marzo 2021, 15:37 
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Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3760
Località: Massa Finalese (MO)
A Federici ha scritto:
Ah le leve max judel. Un mio pallino!
Lo standard di molte concesse italiane!
Le leve sono bellissime ancorché non economiche.
Se ci fosse anche la serratura, anche elettrica anziché meccanica....
Antonio

Tempo fa mi ero messo in testa di studiarmi un sistema per la realizzazione di una serratura tipo ACM per il mio plastico "nel cassetto". L'idea non era tanto quella di creare le leve simili a quelle di un ACE (o ACM), per quello basta un buon disegnatore 3D (non io) e una stampa/clonazione, ma fare in modo che il banco di leve funzionasse anche come quello vero, quindi costruire una serratura vera e propria che bloccasse le leve nelle posizioni varie. Ora, creare una serratura meccanica vera e propria richiede fin troppa precisione, visto che la serratura deve essere differente a seconda dell'installazione, dato che va a creare delle funzioni logiche. Però tramite un paio di elettromagneti (uno in più rispetto al vero) e a una sorta di encoder di posizione della leva è possibile creare, sfruttando una logica di comando elettronica (o a microprocessore, o computerizzata) una serratura elettromeccanica che funzioni come l'originale. Il vero sbattimento era trovare il modo di sintetizzare la tabella delle condizioni partendo dal piano schematico, che per un plastichetto scemo come quello che ho in mente non è troppo difficile, ma per una stazione un filo più complessa potrebbe diventarlo. Spinto dalla pigrizia (non mi andava di stare lì a creare un software per fare la cosa), mi sono messo alla ricerca di qualcosa di già pronto: di sicuro qualche inglese o qualche americano (o qualche tedesco) avevano pensato già a qualcosa.
E infatti...
http://modratec.com/ss4.php
sito australiano che produce interlocking meccanici in miniatura, e hanno anche un software gratis per creare le tabelle delle condizioni. Fantastico! Peccato che lo shop non sia più attivo (all'epoca da qualche mese)! Ho il vago sospetto che il titolare sia ormai tra i più, anche l'account twitter non ha più attività dopo il 2019.


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