Senza alcuna pretesa, visto che ci sono tanti appassionati che hanno impianti molto più estesi del mio e che hanno un'abilità incredibile nel realizzare plastici davvero spettacolari (a prescindere dalle dimensioni) mi permetto di inserire immagini del mio plastico. Arcale Terme è una località immaginaria, posta - nella mia immaginazione - al confine tra l'Umbria e la Toscana. La struttura non è grande, sfiora 2,5 metri di lato e 3 metri di lunghezza. La linea ferroviaria e il paesaggio sono disposti lungo le pareti della stanza e il centro della stanza stessa è libero, con spazio a disposizione dell'operatore e di eventuali visitatori (massimo due per volta: di più non ce n'entrano ). Non ho programmi grafici che mi consentono di mostrarvi il tracciato, che comunque è molto semplice e sarà facilmente desumibile da alcune foto che metterò in seguito. Ho voluto riprodurre la periferia di una cittadina italiana. A destra, per chi entra nella stanza, c'è la stazione di Arcale Terme e l'ingresso delle Terme stesse, con una parte del parco. Sul fondo c'è la parte alta della cittadina: la zona pedonale con una piazzetta e i palazzi tutto attorno. A sinistra, invece c'è un piazzale ferroviario che serve a soste, manovre e sorpassi: Arcale Bivio, che lambisce i palazzetti di periferia. In prossimità del piazzale manovre c'è un piccolo deposito locomotive.
Molte delle immagini che seguiranno sono apparse, mesi fa, nel settore "Fotografiamo i nostri treni... e non solo". Mi è sembrato logico raggrupparle qui, un po' alla volta.

Siamo nella stazione di Arcale Terme. Qualche pendolare si affretta per non perdere l'ultimo treno della sera. Sulla banchina resta qualche cartaccia lasciata dai viaggiatori durante la giornata...

Veduta notturna dell'ingresso del Parco delle Terme.

Il Macchinista a bordo di questa 835 in manovra non è insensibile all'arte. Ha rallentato per ammirare uno scorcio che conosce bene, ma ritiene sempre affascinante: i giardini delle Terme.

Altro scorcio notturno. La parte alta della cittadina; zona pedonale. La ferrovia non è ancora elettrificata (non so se mai metterò la palificazione e la catenaria. Per ora non ci penso nemmeno). La zona è da rimaneggiare: devo mettere a posto le arcate sotto i palazzi, ultimare tetti e terrazze e inserire un fondale che è già pronto... da anni e che gioverebbe non poco al realismo dell'impianto. Aspetto che un amico mi assista almeno per una giornata: da solo non ce la faccio.

In seguito metterò altre immagini

Complimenti! Proprio niente male caspiterina.

Un 464, ultimato il servizio, si allontana dalla stazione (per un breve tratto su binario illegale) spingendo le carrozze, con gli interni già spenti, verso il piazzale di Arcale Bivio.

Siamo sempre nello stesso tratto di ferrovia, ma qualche anno addietro. Un 345, al traino di un convoglio passeggeri, passa sotto la parte alta della città. Notare, sulla destra, l'insegna illuminata del cinema Eden.

Qui siamo sul piazzale di Arcale Bivio, dalla parte opposta alla stazione (che ancora non vi ho mostrato). Anno 1981. Ultimi mesi di servizio per questo 326 che, fermo accanto alla cabina di blocco (autocostruita), attende che il semaforo si disponga sul verde. Si tratta però dell'unità più fortunata della serie, la 004 che dopo l'accantonamento sarà restaurata nelle officine del deposito di Paola e successivamente, nel 1989, coi vomeri dipinti a fasce gialle e nere (scelta molto discutibile), sarà trasferita al Museo di Pietrarsa, dove fa ancora bella mostra di sé. Sullo sfondo: i palazzi di periferia.

Anno 2010. Ultimo periodo di servizio anche per questo 646 riverniciato in livrea xmpr. Pulito e quasi rimesso a nuovo, dopo anni di onorato servizio, soprattutto al traino di convogli "importanti", subirà presto l'orrenda e fatale tortura della fiamma ossidrica...

Più in là vi dirò qualche altra cosa sulla configurazione del plastico

Veduta diurna della cabina di blocco autocostruita. Un etr 200 transita veloce.

Se diamo le spalle alla cabina di blocco vediamo un altro scorcio della stradina, con una di quelle casette, probabilmente abusive, che spesso si vedono in prossimità delle linee ferroviarie nelle periferie dei paesi o delle città.

Di nuovo l' etr 200 che transita nella zona di Arcale Bivio (ricordo che manca ancora, come potete vedere, la linea aerea).

Scorcio notturno. Un momento di sovraffollamento di mezzi nel piazzale di Arcale Terme. Devo intervenire sui tetti dei rotabili: sono troppo lindi.