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 Oggetto del messaggio: PLASTICO: 300treni i numeri, la tecnica e il funzionamento
MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 1:18 
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Località: Roma
Era la metà degli anni '80 a Roma Termini, e io 15enne, non saltavo un giorno d'estate e approfittavo per andare al lavoro con mio padre, Capotecnico (Uff. Tecnico al bin. 1 ), guarda caso proprio a 20 mt dalla sala dove era esposto il plastico 300treni.
Ci mancava poco per darmi l'abbonamento giornaliero!!! :) :)
A volte i 2 manutentori avviavano il plastico.... solamente per me, unico spettatore!!! :x :x :x
Ricordo che gli "spettacoli" si svolgevano ogni ora, e io puntualmente le mie 2 o 3 visite giornaliere le facevo, con tanto di raccolta di tutti i fascicoli che mettevano in esposizione. Magari non interessa a nessuno, ma ricercando tra i vecchi incartamenti ferroviari, ho ritrovato il foglietto illustrativo dell'epoca, con tanto di descrizioni tecniche.
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Visto che la risoluzione (per non appesantire) non permette la lettura, riporto quello che c'era scritto:
RELAZIONI AZIENDALI - plastico "trecentotreni" Caratteristiche tecniche e costruttive
Dimensioni

L'intera opera è costituita da 20 pannelli che, affiancati, sviluppano una lunghezza totale di 18 m, una larghezza variante da metri 2,20 a 2,50, per una superficie totale di circa 41 mq.
Descrizione generale
Il plastico consiste in una gigantesca riproduzione in miniatura, in scala 1:85, di un grande nodo ferroviario, un estremo del quale è quasi per intero occupato da una stazione viaggiatori "di testa". L'altro estremo del plastico è occupato da un paesaggio montuoso, che, oltre alla funzione estetica, svolge quella di "area polmone" (esclusa alla vista) per il ricovero e lo smistamento dei convogli che si muovono durante le fasi di animazione del plastico. Tutta l'area che intercorre tra i due estremi descritti è occupata da una serie di edifici, strutture ed impianti tipici di un grosso nodo ferroviario.
Si possono riconoscere in particolare: - una stazione "di testa" con atrio partenze e arrivi 13 binari con relative pensiline, fabbricati e servizi accessori, "vista" di una parte esterna della stazione. - 2 scali merci, con relativi capannoni, binari, piani caricatori e piazzali di accesso. - un grande cavalcavia che attraversa l'intero fascio di binari. - i fabbricati di vari servizi, come la Squadra Rialzo, il Servizio Idrico con cisterna e depuratore, le Officine IE, la Squadra ponti in ferro, la Cabina principale Dirigente Movimento, ecc. la parte centrale del plastico è quasi interamente costruita da un grande Scalo Smistamento, con "sella" o "parigina" e relative rampe di lancio, che si apre in un fascio di smistamento costituito da 18 binari. A fianco e oltre lo S.S. sono individuabili altri servizi caratteristici quali:
- officine riparazione materiale di trazione, in due tronchi collegati tar loro da un ponte mobile trasbordatore. - il deposito locomotori, con relativa palazzina uffici. - una sottostazione elettrica di trasformazione, con linea di alimentazione primaria a tralicci che scende dalla montagna. - una cava di fondo fiume con relativo binario di raccordo. - un lungo ponte sul fiume, al cui imbocco è posta una delle cabine Posto di Blocco. - un passaggio a livello con casa cantoniera, situato presso uno degli imbocchi della galleria che attraversa la montagna.
La rete dei binari e degli scambi
Una fittissima rete di binari collega i punti principali del plastico, accompagnata dalla relativa linea di elettrificazione aerea sorretta da centinaia di pali: il totale del loro sviluppo supera i 400 mt lineari. Le diverse linee dei binari sono raccordate tra loro da circa 70 deviatoi o scambi, la più gran parte comandati elettromagneticamente, alcuni a mano, 6 deviatoi sono del cosidetto tipo inglese, 36 scambi sono forniti del caratteristico segnale a luce viola.
I segnali per il movimento treni, l'illuminazione
La rete dei binari è contrassegnata in diversi punti da segnali speciali, a luci mobili, che guidano il movimento dei treni: 18 segnali di tipo normale a tre luci, 35 segnali bassi o "marmotte", 1 segnale speciale della sella di sistamento, 28 segnali fissi ai paraurti, oltre a 4 semafori stradali nella zona esterna/piazzale di stazione. Il grande atrio della stazione, le pensiline, tutti i fabbricati del piazzale sono forniti di illuminazione esterna ed interna. Al centro del piazzale si elevano 3 torri a traliccio, ognuna con 9 riflettori, e sparsi un pò ovunque figurano oltre 160 lampioni, fari, ecc. I punti luce assommano in tutto il plastico ad un totale di oltre 450.
Il parco materiale mobile di trazione, viaggiatori e merci
I diversi convogli che animano il plastico costituiscono un nutrissimo parco di materiale mobile (di trazione, carri merci,carrozze viaggiatori) che comprende: - 16 locomotori dei più vari modelli in uso presso le FS, -1 locomotore e 1 locomotiva da manovra, - 16 carrozze viaggiatori di tipo diverso e 4 bagagliai, - 270 carri merci dei più vari modelli (carri coperti, scoperti e cisterna), - 1 convoglio ETR a tre elementi, - 1 convoglio ETR 250 a 4 elementi "Arlecchino".
Caratteristiche di animazione e funzionamento
Il plastico viene animato secondo un programma che prevede il movimento simultaneo di più convogli, in sincrono con il funzionamento dei deviatoi, segnali, illuminazione, ecc. Tutta l'animazione è ottenuta mediante un'unico quadro generale di alimentazione e comandi automatici, fornito di tre gruppi distinti di alimentazione stabilizzati a mezzo di circuiti elettronici. La distribuzione alle centinaia di punti/utilizzazione avviene attraverso 2 sottoquadri a microrelè e diodi, dai quali parte un cavo a più conduttori che, connettendosi ad ogni pannello, percorre il plastico in tutta la sua lunghezza. Il totale dei cavi utilizzati in tutta l'opera supera in lunghezza 1 Km e mezzo. I dispositivi iseriti nel quadro/comando consentono la programmazione di un'infinita serie di movimenti, la serie di manovre attualmente programmate intende riprodurre la vita di un centro ferroviario, quale può svolgersi nell'arco di un'intera giornata dalle ore 13 di un giorno alle ore 13 di quello successivo. Un'apposito gioco di luci a diffusione sottolinea il passaggio della luce del giorno all'oscurità della notte e viceversa, mentre un commento registrato su nastro e diffuso in sincrono illustra la maggior parte delle manovre, coinvolgendo lo spettatore in un'atmosfera tutta ferroviaria.
Originalità della realizzazione
Al di là della sua grandezza e della sua complessità, una caratteristica distingue questa opera da tutte le altre similari finora costruite nel mondo: il plastico "TRECENTOTRENI" è opera del tutto originale, nel senso che è stata costruita interamente ex novo, pezzo su pezzo, fatta eccezione per alcuni mezzi rotabili, di fabbricazione Rivarossi che sono stati peraltro opportunamente modificati. Per meglio comprendere il significato e l'importanza di questa caratteristica costruttiva, alcuni esempi. Una delle estremità del plastico è quasi per intero coperta da una grande stazione di testa, che si può identificare in quella di Firenze: ebbene, il grande atrio, le pensiline, i binari, i vari uffici ed edifici che coprono un fronte di oltre 2 mt, sono stati interamente realizzati utilizzando semplici fogli di compensato, metallo, laminato plastico e lavorati a seghetto, al tornio, alla morsa, incollati, saldati, ecc. fino ad assumere la loro forma definitiva. Così pure tutto il paesaggio che fa da cornice al nodo ferroviario ponti, fiumi, strade, montagne, gallerie sono stati costruiti manualmente e sempre col proposito di una fedele riproduzione della realtà. Un esempio di questo realismo è costituito dal grande cavalcavia che attraversa tutto il fascio di binari: è l'esatta riproduzione in miniatura di quello esistente presso la stazione di Bologna, ed è stato realizzato pezzo su pezzo, in legno, metallo ed altri materiali. Il lungo parapetto è stato costruito saldando migliaia di piccoli segmenti di filo di ferro, e così i lampioni che riproducono fedelmente quelli a più bracci, di stile antico, che illuminano da un capo all'altro tutto il ponte. Si trovano oggi in commercio diversi tipi di binari semplicemente da montare. L'autore di questo plasico li ha invece costruiti completamente ex novo, partendo da nudi fogli di lamiera che, tagliati, profilati, ribattuti, saldati, hanno assunto via via la forma caratteristica della rotaia. Si pensi che i vari tratti, uniti tra loro, coprono in tutto il plastico centinaia di metri di lunghezza. E così gli scambi, alcuni complicatissimi, come quelli di tipo inglese, le stesse bobine e tutti i dispositivi per il funzionamento elettromagnetico dei deviatoi inseriti nel programma, sono stati realizzati artigianalmente. Anche il materiale rotabile, eccetto alcuni elementi dei convogli viaggiatori, di fabbricazione Rivarossi, rappresenta un'altro esempio di questo concetto costruttivo. Sul plastico stazionano o si muovono oltre 270 vagoni merci, riproducenti i più diversi modelli delle FS, carri coperti, scoperti, a bande basse, alte con telone, carri frigo, cisterna, ecc. Ebbene tutti questi vagoni sono nati da semplici lastre metalliche, piegate, sagomate, saldate e così ogni altro particolare, come i respingenti o le ruote, formate da appositi stampi e poi tornite al tornio.
Con i stessi metodi sono stati realizzati i 2 convogli speciali che animano lo spettacolo, l'ETR e l'Arlecchino: la personalissima, caratteristica sagoma di questo treno delle FS è stata ottenuta realizzando, prima, speciali stampi su cui sagomare esattamente la lamiera di metallo, e saldando poi i profilati, le strutture e tutti quei particolari che si spingono fino alla ricostruzione degli scompartimenti interni del convoglio. Infine, il movimento dei treni: è certamente l'esempio più innovativo e d'avanguardia finora realizzato in materiale di fermodellismo. Solitamente, i plastici ferroviari prevedono un movimento dei treni in senzo rotatorio, che senza dubbio è il più naturale e semplice da realizzare. Ebbene, nel plastico "300T" l'autore ha voluto invece riprodurre ciò che accade in una stazione "di testa", dove il movimento treni viaggiatori deve prevedere, in arrivo e in partenza, manovre particolari come lo sganciamento e l'agganciamento locomotori dai rispettivi convogli. La simulazione di queste manovre ha richiesto approfonditi studi e l'invenzione di applicazione di specialissime apparecchiature che, tramite collegamenti elettromagnetici, consentono di riprodurre esattamente quello che avviene nella realtà.
OTELLO BRUNETTI
Tutto quanto descritto (progettazione e costruzione in scala degli elementi fissi del plastico, dal singolo segmento di rotaia alla complessa modellatura del paesaggio; realizzazione originale di massima parte del materiale mobile; studio e messa in opera di tutti i circuiti e collegamenti per l'alimetazione generale del plastico) presuppone un impegno costruttivo che giustificherebbe l'intervento e la collaborazione di una nutrita equipe di modellisti altamente specializzati. In effetti, invece, è frutto del lavoro di un uomo solo: Otello Brunetti, ex dipendente delle Ferrovie, bolognese, 86 anni, che ha realizzato queso gigantesco plastico da solo, in oltre 15 anni di appassionato lavoro. E' certamente questo ultimo dato che, sopra ogni altro da la misura del valore dell'opera e giustifica i lunghissimi giudizi che sono stati formulati da tecnici, stampa specializzata, radio e televisione.
A fondo pagina: Visitate anche il "museo nazionale ferroviario" di Napoli Pietrarsa.

Spero di non avervi annoiato, ma sentivo il bisogno di far sapere, anche a chi non ha mai avuto la possibilità di vedere il plastico, la maestosità dell'opera che ha accompagnato l'inizio di una nuova era di fermodellimo "elettronico" per tutti noi.
Spero che il plastico venga preservato e mantenuto in efficenza, non importa dove, ma da mani delicate e da chi in queste cose ci mette amore, come tutti noi.

Un saluto.
Alex Di Giacinti.


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 1:52 
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Località: Porto Sant'Elpidio - FM
Grazie Alex per quanto hai scritto.


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 9:01 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 20:24
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Località: Pescara
Non solo non mi hai annoiato, ma mi hai messo a disposizione un pezzo di Storia che mi mancava completamente. Grazie, Antonello


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 13:01 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:37
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Bravo Alex per il contributo che hai dato.
C'è anche un articolo su uno dei primi numeri de I treni,un servizio con qualche foto del famoso plastico.
Oltre al materiale rotabile indicato sul volantino a suo tempo erano stati acquistati altri mezzi come il 656,428,424,646 tutti di produzione Rivarossi ed un 450 Lima (serie giocattolo)che dopo anni ha corso sul plastico nel settembre scorso a Smistamento.
I rotabili più pregiati sono stati affidati in custodia al nostro Gruppo ,in tutti questi anni di abbandono e riconsegnati al propietario nell'estate scorsa.
Nota curiosa:sul plastico potevano circolare solo mezzi dotati di pantografo(essendo,come detto i binari in corto) e la manovra sulla sella di lancio era affidata ad una...inaffidabile 424.


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 14:19 
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Iscritto il: lunedì 27 febbraio 2006, 18:00
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Scusate per l'errore che ho commesso ha chiamarlo plastico centotreni.
Comunque mi fa piacere di aver aperto il messaggio in questione pochi giorni fa ho visto la partecipazione di molti voi.
Anche io era il 1993 quando prestavo servizio nella capitale molto volentieri propio di vigilanza alla stazione termini.
Viaggiando in treno per tornare a casa ogni 2 o 3 giorni coglievo l'occasione per andarmi ha vedere lo spettacolo e devo dire quando un bel giorno sembra che era il 1995 trovai la porta chiusa chiesi informazioni alla sala accanto e molto malinconicamente mi risposero che era stato abbandonato perche nessuno voleva piu avere cura,
da quel giorno sembra che avevo perso qualche cosa a me molto caro.
Speriamo di rivederlo presto nella sua totale funzionalita'.


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 15:52 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 22:33
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Località: Roma
Grazie a tutti.
Un domani il mio sogno più grande sarebbe quello di poter finalmente rivedere il 300T in funzione!

Se non erro l'articolo de ITreni era il n° 22

Un saluto.
Alex


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 19:17 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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Bel lavoro e bella testimonianza....si ha proprio la sensazione delle "cose buone (e belle) di una volta"...



Saluti


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MessaggioInviato: sabato 18 marzo 2006, 22:03 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 20:13
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se qualcuno ricorda di averlo visto in tv e mi da qualche indizio, lo cerco nelle teche RAI


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MessaggioInviato: domenica 19 marzo 2006, 19:41 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 22:33
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Località: Roma
Ho trovato qualche foto del 300T:
Immagine
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Saluti a tutti.
Alex.


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MessaggioInviato: venerdì 22 febbraio 2008, 10:02 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:41
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Località: Arese (MI) & San Gusmé (SI)
Ma vi siete accorti che questo plastico è stato rimontato a Pietrarsa ??

http://ilmioplastico.spaces.live.com/bl ... 4819.entry

Urge servizio fotografico :D :D :D :D


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MessaggioInviato: venerdì 22 febbraio 2008, 10:59 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:37
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Il famoso plastico compare anche sulle riviste che hanno dedicato un servizio alla riapertura del museo.


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MessaggioInviato: venerdì 22 febbraio 2008, 13:31 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:41
Messaggi: 140
Località: Arese (MI) & San Gusmé (SI)
Mi era sfuggito... :cry: :(


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MessaggioInviato: sabato 23 febbraio 2008, 15:00 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 20:13
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Località: roma
ma a Pietrarsa e' funzionante? i treni si muovono? c'e' il ciclo giorno-notte come una volta? e la manovra a spinta?
gery


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MessaggioInviato: sabato 23 febbraio 2008, 17:03 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:37
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Da quello che mi è stato detto è stato solo riattivato un cappio vaievieni dove correva un Pendolino Lima 450.Tra l'altro la sala è rimasta chiusa per sistemare alcuni danni creati dai visitatori nei primi giorni di apertura.


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MessaggioInviato: sabato 23 febbraio 2008, 18:27 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 14:54
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Vi racconto un aneddoto. Verso il 93-94 un mio amico fu incaricato di revisionare il plastico che aveva dei problemi, perchè volevano farlo visitare alle scolaresche. Così alle volte mi capitava di andarlo a trovare mentre lavorava sotto al plastico e alle volte bisognava provare il funzionamento di uno scambio o di un doppio inglese, così avevamo attaccato un alimentatore con due morsetti, uno al binario e uno alla linea aerea per provare il transito dei convogli, ovviamente escludendo il combinatore che faceva i movimenti programmati. Una mattina andai lì con una BR 103 Roco, commutata su pantografo e la misi sul plastico e la feci camminare, fare manovre ecc, praticamente giocai con il plastico 300treni :lol: :P . E non so quante altre locomotive straniere abbiano avuto l'onore di camminare su quei binari ricavati da barattoli di latta.


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