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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 14:02 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Si la mensola è troppo scura, già le sua posizione e forma contribuiscono a tenerla meno arruginita, perchè di quello si tratta.
In ogni caso solo le parti basse dei pali sono sporche della ghisa dei ceppi dei freni, per il resto è sparita o diventata scura la zincatura.
In ogni caso al vero quando la zincatura sperisce il palo è sostituito.
Bisogna anche tenere conto che le procedure di zincatura di 40 anni fa erano diverse da quelle di oggi, anche se a vedere da profano pare la stessa cosa.
Per gli isolatori il discorso è diverso e dipende:
- se in origine bianchi così scuri non vanno bene, tipicamente sono gialli
- se in origine marroni, tipicamente sbiancano.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 14:15 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Da aggiungere che gli isolatori sovente erano fonte di attenzione e pulizia perchè la sporcizia, soprattutto su linee in cui circolavano anche loco a vapore, erano possibile fonte di scariche elettriche... quindi tenterei di farli apparire un po' più puliti. :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 15:25 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Grazie a tutti per i commenti e le critiche :)
La questione della sporcatura e dell'usura è una questione che sento da tantissimi anni, anche in altri ambiti modellistici. Alla fine sono giunto ad una conclusione, faccio quello che appaga il mio occhio, un po' come a tavola in fatto di cibo.

san_tino
Cita:
orse troppo sporchi per i MIEI gusti
Esatto è quello che intendevo in quello che ho appena scritto sopra. E' come la carne, chi la vuole al sangue, chi ben cotta, e chi mangia il carpaccio... "de gustibus non est disputandum"

Per il resto io non ho una ferrata conoscenza tecnica sul tema palificazione. Ho cominciato a studiarla e VEDERLA veramente da qualche mese, prima la guardavo sotto un'altra ottica distrattamente, poi, dovendo affrontare la sfida dell'invecchiamento ho cominciato a stare con il naso in su mentre viaggiavo in treno e vi assicuro che mi sono dovuto trattenere nello sporcare, la realtà supera la fantasia in materia di sporco, anche sulle palificazioni. Poi ho spulciato i Sacri Testi, tra questi le fondamentali monografie di TT Tema. Un paradiso di immagini e spunti che ho studiato e usato come riferimento, giusto per evitare grossolani errori di valutazione. In copertina di TT Tema 9 si vede un palo scurissimo e sul TT 13 spunta una mensola talmente sporca ed usurata che le mie sembrano nuove di pacca. Sperando di non fare un torto alla redazione posto in bassa risoluzione parti di foto che ho usato come riferimento, dove si vedono mensole sporche e pali puliti, pali sporchi e mensole pulite, isolatori quasi neri di lordume, mensole con sporco a macchia di leopardo, dilavamenti vari, sporco in varie fogge su pali e mensole e chi più ne ha più ne metta, insomma un paradiso per gli zozzatori.
Ultima annotazione, ho immaginato Boscoscuro in epoca III/IV per potervi fare circolare convogli di quell'epoca e da foto e filmati la palificazione appare molto molto scura. Questa scelta non esclude che possano circolarvi poi anche convogli di epoche successive, il contrario sarebbe stato anacronistico.

Saluti
Giuseppe

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Ultima modifica di qdp il mercoledì 8 giugno 2022, 19:52, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 19:25 
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Iscritto il: giovedì 10 gennaio 2013, 17:18
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Giulio Barberini ha scritto:

Una menzione meritano i gruppi braccio di poligonazione-isolatore-zampe di ragno e isolatore superiore e relativa staffa mensola-isolatore. Tutti quelli in commercio sono fuori scala e comunque anteriori al 1970. Con grande fatica molti ne ho realizzati in fotoincisione, profili di ottone e stampa 3D(isolatori), poi mi sono fatto realizzare delle microfusioni ancora più precise e più semplici da montare. Allego foto
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Qualora questi particolari servissero ho da poco ricontattato il fornitore, eventualmente fammi sapere

Concludendo, se intanto imposti bene lo schema, hai fatto il 30% del lavoro, quando avrai installato il primo tratto, i successivi saranno meno impegnativi, con calma finirai il lavoro e anche tu avrai la tua laurea.
Saluti


Scusate l'OT e complimenti per il lavoro di invecchiatura

Posso chiedere chi realizza i particolari in microfusione che Giulio ha utilizzato? A me interesserebbe una palificazione del tipo 1970, pensavo di prendere quella di lineamodel in kit per poterla adattare alle mie esigenze. Grazie per i consigli. Federico


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 19:54 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Non saprei, dovresti chiederlo direttamente a lui :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 8 giugno 2022, 20:54 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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marco_58, gli isolatori giallastri, belli, mi sa che qualcuno diventerà giallastro, grazie per la dritta :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: martedì 28 giugno 2022, 17:22 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Ho sistemato tutti i pali ai loro posti, mancano quelli di ancoraggio e certamente ne serviranno degli altri nei punti più complessi ma il più è fatto. Ho fatto una prova fotografica per vedere se la resa dell'invecchiamento mi convince quindi passerò alla loro posa definitiva.

Domanda: sapreste dirmi quale è più o meno il lustro che ha visto l'adozione delle tabelle distanziometriche su tabelle e non più dipinte sui pali? Probabilmente gli anni settanta immagino, perchè prima non ne vedo traccia nelle foto.

Di seguito le foto test.
Saluti
Giuseppe

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 29 giugno 2022, 22:20 
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Iscritto il: mercoledì 28 gennaio 2009, 18:12
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Tutto ciò è vergognoso.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 9:05 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Località: Palermo
:lol: Lo prendo come un complimento


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 10:04 
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Nome: Santino Toscano
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Località: Monza
Bari S. Spirito ha scritto:
Tutto ciò è vergognoso.


Vero! le cose vanno fatte tanto per farle ... cos' è tutta questa precisione e questo realismo ... dai mettiamoci un po' di fantasia in più!
:lol: :lol: :lol:

Giuseppe, si scherza ovviamente :wink: , siccome non abbiamo più aggettivi per il tuo capolavoro allora ci viene più facile criticarlo

Grazie come sempre per le foto ... almeno posso sognare :roll: :(

Ciao
Santino


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 14:28 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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Sono io che ringrazio voi per lo sguardo sempre attento che avete :)
Pian piano mi avvicino a quello stato dei lavori che dovrebbero presupporre una sorta di "fine lavori", ovvero la messa in opera definitiva ed in squadra dei pali e di tutti gli elementi verticali, creazione linea aerea, dettagli vari da modificare e sistemare, alberi in stazione ed in punti rilevanti, fondale e paratie di chiusura delle aree nascoste, quindi lunga fase di post rodaggio e controllo e poi finalmente mi dedicherò all'invecchiamento del parco rotabili che pian paino verranno messi in circolazione.

Giuseppe


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 15:50 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Tornando alle tavole di orientamento, normali e distanziometriche, credo che opterò per quelle in uso dagli anni quaranta (R S 1940 art.70) e confermate nell'art 65 del regolamento segnali FS del 1970 che indicava l'utilizzo di sette tavole tutte uguali poste a distanza regolare (7 e poste a 50 metri l'una dall'altra in modo che la prima tavola sia ad almeno 350 metri dal segnale), strisce bianche (sette) su fondo nero oblique o orizzontali, quest'ultime per segnali di avviso.
Credo che le tabelle con il numero di strisce a scalare (distanziometriche???) nel numero di 4, 3, 2, 1 (4 e poste a 100 metri l'una dall'altra) siano più recenti e comunque successive agli anni settanta.
Io per evitare possibili anacronismi con materiale rotabile epoca III metterò tutte tavole di orientamento tipo 1940 - 1970 in linea con la palificazione tipo 1937 presente sul mio plastico. Del resto le tavole distanziometriche di vecchio tipo, così come i pali 1937 hanno superato la soglia del nuovo millennio.

Correggetemi se ho detto delle inesattezze.

Giuseppe


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 18:07 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
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Serve un bel compromesso.
Per posarle in scala corretta la prima tabella andrebbe messa ad 8 metri dal segnale e la più vicina a 4 metri (circa).


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 19:46 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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Località: Palermo
Ho riletto dal TT Tema numero 13 e a pagina 24 leggo che le tavole di orientamento possono essere di tipo normale o distanziometrico, quindi conferma quanto immaginavo e scritto in precedenza.
Purtroppo l'anno di installazione sulle linee delle tabelle di orientamento distanziometriche non riesco a trovarlo da nessuna parte, farò una cronologia non scientifica su basi fotografiche. Ma ho già visto una foto di una macchina a vapore che percorre un tratto di linea con tavole di nuovo tipo, distanziometriche, quindi teoricamente potrei anche fare un mix, che poi è sempre più interessante quando è coerente. Inoltre ho notato che di tavole di orientamento normale ne esistono di due tipi, una molto più lunga (in altezza) che porta sette tratti bianchi, ed una (forse più recente rispetto alla prima) che porta solo quattro segmenti bianchi, è interessante anche questa diversificazione che mostra l'estrema eterogeneità di questo tipo di tabelle.

Etsero17
Cita:
Serve un bel compromesso.
Per posarle in scala corretta la prima tabella andrebbe messa ad 8 metri dal segnale e la più vicina a 4 metri (circa).

Non vorrei sbagliarmi ma credo che la sequenza delle tavole normali in ordine di marcia del treno sia:
Prima tabella 0 mt, poi sempre in metri seconda 50, terza 50, quarta 50, quinta 50, sesta 50, settima 50 e infine Segnale 50, quindi un totale di 350 mt dalla prima tabella che incontra il treno fino al segnale, che in scala fa circa 4 mt in totale, ma, ed è questa la cosa interessante modellisticamente, dalla settima tabella al segnale la distanza in scala è di appena 57cm il che rende tutto più fattibile anche rispettando la scala esatta. Tra l'altro le prime tabelle in alcuni casi potrebbero essere inglobate in galleria...


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: giovedì 30 giugno 2022, 20:42 
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Iscritto il: martedì 21 marzo 2017, 12:08
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qdp ha scritto:
Etsero17
Cita:
Serve un bel compromesso.
Per posarle in scala corretta la prima tabella andrebbe messa ad 8 metri dal segnale e la più vicina a 4 metri (circa).

Non vorrei sbagliarmi ma credo che la sequenza delle tavole normali in ordine di marcia del treno sia:
Prima tabella 0 mt, poi sempre in metri seconda 50, terza 50, quarta 50, quinta 50, sesta 50, settima 50 e infine Segnale 50, quindi un totale di 350 mt dalla prima tabella che incontra il treno fino al segnale, che in scala fa circa 4 mt in totale, ma, ed è questa la cosa interessante modellisticamente, dalla settima tabella al segnale la distanza in scala è di appena 57cm il che rende tutto più fattibile anche rispettando la scala esatta. Tra l'altro le prime tabelle in alcuni casi potrebbero essere inglobate in galleria...


Potrei aver capito male quello che hai scritto, ma la scala si applica una sola volta.
Se ad esempio prendiamo una carrozza FS tipo 1959 lunga in realtà 23,672 metri e dividiamo la lunghezza per 0,87 otteniamo 27,2 centimetri (23,672/0,87=27,20 che è la lunghezza di una carrozza Rivarossi di quel tipo).
Se facciamo la stessa cosa su 350 metri, cioè 350/0,87=402,2988 in centimetri che corrispondono a circa 4 metri.


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