Gentile Marco_58
Per rimanere nell'argomento introdotto da Andrea Chiapponi, confermo che l'armamento a traverse biblocco ha come limite fisiologico la ridotta superficie d'appoggio a terra ; ciò comporta inevitabilmente una limitazione al carico verticale di esercizio. Poichè il treno grava sull'armamento con il peso proprio e con un carico aggiuntivo dovuto alle azioni dinamiche , tutt'altro che trascurabile , la traversa biblocco non può essere considerata per la realizzazione di armamento sulle linee fondamentali della rete che vengono impegnate con i massimi carichi previsti .
La scelta francese dell'armamento a traversa biblocco è dovuta al fatto che , come correttamente indicato , la loro rete AV è impegnata dal solo traffico passeggeri. Da qui discende la possibilità di realizzare armamento più leggero. Se si volesse avere una rete AV predisposta per il traffico merci , come la nostra , si dovrebbe intervenire sicuramente sull'armamento ricorrendo a scelte tradizionali perchè i le 17 tonn/asse sarebbero largamente insufficienti. Non è una questione di "tecnica ferroviaria", ma una scelta strategica ben precisa. Che poi la nostra rete non sia utilizzata al meglio, se ne può ampiamente discutere e ognuno ha la propria idea.
Di certo , la nostra nazione ha poco da imparare nell'ambito ferroviario da sempre ; RFI è una delle aziende più quotate all'estero. La nostra rete AV è stata costruita da aziende nazionali , con protocolli e procedure messe a punto da noi e con criteri molto stringenti . Siamo noi che costruiamo le reti all'estero , non c'è nessun paese estero che costruisce linee qui da noi . Il velo pietoso , questa volta , non è per noi .
Riguardo agli altri aspetti , mi permetto di sottolineare velocemente che : 1) la natura del terreno influenza la progettazione ma non l'esercizio di una linea. La sovrastruttura ferroviaria deve sempre poggiare su uno strato supercompattato realizzato o per costipamento del terreno naturale (caso raro), o con uno strato di terreno stabilizzato additivato a calce o cemento, steso , bagnato e rullato fino ad ottenere una sorta di piastra rigida (Md=1000 kg/cmq circa secondo CNR146) . Una linea poggiata su un terreno naturale non trattato è ingestibile . 2) la presenza dei passaggi a livello non limita la velocità della linea, che invece è limitata dalla geometria della linea d'asse e dall'armamento . Gli attarversamenti non protetti , invece , limitano la velocità (ad esempio linea Sora-Avezzano) 3) La linea Pontebbana è stata realizzata con piastroni in via sperimentale per renderla percorribile, all'occorrenza , anche dai mezzi della protezione civile . La linea, infatti , impegna uno dei territori a più alta sismicità d'Italia . Tuttavia la rigidezza eccessiva dell'armamento ha comportato numerosi problemi di stabilità dell'armamento stesso relegando questa soluzione alle sole linee a basso peso assiale (es. metropolitane) .
Qualora si desideri approfondire maggiormente queste considerazioni , in particolar modo l'ultima su cui molto c'è da dire , ne discuto e mi confronto volentieri .
Cordiali saluti,
Giovanni
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