Riprendo questa discussione, stimolato da questo:
g.mureddu in OS.KAR: Info, news e ultime uscite ha scritto:
Fortuna che hanno sbagliato la scritta numero 025 (se poi è vero ancora non si ha certezze), sarebbe stato peggio la grandezza di un finestrino oppure mancante! Mi chiedo, come noi cerchiamo su internet, i Sig. Os.kar dove prendono informazioni e certezze prima di produrre un modello definitivo? Hanno i libri delle ALe 790 e 880? Prendiamone uno a caso, il Cornolò? Visto che non li regalano, almeno un pò di attenzione in più sulla storia delle macchine che mettono in commercio.
[...]
Saluti
Giovanni Mureddu
A me è capitato di trovare a buon prezzo un Kö Brawa ambientato a inizio Ep. IV, con livrea nera, logo Keks e scritta Kö 4486 ma...:
-nel 1963, ben prima di ricevere il logo Keks, fu ricostruita con cambio idraulico, (quindi la sigla doveva essere Köf, allora con la f ad esponente, e sul modello non c'è).
-nel 1968, quindi contestualmente al nuovo logo, ha ricevuto subito la numerazione "meccanografica" 321 217-2.
-alla fine del 1968 stesso (scadenza di revisione?) la cabina è stata ricostruita chiusa, con conseguente cambio di numero in 323 471-3 e la colorazione rosso scuro. Fu accantonata e demolita nel 1980 a Brema.
-quella Kleinlok non era a Stoccarda/Calw (a Calw c'era, dal 1942 alla fine del deposito, il 4368, non il 4486: ed è stato salvato e monumentato in quella stazione, è ancora lì!) ma ad Hannover.
In una parola, quella locomotiva così non è mai esistita!
Per fortuna i Tedeschi sono precisi (un motivo in più per "fare tedesco", visto che rientro fra un gruppo "epurato per troppo perfezionismo"), le info le ho trovate online, neppure ho dovuto cercare testi, solo chiedere ad un amico, svizzero ma che "fa tedesco", che mi ha dato i link.
Come l'ho trovato io, forse Brawa poteva trovarlo anche.