Alessandro FAV ha scritto:
Sabato scorso ho avuto modo di visionare da vicino la nuova 685 Rivarossi.
Il modello si presenta con un livello di riproduzione dell’originale molto elevato.
Il tender, ricordando la riproduzione che definivo “da sorpresina” di quello della 740, ha fatto un balzo enorme di raffinatezza. Finalmente le pareti della carbonaia sono sottili, sembra un modello in ottone. Le ruote sono ulteriormente migliorate dopo il primo step fatto con il cambio da quelle in plastica a quelle metalliche dei vecchi tender. E’ sorprendente la qualità di scorrevolezza, raggiunta grazie all’utilizzo di boccole metalliche dove scorrono le punte coniche degli assi, boccole che fungono anche da presa di corrente, assicurando un contatto certo e duraturo, meno passibile all’accumulo di sporco durante la circolazione.
Grande profusione di parti metalliche allo scopo di aumentare il più possibile la massa, sia nel tender che nella locomotiva, che in questa resta limitata complessivamente, ma data la presenza di una meccanica veramente isostatica, la macchina garantisce una ottima aderenza sul binario e anche una buona capacità di traino grazie anche all’anello gommato presente. Di certo non sarà una locomotiva da usare per trainare il carro pulitore dei binari (…) ma credo che si meriti convogli di rango, adeguati alla macchina vera. Dal punto di vista meccanico questo modello rappresenta quanto di meglio si sia visto fin’ora implementato nella produzione di serie. Come detto il modello risulta isostatico perché ha il 1° asse appoggiato al centro e basculante, l’asse centrale molleggiato e l’asse collegato al motore fisso al telaio per dare l’assetto. A dire il vero, lo schema isostatico prevederebbe un bilanciere tra il 1° e il 2° asse, dove entrambi gli assi dovrebbero poggiarsi al centro; la semplificazione però di rendere molleggiato quello centrale per conto suo, non inficia il risultato. Rivarossi ha voluto inserire la riproduzione dell’asse a gomiti e collegare anche due bielle interne per raffinare ulteriormente un modello già molto ben riuscito. Un dettaglio che mi permetto di definire un optional, che sicuramente costa non poco anche al produttore, che si sarebbe potuto risparmiare a favore di un prezzo di vendita un po' più basso, ma tant’è. La meccanica si completa con il carrello italiano anteriore ben funzionante e una soluzione lodevole per l’asse portante sotto la cabina, che sembra fisso ma è invece libero di muoversi in un carrellino nascosto dentro al telaio che gli premette un certo grado di rotazione e traslazione favorendo l’iscrizione in curva della locomotiva. Un plauso al progettista che ha saputo coniugare tutte le esigenze con un risultato elegante e raffinato. La motorizzazione è fluida, solo un pochino rumorosa (per una macchina a vapore), probabilmente il motore deve rodare le spazzole, dopo dovrebbe silenziarsi. Le ruote motrici sono quanto di più bello si sia mai visto fin’ora su un modello commerciale (e anche non), tornite anche all’interno mostrano dei raggi sottili e trasparenti che, guardando il modello correre di lato, sembra galleggi sull’aria. In tutto questo quadro “idilliaco”, ho registrato la presenza delle altre due ruote, quella del bissel anteriore e quella portante sotto la cabina, di livello decisamente più basso rispetto a l’insieme. Il centro ruota è enorme, e rende i raggi tozzi, facendo scemare la poesia delle ruote motrici. Al di là del bordino, che capisco possa essere da 1mm per garantire una certa sicurezza nella circolazione, sono le proporzioni del centro ruota e del cerchione a falsare completamente la ruota. A mio giudizio questi due assi andrebbero sostituiti con qualcosa di realizzato bene quanto è stato fatto per le ruote motrici. Guardando il modello di fianco e scorrendo con l’occhio lungo il treno di ruote, appare in maniera forte la diversità di qualità tra le ruote motrici e le ruote dei bissel. Un vero peccato perchè sminuiscono il lavoro pregevole fatto per il resto della locomotiva. A proposito del bordino, ho scoperto che sarà fornito in dotazione un asse di ricambio con bordino ribassato, per chi ha un plastico con il binario posato a dovere. Termino auspicando che venga valutato anche l'impatto estetico dei rivetti usati nel biellismo, che nel modello presentato erano di un colore giallo ottone che mal si sposava con il resto dell'insieme. Aggiungo un paio di foto per mostrare il modello e l'originale della 685 e confrontare i centri ruota. La stesso difetto del centro ruota era successo con la 744, della quale allego foto del frontale del modello con l'asse sostituito e a fianco l'originale. La finezza si riflette positivamente anche sul modello.
Descrizione poetica. Fantastica. Complimenti Alessandro
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