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MessaggioInviato: mercoledì 8 marzo 2006, 22:48 
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
La linea Palau-Alghero ha avuto i suoi casellanti fin oltre la metà deglia anni Novanta, e penso che qualcuno ce ne sia ancora. La situazione è quella classica della famiglia che abita nel casello e nel caso gestisce il passaggio a livello: che nella fattispecie è ancora costituito nel tratto Tempio-Palau da cancelli che si chiudono a mano! L'addetto comincia ad agitare una bandierina alle macchine che passano, e contemporaneamente chiude le sbarre.
A Palau, uno dei caselli ancora abitati, era celebre la moglie del titolare perché era sempre lei che chiudeva l'attraversamento: stessa manovra di prima, fatto salvo che la effettuava un buon venti minuti prima del passaggio di una delle quattro littorine che impegnavano la linea, con grandi lamentele da parte degli automobilisti che si trovavano bloccati.
Ma lei non si scomponeva, e ai più irrequieti tirava bestemmie da far rabbrividire.
Il marito, forse un ex-carcerato, più che altro si occupava di scacciare i discoli come me che cercavano di giocare sui carri abbandonati.
Evidentemente, non ci riusciva tanto bene, tant'è che la stazione si riempì ben presto di rifiuti di tutti i tipi, oltre ad essere il posto dove chi aveva una macchina da abbandonare la lasciava lì senza tanti complimenti.
Un brutto giorno della primavera '97, prodi decise di chiudere tutto.
Oggi circola solo una coppia di corse nel periodo estivo, locomotore e due carrozze stipate di taniche d'acqua in caso di incendi lungo la linea.
Chiedendolo al personale, volendo danno un passaggio a gratis fino alla Marina, l'altra stazione sul porto dove si arriva passando per un regresso.
Ma i due vecchi continuano a vegliare su "Palau Centrale"...


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MessaggioInviato: giovedì 9 marzo 2006, 11:50 
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alle668 ha scritto:
Norlmalmente vi era una sola famiglia per casello visto anche che l'orario di lavoro era in prevalenza diurno (5.30-20.30)....sicuramente lunghissimo in confronto ai tempi di lavoro odierni ma (forse) normale per quei tempi. Una casellante aveva di solito in gestione più di un passaggio a livello. Da quello che ricordo io, fino agli anni 70 la casellante gestiva il tutto 7 giorni su 7 a parte i periodi di ferie(brevi) dove intervenivano alla sostituzione altri agenti.


Era davvero un orario di lavoro incredibile, presumo che nel corso degli anni'70 la situazione sia progressivamente cambiata, i turni saranno stati di più. Certo che sulle Nord, con dodicimila treni al giorno, l'impegno del casellante era significativo, però su di una linea a scarso traffico (nove-dieci coppie) un casellante che lavora diciamo 8 ore (per 5 giorni) non era impegnatissimo: avrà dovuto chiudere il PL una dozzina di volte al massimo... Considerando un orario di lavoro del genere (e i giorni di ferie), servono 3 persone per ogni casello-stazione, giusto? Ricordo ad esempio che su TT si parlava della presenza di 3 agenti/chilometro per la Civitanova-Fabriano pre-DCO.
Davvero insostenibile come costo! Eppure le FSE (in buona parte in DU, credo) hanno ancor oggi una quantità di personale spropositata!


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MessaggioInviato: giovedì 9 marzo 2006, 17:10 
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Pendolare settimanale Castellanza-Otranto, se non mi sbaglio. Vero Centu?


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MessaggioInviato: giovedì 9 marzo 2006, 17:40 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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464, un pò di vergogna no eh...l'amico di prima è sato fin troppo gentile.....Sig. Sabatini, oltre ai thread indesiderati perchè non cancella anche questi interventi?


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MessaggioInviato: giovedì 9 marzo 2006, 21:24 
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Nome: Alessio
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:wink:


Ultima modifica di centu il giovedì 29 giugno 2017, 14:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 9 marzo 2006, 22:13 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 22:11
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Località: reggio emilia
Cita:
Ricordo ad esempio che su TT si parlava della presenza di 3 agenti/chilometro per la Civitanova-Fabriano pre-DCO.
Davvero insostenibile come costo! Eppure le FSE (in buona parte in DU, credo) hanno ancor oggi una quantità di personale spropositata


Infatti penso che se in quegli anni vi fossero state almeno alcune delle tecnologie di adesso non si avrebbe avuto la "potatura" selvaggia di tante linee secondarie. Pur essendo contrario, per principio, alla chiusura di linee ferroviarie bisogna ammettere che per far circolare un treno in quegli anni con tanto personale addetto era sicuramente controproducente dal punto di vista economico. Facendo due conti alla veloce negli anni 70 e quindi nemmeno mille anni fa, sulla Reggio-Ciano (26 km) (visto che Roberto ha citato Barco) vi erano impegnati almeno 14 casellanti + i capistazione (almeno 2) + il personale viaggiante (almeno 2)per una "littorina" che se andava bene trasportava 70/80 persone....se andava bene!


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MessaggioInviato: venerdì 10 marzo 2006, 0:32 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
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Cita:
Sig. Sabatini, oltre ai thread indesiderati perchè non cancella anche questi interventi?


fatto.
premesso che mi chiamo benedetto, è molto più semplice segnalare i messaggi che si ritengono lesivi o offensivi via email al sottoscritto o alla redazione, invece che invocare la censura sul forum stesso con le solite frecciatine polemiche. Siccome non vi va mai bene nulla si cerca di intervenire solo su segnalazione dei partecipanti. E poi non si può controllare tutto quello che viene scritto sul forum... scrivere un email di segnalazione è semplice e indolore.


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MessaggioInviato: venerdì 10 marzo 2006, 9:32 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:08
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Buono a sapersi. La prossima volta farò così (sperando che non ci sia una prossima volta).


Saluti.


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MessaggioInviato: venerdì 10 marzo 2006, 10:19 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 8:29
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ovviamente firmanosi con nome e cognome vero


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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 21:41
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........


Ultima modifica di il vero giangi il mercoledì 14 febbraio 2007, 23:18, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: venerdì 10 marzo 2006, 10:55 
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Iscritto il: giovedì 23 febbraio 2006, 18:33
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Località: Provincia di Novara
Cita:
Infatti penso che se in quegli anni vi fossero state almeno alcune delle tecnologie di adesso non si avrebbe avuto la "potatura" selvaggia di tante linee secondarie.


Sono d'accordo.
C'è stato un decennio, in cui la tecnologia e l'elettronica non erano ancora così avanzate, mentre il costo della mano d'opera era già a livelli odierni.
Dagli anni '70 in avanti, il lievitare del costo della mano d'opera, unito a tecnologie ed elettronica non ancora sviluppate appieno, sono state la condanna per molte linee.
Precedentemente, sino agli anni '60 il costo della mano d'opera basso e prima ancora bassissimo, sopperiva alla mancanza di tecnologia.


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MessaggioInviato: venerdì 10 marzo 2006, 18:42 
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Iscritto il: venerdì 10 marzo 2006, 18:36
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Località: lucca prov
la mia esperienza da ragazzo:
i miei nonni erano entrambi casellanti sulla lionea lucca pistoia e ho vissuto con loro molti miei pomeriggi nella garitta.
La chiusura veniva fatta ad orario, o meglio alzando il telefono si
poteva sentire tutti i casellanti della tratta che erano in linea (una specie di baracchino). Quando il treno transitava dasl casello precedente si azionava la chiusura a mano del P/L. Addirittura a quel tempo per farlo il casellante doveva attraversare la strada, poiche' la garitta era dal lato opposto delle leve di chiusura. A volte (specie di giorno) veniva chiuso a vista. Il P/L era su un un rettilineo.Quando il treno veniva intravisto all'orizzonte veniva effettuata la chiusura.


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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 19:24 
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Iscritto il: giovedì 2 febbraio 2006, 19:12
Messaggi: 528
Località: Gallarate,Italy
Ho letto su un altro forum (che mi limito a leggere ogni tanto, semper fidelis a quello della Duegi) la "testimonianza" di un casellante delle FSE: sulla rete pugliese i casellanti sono ancora degli assuntori, appaltatori del servizio, con un orario di lavoro dal lunedì al venerdì dalle 5 alle 22. Ma è vero? Mi sembra incredibile che esista ancora un orario di lavoro del genere, ma non mi stupirei neppure se fosse vero...
Giusto per confronto, mi piacerebbe sapere come si lavorava sulla FPS, dove prima della chiusura per lavori c'era ancora un PL a comando manuale, sulla statale 62.
Per Giangi: non è che puoi postare il fotoromanzo di via Nizzolina, quando l'hai scannerizzato?
Ciao
Roberto


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MessaggioInviato: domenica 10 settembre 2006, 3:07 
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Iscritto il: sabato 10 giugno 2006, 8:32
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Località: genova
Premesso che state parlando di caselli presso P.L., esistono anche caselli destinati al personale di linea; io sono figlio di un ferroviere del servizio lavori ( manutenzioni binari, etc. ) e sono nato in un casello ( sul mio sito si vede la foto presa da lontano ) e fino ai 20 anni ho abitato in caselli in varie parti d'Italia.
L'ultimo dove ha abitato la mia famiglia e' stato venduto, come molti altri essendo, venuta meno la necessita' di avere personale dislocato lungo la linea.
Vorrei ricordare che in tempi lontani questo personale spesso si occupava anche della posa petardi di avviso ai segnali quando c'era nebbia.
Data la localizzazione dei caselli non sempre era piacevole abitarci sopratutto quando isolati e lontani dal centro abitato ...... io andavo a scuola in bicicletta .....

Saluti
sp


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MessaggioInviato: mercoledì 18 ottobre 2006, 23:08 
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Iscritto il: giovedì 2 febbraio 2006, 19:12
Messaggi: 528
Località: Gallarate,Italy
Ieri mi son fermato a fare una foto al casello 56 della Santhia-Arona, presso Comignago lato Borgomanero.
Fatta la foto alla 668, ho attaccato discorso con la signora che abita nel casello; "era una assuntrice?". Sì, era una assuntrice, assunta nel 1971, ha lavorato "al 56" fino al 1992, quando il PL è stato automatizzato. All'inizio aveva 4 giorni di riposo al mese, generalmente il lunedì o il martedì, mai il sabato e la domenica (la domenica per andare a messa, e in altre occasioni, affidava per un paio d'ore la chiusura del PL al marito, che se non ho capito male era operaio comunale); l'orario di lavoro era dalle 4.30 alle 22.30 circa, almeno ai primi tempi. Negli anni Ottanta le cose sono progressivamente migliorate, i giorni di riposo (durante i quali era sostituita da un cantoniere, che "abitava" nel casotto tra la strada e il casello) aumentarono.
Oggi i due vecchietti abitano ancora nel casello, con l'orto sul retro, 14 treni al giorno [più o meno] dal lunedì al venerdì, la parabola sopra i binari (argh!) e un rustichino fatto di traversine ferroviarie impregnate, sfida inconsapevole all'ARPA, alla ASL e a Guariniello...
Un giorno ci ritorno e provo a riattaccare discorso, mi è sembrata disponibile.
Ciao
Roberto


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