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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: venerdì 2 ottobre 2015, 9:33 
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Nicola.Testoni ha scritto:
Sì, é quello che sto facendo. Per ora non ho riscontrato mancanze. A quali limiti ti riferisci? Sono curioso :-)
NT in viaggio

Inviato dal mio GT-I9060I utilizzando Tapatalk

In parte ti ha riposto despx aggiungo che avrai i famosi zero allungati non compatibili con tutti i decoder....
I problemi noti sono ormai storici, ci fu anche un mio articolo su TTM quasi 10 anni fa che scaturi entusiasmo ma mise ben in evidenza le problematiche della cosa....gli ESU basic ad esempio non ne volevano sapere di funzionare.
Tieni presente che quel tipo di tecnologia poteva avere senso 10 anni fa quando una centrale digitale che si collegava al pc costava fior di € adesso tra kit di auto costruzione e roba usata non ne vale proprio la pena considerando i sopracitati limiti.
Se però di piace mettere le mani su rocrail io avrei in mente un idea porca che per questioni di tempo non posso portare avanti...se vuoi sentirla mandami un mp o un email a info@dccworld.com


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 3 ottobre 2015, 15:49 
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Sì, avevo intuito anche io che non tutti i codici potessero venir generati, visto che il protocollo seriale fissa i valori del bit di start e quello di stop.
Onestamente al momento l'idea che avevo avuto si orientava più verso un clone di Sprog, che è supportato da un certo numero di software, anche commerciali.
Ovviamente capisco molto bene Buddace quando dice di non avere tempo per portare avanti certe idee: anche il mio lavoro non mi lascia tanto spazio in certi momenti...
Tanto per dirne una, domani pomeriggio si parte per Napoli: soggiorno di 10gg minimo a far misure presso una famosa società aeronautica del luogo. Ed il plastico langue. :|

Saluti,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 3 ottobre 2015, 23:05 
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Nicola.Testoni ha scritto:
Onestamente al momento l'idea che avevo avuto si orientava più verso un clone di Sprog, che è supportato da un certo numero di software, anche commerciali.

Ma prova la mia centrale ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 3 ottobre 2015, 23:23 
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Ma perchè no! :-)
A patto che mi passi anche gli schematici. :-p

NT in viaggio


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2015, 9:00 
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Gli schemi? Se non sei della famighia mi sa che farai la fine del cyborg di Blade Runner "Ho visto cose che voi umani non potete immaginare...." :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ciao e buon viaggio.
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 4 ottobre 2015, 21:49 
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Nicola.Testoni ha scritto:
Ma perchè no! :-)
A patto che mi passi anche gli schematici. :-p

NT in viaggio

Se rendo pubblici gli schemi della mia centrale dopo due giorni la trovo in vendita anche dal porcaro affianco alla porchetta e ai wurstel.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 5 ottobre 2015, 9:31 
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Comprensibile. :lol:
Peccato, mi sarebbe piaciuto lavorarci su.

Alla prossima,
NT


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 5 ottobre 2015, 9:49 
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Nicola.Testoni ha scritto:
Comprensibile. :lol:
Peccato, mi sarebbe piaciuto lavorarci su.

Alla prossima,
NT

Pure il tizio di rocrail ultimamente sta un pò incazatello perché qualcuno ha compilato il generatore di chiavi per far sparire la finestrella...e girano codici senza donazione. Infatti piano piano pure lui sta iniziando a blindare tutto.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 5 ottobre 2015, 13:24 
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bhe, se rilascia i sorgenti....viene da se.... è inutile che si incazzi, se fa lo splendido e rilascia tutto come open source....non può poi chiedere soldi.... sarà molto bravo a programmare ma capisce na mazza di marketing... :lol: :lol: :lol:

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 6 ottobre 2015, 20:18 
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Buona serata agli amici del forum!

Sull'onda dell'entusiasmo dell'essere riuscito a leggere le CV come si deve sono subito passato alla taratura delle velocità delle loco. Però, per fare un buon lavoro, come si vede in questo post con video (link) di Vikas Chander, è necessario uno strumento per misurare la velocità delle loco in scala.

Cercando in giro su internet si trovano varie soluzioni: Vikas utilizza un sistema di Accutrack ([urlhttps://www.youtube.com/watch?v=Q9IrNyG-hlU]link[/url]) basato su una barriera a raggi infrarossi da installare su un tratto di binario, ma esiste anche il sistema proposto da Bachrus (link) che si basa sulla lettura della velocità di rotolamento; in questo caso si usa un set di cuscinetti a sfera. E sicuramente esistono anche molte altre soluzioni che io non conosco.

Dal mio punto di vista, il secondo sistema è preferibile: non c'è bisogno di un lungo tratto di binario per permettere alla loco di raggiungere la velocità da misurare, quindi il tutto rimane più compatto. Una soluzione per realizzare in casa questo sistema è quello di sfruttare un vecchio mouse di quelli con la sfera. Questi "topi" infatti usano una coppia di ruote traforate per individuare gli spostamenti della sfera.

Immagine

Quanto la ruota gira, le lamelle ostacolano il fascio di luce emesso dal led (light emitter) e ricevuto dal rivelatore (light detector). Stessa cosa si può fare per misurare la velocità dei una loco: se la ruota fosse trascinata nel movimento da un assale della loco, basterebbe misurare quanto frequentemente il fascio di luce viene interrotto per conoscere la velocità della loco.

Ovviamente, per permettere la rotazione degli altri assi, sono necessari dei cuscinetti a sfera. E visto che nel cassetto degli attrezzi me ne erano rimasti una decina dal mio piega rotaie, ho iniziato il progetto. Purtroppo però il diametro dei cuscinetti era troppo grande e, visto che ne servono due per asse, sarebbero andati a cozzare contro i tubi lancia sabbia di alcune delle mie loco.

Pertanto sono tornato alla soluzione basata sulla barriera infrarossa. Fortunatamente i sensori IR che ho progettato, realizzato e che vi ho mostrato vari post fa possono essere riciclati per questo scopo. In questo caso il funzionamento è ancora più semplice: per misurare la velocità basta contare quanto tempo passa tra l'interruzione della prima barriera e della seconda.

Immagine

Per misurare i tempi e convertirli in una velocità è sufficiente un microcontrollore di bassa fascia: se ne trovano di molto economici in commercio, io preferisco il 12F1840 di Microchip. In questo caso però volevo qualcosa che fosse già configurato per interfacciarsi con il PC via USB, per mostrare il risultato della misura: avendo a disposizione un paio di schede di sviluppo di Xplain di Atmel, la scelta è caduta su quella.

Immagine

La potete vedere qui sopra dietro la basetta di sviluppo blu; quattro cavetti la collegano ai sensori: dall'alto alimentazione per i sensori a 5V, massa, e uscita di ciascun sensore. In questa immagine inoltre potete vedere che ho usato due spizze di legno per mantenere la basetta con i sensori ben parallela al binario.

Immagine

Il funzionamento del mio tachimetro casalingo è semplicissimo. Una volta programmato e collegato il sistema al PC, con il mio fido cellulare trasformato in controllo remoto per RocRail programmo la loco per farsi un giro sul cappio di ritorno a velocità costante.

Immagine

Quando la loco passa davanti al primo sensore si accende un led rosso, che segnala l'interruzione della barriera, ed il sistema inizia a contare in millesimi di secondi.

Immagine

Quando la loco passa davanti al secondo sensore, si accende anche il secondo led rosso ed il sistema trasmette al PC la velocità rilevata, tradotta in km/h in scala.

Immagine

Il sistema è in grado di distinguere il verso con cui la locomotiva attraversa il tachimetro e lo segnala inserendo il prefisso BWD -backward- se la loco sta andando indietro o FWD -forward- se sta andando avanti. Questo aiuta a verificare la simmetria nelle condizioni di marcia: capita a volte, infatti, di leggere in qualche recensione che il comportamento nelle due direzioni non è esattamente identico.

Ora che ho la possibilità di misurare la velocità delle loco, posso dedicarmi alla taratura. Come suggerito da Chander nel suo post, ho pensato di fissare la velocità media -step 14 su 28- a 30km/h, ovvero alla velocità che un macchinista dove tenere in approccio ad un segnale di prima categoria disposto a via impedita. Per quanto riguarda la velocità minima, ho cercato di scendere fino al passo d'uomo, ovvero 4km/h. Infine, per la velocità massima, basta cercare in rete la velocità massima del rotabile corrispondente.

A questo punto ho provato a sfruttare la capacità dei decoder di regolare automaticamente le velocità dei passi intermedi fissando la velocità minima (CV2), massima (CV5) e media (CV6). Ho fatto qualche prova, ma non sono stato soddisfatto dai risultati. Pertanto ho preferito utilizzare le CV 67-94 e creare una mia personalissima curva delle velocità; per fare questo ho dovuto anche impostare ad 1 il bit 5 della CV 29.

Immagine

Prima di tutto ho impostato una curva lineare da 2 a 56. Poi ho misurato con il tachigrafo la velocità della loco agli step bassi (1-3) alla ricerca dei fantomatici 4km/h. Con una curva fatta in questo modo è piuttosto facile trovare il valore giusto: se la velocità non corrisponde esattamente ad uno step, quindi ad un valore pari, allora è sicuramente il valore dispari tra i due step più prossimi. Stessa cosa vale per la ricerca dei 30km/h: in questo caso però la ricerca parte dai valori centrali (13-15). Infine, per quanto riguarda la velocità massima, ho usato ancora una volta una curva lineare, ma questa volta da 2 a 254.

Immagine

Ottenuti i valori giusti, mi sono scritto un foglio di calcolo con Google Documents che imposta una curva lineare per gli step 1-14 ed una curva quadratica per gli step 14-28. Ho fatto in modo che la pendenza della curva allo step 14 per entrambe le metà della curva sia la stessa: in questo modo non si nota alcuno scatto al passaggio tra i due regimi.

Impostare la velocità per la E 190 322 CFI, che monta un Lenz STANDARD+ è stata una pacchia. In pratica mi sono ritrovato con un valore di 4 per i 4km/h, un valore di 30 per i 30km/h e di 160 per i 160 km/h. Una favola!! La E 191 003 FuoriMuro, che invece monta un Esu LokPilot 4, è stato decisamente più ostico.

Comunque sia, sono finalmente riuscito a fare la prima doppia trazione di Caprazzino: terminata la taratura, la E190 e la E191 si sono comportate ottimamente. Non si sono mai strattonate e hanno superato l'ingresso della stazione nascosta senza alcun problema, a tutte le velocità.

Ora tocca alla distanza di frenatura.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 7 ottobre 2015, 8:05 
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Ciao Nicola, come al solito usi sistemi molto ingegnosi :D tuttavia, per dovere di cronaca, esistono sistemi più semplici ed economici che si possono anche montare su un carro attaccato alla loco da misurare.
Sto parlando dei tachowagen casalinghi realizzati con il conta chilomentri delle biciclette (da Decathlon te li tirano dietro a 5 euro). Basta calettare su uno degli assi del carro un'astina che fa scattare un microinterruttore ogni rivoluzione dell'asse, questo segnale va applicato al contachilometri (al posto del Reed) e, una volta settato il raggio della ruota nella centralina, lei ti restituirà la velocità in scala del mezzo. Con quello che ho realizzato io posso sapere la Vmax, Vmedia, oltre che a memorizzare il tempo sul giro ( o tratta).
Se cerchi sul tubo, trovi molti video in merito.

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 8 ottobre 2015, 12:40 
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Ottimo suggerimento! Mille grazie! Nick

NT in viaggio


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 20 ottobre 2015, 21:35 
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Buona serata agli amici del forum!

Con questo post concludo la serie sulla configurazione dei decoder: ormai la stazione nascosta del mio plastico ha accumulato più di 100 ore di funzionamento senza grossi inconvenienti, gli automatismi hanno sempre funzionato bene così come i sensori. Quindi è ora di cominciare a pensare al piano superiore.

Ma torniamo al tema di oggi: il punto di arresto, o meglio l'inerzia di arresto e di partenza. La taratura di questo parametri è decisamente importante nel caso si vogliano operare trazioni doppie o simmetriche. Infatti, non è sufficiente tarare la curva delle velocità: se due loco hanno la stessa curva, ma inerzia diversa, ci si ritroverà giocoforza con una delle loco che slitta.

Questi due parametri sono legati a diverse CV, in funzione del profilo di arresto che desideriamo applicare. Alcuni decoder, come il Lenz STANDARD+ o l'ESU LokPilot 4, forniscono due modalità, distanza di arresto proporzionale e distanza di arresto costante. Qui sotto vedete due grafici di esempio tratti dal manuale del Lenz GOLD+.

Immagine

Nel primo caso, a sinistra, quando il decoder riceve un messaggio di arresto (velocità impostata a 0), inizia subito a frenare ed lo spazio di arresto dipende dalla velocità: quanto più è alta, tanto più tempo impiegherà a fermarsi. Nel secondo caso, a destra, il decoder frena tanto più rapidamente quanto maggiore è la velocità. Purtroppo la strategia per ottenere la distanza di arresto costante non è univoca: ad esempio gli ESU LokPilot 4 introducono un ritardo variabile a seconda della velocità di partenza.

Ho fatto qualche esperimento, dato che ero piuttosto interessato alla distanza di arresto costante, soprattutto nella stazione nascosta dove ci sono i 7 binari tronchi, ma non sono stato molto convinto.

Immagine

Come potete vedere da questa foto, è vero che sono riuscito ad ottenere uno spazio di arresto di misura molto prossima alla lunghezza dei binari di ricovero ma, pensando alla possibilità di animare il traffico sul plastico, trovo che abbia ben poco senso che ogni loco impieghi 180cm per fermarsi, in qualunque condizione. E' vero che si può sempre abilitare la modalità manovra per aggirare questo comportamento, ma ve lo vedete un Etr 400 con lo stesso spazio di arresto di una 245? Per questo ho deciso di disabilitare la frenata con spazio di arresto costante, impostando il bit corrispondente in ogni decoder (scusate se non sono preciso qui: purtroppo ogni costruttore usa il suo standard in questo caso).

Quanto allo spazio di arresto proporzionale, per tararlo è necessario scegliere una velocità di riferimento: nel mio caso ho scelto il soliti 30kmh discussi nel post precedente. Quanto alla distanza, visto che non ho così tanto spazio sul plastico, ho pensato di scegliere 20cm. Fatta questa scelta, ho segnato il punto di arresto con una freccia. Al primo tentativo, CV4 = 5, sono andato decisamente corto.

Immagine

A questo punto ho aumentato l'inerzia, CV4 = 20, ma sono andato abbastanza lungo.

Immagine

Terzo tentativo, CV4 = 15, ancora corto ma ci siamo quasi.

Immagine

Risultato finale, CV4 = 16, a segno sulla freccia. Ho ripetuto la stessa procedura anche con la E191.003 e fortunatamente il settaggio ha dato lo stesso risultato.

Per quanto riguarda l'inerzia di accelerazione ho usato come valore di primo tentativo lo stesso usato per l'inerzia di frenata. Fortunatamente è andato tutto bene al primo colpo, ed ora le due loco si comportano ottimamente e nessuna delle due slitta.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 21 ottobre 2015, 16:33 
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Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
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Località: Massa Finalese (MO)
Domanda da ignorante sul DCC. Ma non c'era l'apposita CV per le doppie trazioni?


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 21 ottobre 2015, 20:22 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
Messaggi: 2852
Località: Torino
Si è la 19 ma serve solo per avere lo stesso indirizzo su più loco senza modificare l'indirizzo primario CV1 di ogniuna e a e a invertire la direzione per evitare di ruotare fisicamente ogni modello per uniformarlo alla direzione della multitrazione.
Tutti gli altri parametri vanno settati....x tentativi per uniformare le prestazioni delle loco della multitrazione.

Ciao
Despx


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