Dario Durandi ha scritto:
Miura per quanto riguarda il logo posso condividere la tua posizione mentre il resto del discorso tende a mischiare troppi concetti alcuni dei quali non corretti.
È vero che conta la percezione ma questo vale per i particolari (e lo spiegò benissimo Riccardo Oliviero in un editoriale di TTM anni fa) non per il modello nel suo insieme.
I modelli Rivarossi di 40 anni fa, all'occhio dei nostalgici, possono avere tanti pregi ma non possono certo definirsi modelli o, se preferisci, riproduzioni in scala del reale.
Il calibro per misurare i decimi di millimetro ha portato a delle notevoli aberrazioni ma non si possono tollerare approssimazioni che si misurano con il metro del muratore.
Giusto quel che scrive Dario.
Anche se nostalgicamente amo la produzione RR 1/80 non si possono citare quei modelli come riferimento di quella che , oggi, deve essere una riproduzione in scala H0.
Sforzandomi di guardare con attenzione i due loghi , vero e modello, posso anche vedere una leggera differenza ma il tutto diventa inutile incancrenirsi su un dettaglio peraltro meno importante , ripeto, di un bordino ruota, di un pantografo e di tanti altri particolare che non potranno essere mai resi al 100%.
A me, ad esempio, "disturba" più dei loghi quello sportellino che si vede sotto ... molto diverso ed approssimativo sul modello oppure come è stato riprodotto il faro centrale di profondità ...
Sta di fatto che chi ha deciso di disfarsi del modello per colpa del logo "errato" non mi consiglia un modello da lui giudicato perfetto ( e so già che non lo farà perché ... non esiste)
Notte-notte
Riccardo