Grazie di tutto!
Ho preso stasera:
- due fascette dal negozio di elettronica, di diametri diversi;
- filo armonico per irrigidire il tubetto di rame;

Per la soluzione alternativa:
- tubo di ottone diametro 2mm;
- perline di legno navale e di plastica da merceria;
l'alternativa sarebbe la ricostruzione della sferetta crepata al posto della gomma, ma non so fino a che punto sia praticabile.

Ma è possibile che dopo aver sborsato 200 euro uno debba arrangiarsi in questo modo barbaro come se avesse a che fare con truffatori da quattro soldi anziché con una multinazionale?
Possibile che non esistano ricambi per modelli di questo costo come ci sono per orologi e telefoni di pari importo?
Possibile che in questo hobby si debba passare per imbecilli da inabilitare per prodigalita' (cioè mani bucate) perché chiunque fuori del nostro giro questo penserebbe dopo un episodio simile e gli altri precedenti?

Spero sempre di esagerare ma veramente mi stanno girando a 3000 mhz

Se vuoi tentare con perline ecc, prova, io ho cercato di ottenere il massimo col minimo sforzo, col sistema che ti ho indicato, ho reso cardanico un ICE Fleishman, da 4 anni si tira 10 carrozze + motrice folle senza cedimenti.
Capisco il tuo sfogo legittimo ma il problema è che il resto degli oggetti che ci circondano non se la passa meglio....prova a rompere il vetro dello smartphone anche in garanzia....scordati il centro assistenza! Anche se la rottura è causata dalla progettazione da cani del prodotto che non protegge per nulla il display, non te lo cambiano se non spendendo almeno 3/4 del costo del telefono....se poi apri il telefono (io l'ho fatto su ben 4 modelli di un noto marchio coreano) e scopri che tutto viene tenuto insieme solo da biadesivo, ti rendi condo che il prodotto sembra fatto apposta per rompersi e allora sì che ti girano a 3GHz...anche di più...

Ciao
Despx

Allora mi butto sulle fascette, che ho trovato con facilità assoluta.
Visto il materiale che ho... collezionato posso pure fare l'esperimento tipo materiale&trazione ma non ne ho troppa voglia.
Sui cellulare ti do ragione: ad amico è caduto il "coreano" davanti a me e si è sfracellato lo schermo, non lo ha ancora riparato perché dice che costa un botto.
Gli occhi a mandorla non sono più una garanzia pare!

In attesa di costruire per bene gli alberi metallici (dobbiamo essere in due) ho trovato l'indirizzo del nuovo servizio clienti Hornby in UK e gli ho mandato una email con descrizione del guasto, codice del ricambio e foto del pezzo rotto, chiedendo spiegazione sul fatto che, apparentemente, il ricambio in esame sia solo sulla carta: speriamo sia solo un disguido!

Buon giorno,
parli di circa un anno e mezzo di utilizzo: da quanto tempo lo hai acquistato??
Se sei sotti i due anni avviamente scatta la garanzia pressoil negozio che te lo ha preso.
Un saluto
Gianni de Bernardis

GRARANZIA X UN GIOCATTOLO?!?!?

In Italia vale la garanzia fino a fuori dal negozio...poi son cavoli tuoi.....ma non solo per i giocattoli: smartphone, asciuga capelli, televisori, lavastoviglie, ecc.... guarda caso i centri di assistenza 9 volte su 10 trovano sempre che il danno è dato da uso non conforme dell'oggetto e mai da un difetto di fabbrica o di progettazione.....quindi o paghi cara e salata la riparazione o te ne compri un'altro o stai senza....

Poi...se si ha un santo in paradiso e si riesce a far valere la garanzia....tanto meglio...

Ciao
Despx

La garanzia
Una legge poco applicata
La normativa sui prodotti difettosi, che ha unificato le differenti discipline in vigore nei paesi dell’unione Europea, è entrata in vigore in Italia lo scorso 22 febbraio 2002 ed ha modificato ampiamente il codice civile con l’introduzione di alcuni articoli aggiuntivi a partire dal 1519 bis.

La garanzia si applica a qualsiasi bene mobile comprato regolarmente e riguarda perciò egualmente elettrodomestici, capi di abbigliamento, prodotti informatici, automobili (anche usate) ecc.ecc.

Copre un periodo di almeno due anni (salvo i beni usati che sono limitabili a uno); può essere ampliata ma non ridotta per qualsiasi ragione; non comporta costi supplementari ed è vincolante per chi vende e produce.

L’acquirente quindi ha 24 mesi di tempo per accorgersi di un problema e un margine di due mesi per denunciare il difetto al venditore ed è buona norma che la denuncia abbia un riscontro scritto oggettivo.

Il codice civile recita testualmente “il venditore è responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene”.

Spetta quindi al venditore ripristinare il bene difettoso avendo poi egli stesso la possibilità di rivalersi sul costruttore.

La riparazione del bene è gratuita se richiesta entro sei mesi dall’acquisto (consegna): è un periodo entro cui si presuppone che il difetto riscontrato esistesse già alla data di acquisto a meno che non venga dimostrato il contrario in modo inequivocabile.

Trascorsi 6 mesi la garanzia vale sempre ma bisogna dimostrare che il difetto è originario.

In caso di difetto di conformità, dice sempre il codice civile, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione ovvero ad una riduzione del prezzo di acquisto o alla risoluzione del contratto.

Sembrerebbe tutto facile quindi a fronte di norme vincolanti che lasciano pochi margini di individualità ma la realtà non è cosi e in effetti le liti e il contendere in materia si stanno ampliando a dismisura.

Riparare un telefonino significa attendere da 20 giorni a 3 mesi, un orologio da 3 a 4 mesi, un computer o una stampante da 15 giorni a 2 mesi ma anche gli elettrodomestici non scherzano e oramai i tempi di attesa per le riparazioni si contano in settimane.

Le pubblicità sono disattese e i tempi indicati non vengono quasi mai rispettati, alcune ditte si inventano anche le normative a loro piacemento tipo quella dei produttori di telefonini che non sostituiscono l’apparecchiatura se il contatore di conversazione segna più di 15 minuti.



La causa delle difficoltà è sicuramente della scarsa informazioni che non consente ai consumatori di far valere puntualmente i propri diritti in materia ma d’altra parte i venditori ci marciano e tendono a scaricare le precise responsabilità che si assumono al momento della vendita.

Tendenzialmente, salvo poche e rare eccezioni, il venditore di fronte alla restituzione del bene non informa della possibilità della sostituzione o della risoluzione contrattuale e anche quando questa è chiesta dal cliente la rifiuta, negando una disposizione di legge e commettendo un abuso.

Quando va bene il venditore si impegna ad inviare il bene al centro di assistenza del costruttore e si lava le mani scaricando su altri un problema che è principalmente suo, ovvero l’obbligo in garanzia nei confronti del consumatore ai sensi delle disposizioni di legge.

Una volta inviato il manufatto al centro di assistenza cominciano i veri guai e si scopre che i tempi di intervento e riparazione non sono quelli promessi dalle pubblicità e che non esiste certezza ne diritto.



Inviando il manufatto al centro di assistenza il venditore si libera dal problema e il costruttore impone le proprie regole in spregio alle disposizioni normative. Ai clienti insoddisfatti vengono messi a disposizione call-centar o siti internet dietro cui gentili voci continuano a rispondere le stesse cose: bisogna solo attendere i tempi tecnici.



Va ora qui specificatamente richiamato che il codice cita testualmente che”le riparazioni o le sostituzioni devono essere fatte entro un congruo termine e non devono arrecare notevoli inconvenienti al consumatore tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il quale il consumatore ha acquistato il bene”



E’ difficile pero stabilire con certezza quale è il tempo congruo per una riparazione e l’unico riferimento possibile è ancora quello del codice civile che all’articolo 1454 fissa un termine preciso di 15 giorni per ingiungere il rispetto di un contratto prima della sua nullità.

Di qua il consiglio di non trascurare il problema e nel caso in specie di inviare la raccomandata ingiungendo i termini per la dichiarazione di nullità contrattuale.



Riassumiamo quindi come ci si comporta per far valere le norme di garanzia:

se il bene acquistato non funziona da subito, ed entro un tempo ragionevole, meglio chiedere espressamente la sostituzione o la restituzione del pagato – ricordatevi che è una facoltà prevista dal codice e che va formalizzata per iscritto;
se la riparazione dura piu del necessario, inviate una raccomandata formalizzando il termine di 15 giorni sotto pena di risoluzione del contratto.

Il vero problema è che il venditore ha cessato l'attività e il modello mi è stato regalato, duplice motivo del mancato possesso della fattura.
Io cerco solo il pezzo di ricambio, che esiste sulla carta ma non in vendita sul sito, il che mi fa girare i pallini perché significa che la riparazione è fisicamente impossibile per inadempimento del costruttore: gli ho scritto pretendendo l'invio del pezzo, ma non di averlo gratis per le ragioni sopra esposte: sono stato onesto al limite della fessaggine, ma esigo correttezza dall'altra parte

VITTORIA!
Mi scrive oggi la Hornby Italia: mi mandano gli alberi nuovi e gratuitamente!
Complimenti e sentiti ringraziamenti agli italiani e alla ditta madre, una tirata di orecchi ai cinesi che hanno fabbricato questo e altri pezzi difettosi.
Penso che a questo punto il papero tornerà sul plastico entro Natale, con sollievo dei preiserini che vanno a Venezia

E per il fatto che al mio dopo tre giorni non si accendono più le luci, cosa devo fare?
Aiuto
Grazie

I casi sono due: o è un filo staccato, o il Pcb dà i numeri; fai attenzione quando lo apri perché è attaccato col biadesivo