eurostar_italia ha scritto:
teus io sono d'accordo con te !!!
anche perchè queste mega divisioni marketing sono pieni di tanti ragazzi neolaureati (che per non offendere nessuno dirò sono tanto volenterosi) ma che purtroppo pensano troppo a marketing-zzare e poco a vedere che cosa vendono.
il prodotto treno non è una penna stilografica ne un lettore mp3.
non lo puoi brandizzare come un oggetto.
Ecco che finalmente hai perfettamente compreso il senso del mio intervento.
Basta guardare questo piccolo esempio, per non capire più nulla:
Cito
Giorgio Stagni: "Dal 10 dicembre 2006 finalmente si può andare da Milano a Bologna con i nuovi Eurostar City: gli Intercity di Business Class a tariffa speciale.
Il libero mercato ne aveva proprio bisogno: lo scaffale ora è completo.
In un'ora e mezzo si possono scegliere ben sei prodotti diversi, mirati a precisi target di clientela dai profili differenziati, e naturalmente ognuno con il suo prezzo.
In una società cosmopolita, ogni cliente può ora trovare la propria miglior soddisfazione in prodotti sempre nuovi e ricercati, in una fragranza di aromi e soluzioni che non lascerà nessuno insoddisfatto.
L'ultimo, povero interregionale sopravvissuto, non è il meno importante, anche se ormai circola solo al sabato e alla domenica.
E' l'unico treno a tariffa ufficialmente riconosciuta a livello nazionale, quella che ad esempio entra nel calcolo dell'inflazione e si usa per fare ogni altra statistiche.
Tradotto: quando si dice che in Italia il treno costa troppo poco, le statistiche si riferiscono ai 10,12 Euro dell'interregionale, certo non ai 25 del T-Biz! "
Per continuare a citare
Giorgio Stagni:
"
La spiegazione
La
segmentazione del mercato è una politica commerciale assai usata.
In Svizzera si è scelto di segmentare direttamente la domanda, attraverso l'Abbonamento Metà Prezzo; la tariffa diventa un attributo del viaggiatore: chi fa tanti viaggi, ha convenienza ad acquistare il Metà Prezzo; gli altri pagano la tariffa intera. Ciascun gruppo conserva però la massima flessibilità nell'utilizzo dell'offerta, cioè dei vari treni. Questa scelta è coerente con l'esistenza di un Sistema ferroviario, basato su un orario cadenzato integrato.
In Svizzera nessuno "paga" la velocità del singolo treno, ma tutti si ripartiscono la spesa per la velocità del Sistema, che è la vera qualità del prodotto treno.
In Italia, al contrario, si è preferito
segmentare l'offerta, legando il prezzo alla velocità/qualità del singolo treno. Al viaggiatore si offre cioè la scelta fra più treni, e il viaggiare alla massima velocità possibile diventa una questione di prezzo. Su alcune relazioni (non su tutte) posso scegliere il treno costoso per viaggiare più veloce. Altrimenti spendo di meno, ma la velocità non è più quella massima.
Anche questa impostazione è perfettamente legittima, ma in alcuni casi si dimostra che essa rischia di presentarsi assai meno equa, non appena il viaggiatore è costretto ad utilizzare, per il suo spostamento, una sequenza di treni di qualità/prezzo diverso."
Ma, mi ripeto, questo è il mondo del Marketing ... che ha ucciso (o sta uccidendo) il treno.
Ma questa è sempre una mia opinione.