X Bari S. Spirito
Sono Claudio, di Milano. Perdonami l’intrusione, ma mi sono appassionato a questo 3D perché, l’anno scorso, ho realizzato lo studio di fattibilità per autocostruirmi una Alb 48, quella prototipo, più corta e senza ritirate. Memore degli intralci cinematici incontrati sulla carta vorrei dare un suggerimento per il caso in questione. Scusami se non allego disegni, ma lo studio lo avevo realizzato con carta e calcolatrice, senza usare il cad.
L’obbiettivo è ricavare una Aln 56 Fiat dalla Aln 556 di produzione HR. Essendo una elaborazione, penso sia cosa gradita la riduzione degli interventi al minimo indispensabile. Ho scaricato dal web il data sheet della Aln 556 HR art 2037 per capire come è congegnata. Ragionandoci sopra, sono arrivato ad una conclusione un po’ diversa dalla tua richiesta iniziale, ma voglio comunque indicarla perché mirata alla riduzione degli interventi.
I carrelli della HR sono incardinati in posizione centrale e lo spostamento del perno di rotazione è facilmente realizzabile per il carrello folle, ma diventa ostico per il carrello motorizzato. Il tutto ti costringerebbe al rifacimento di una notevole sezione del telaio, associato a modifiche importanti al carrello motore.
Dal mio studio della littorina senza ritirate, più corta di circa 15 mm, era venuto fuori che, posizionando i perni di rotazione come al vero, si rendevano necessarie delle cover mobili da affiancare agli assali interni, quelli con il “parafango dritto”. Questo perché, percorrendo le mie curve r 360, la sagoma della ruota interna usciva di 1,5 mm dalla sagoma del sottocassa. Sfruttando il contorno circolare del “parafango dritto” per realizzare una battura ed incernierandolo in alto, bastano una molla di ritegno ed una protuberanza “ad hoc” fissata al carrello, per spostarlo senza interferire con la ruota e riposizionarlo alla fine della curva.
Riconosco che una simile soluzione può interferire con le regole del modellismo più accurato, ma mi sembra la soluzione meno impegnativa.
Ritornando a come è congegnata la HR 556 art 2037, la tecnica del “parafango mobile incernierato” ridurrebbe drasticamente gli interventi.
Lasciando i cardini dei carrelli nella posizione centrale, le modifiche al telaio si riducono alla profilatura delle testate ed al rifacimento delle cover dei carrelli. Mantenendo la geometria prevista da HR, nella consapevolezza che i parafanghi della 556 sono “grassi” la quota raggiunta dovrebbe risultare simile a quella del parafango anteriore “al vero” della 56, lasciandone inalterata la circolabilità. Il parafango mobile incernierato, con molletta di ritegno, impegna una piccola porzione del sottocassa e richiede solo un piccolo scasso nel telaio per alloggiare la cerniera (2 o 3 mm).
Ovviamente, percorrendo curve molto strette, il sistema risulta antiestetico perché i “parafanghi incernierati” devono aprirsi, grosso modo, di un paio di millimetri, ma su curve larghe si nota in misura minore.
Claudio
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