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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 12:52 
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Scusatemi.
So che c'è la sezione Off Topic, ma la considero un ambiente degradato...
Scusatemi anche per quanto "copioincollo", ma ne sento il bisogno.

Io dico: dove cazz0 stiamo andando a finire.
Mia moglie: è sempre stato solo così, solo che adesso la gente ha fame di questi fatti, e i media ci sguazzano.

Dopo aver letto quanto segue, ho capito che ha ragione lei.
Ma lo stesso mi chiedo, dove c@zzo stiamo andando a finire?

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La strana domenica di Erba
Tutti in cortile, ressa per una sbirciatina
«Vieni alla casa dell'orrore, troppo bello»
(Corriere della Sera)

ERBA (Como)—La suora, la coppia con bimbo sul passeggino, l’extracomunitario che a gentile richiesta traduce i bigliettini sul cancello scritti in arabo, un papà che fa contento il figlio issandolo sulle spalle per fargli vedere meglio. I tre ragazzi di Cinisello Balsamo che ci sono arrivati con il navigatore satellitare. I due anziani signori dall’aria austera entrambi vestiti di Loden verde e cappello di feltro che arrivano da Desio, di solito alla domenica vanno a Milano a vedere i Legnanesi, ma questa volta hanno deciso di concedersi uno spettacolo diverso. C’erano tutti e c’era di tutto. Nella corte di via Diaz, davanti alla porta dei carnefici e delle vittime, ieri pomeriggio mancava soltanto un sentimento, uno qualsiasi. Non c’era pietà, non c’era commozione, c’era soltanto la voglia di vedere il luogo della strage senza il filtro dello schermo televisivo e di poterlo raccontare agli amici. Erano in trepida attesa davanti al cancello lasciato sguarnito dai carabinieri. Duecento, forse duecentocinquanta, stipati sul marciapiede battendo i piedi per il freddo. La loro fede è stata ricompensata. La provvidenza si è manifestata sotto forma di un inquilino della corte che usciva in auto. La cellula fotoelettrica ha fatto clic, la cancellata si è aperta, loro sono entrati. Mancano le macchie di sangue, ma il resto c'è tutto, dal passeggino di Youssef, alla porta sbarrata dei coniugi Frigerio, sono ancora appese le luminarie natalizie con cui Raffaella Castagna aveva decorato le finestre interne. La ragazza che un quarto d'ora prima aveva lasciato all'ingresso della corte un bigliettino per «l'angelo Youssef volato in cielo» si accalorava al telefono con le incaute amiche che si stavano dirigendo nel centro di Erba per la consueta «vasca» domenicale: «Sbrigatevi, vi dico che hanno aperto, si vede tutto, è una figata ». Gaetano ed Enrico, i due signori di Desio, si guardavano intorno rapiti: «Siamo fortunati — dicevano —. Non ci speravamo, ma è andata bene». Ma perché siete venuti fin qui? «Per curiosità». Suor Domitilla si appoggiava al tettuccio di un'auto parcheggiata nella corte e faceva da Cicerone agli astanti: «Dunque, quello è il garage di Olindo, quindi la stanza sopra deve essere la cucina di Raffaella. Così si capisce tutto». Non ci si abitua mai. Ogni volta ci si illude e ogni volta va peggio. Non erano i quattro gatti che passavano davanti alla villetta di Novi Ligure, non erano i ragazzini che scattavano foto con il cellulare davanti ai mazzi di fiori allineati sul muro della cascina di Casalbaroncolo per Tommaso Onofri, e neppure la folla in coda alla prima udienza del processo alla mamma di Cogne, dove almeno c'era qualcosa da ascoltare. Questa era una moltitudine eterogenea animata soltanto da una curiosità superficiale, da soddisfare in fretta. Erba, ma poteva essere ovunque.
La corte di via Diaz era una deviazione dalle mete domenicali, la visita ad un set televisivo che miracolosamente si è dischiuso ai fan che aspettavano dietro al cancello, un modo perfetto per riempire lo spazio tra il pranzo e l'happy hour. «Diamo soltanto un'occhiatina». Lo stupore della matura signora è finalmente sincero. Dalle scale di fronte è scesa imbestialita un'altra donna, si chiama Claudia, che in questa corte ci vive da anni. «Signori, questa è una proprietà privata, per favore, andatevene altrimenti chiamo i carabinieri». Gli sguardi degli spettatori sono carichi di disprezzo. Questa egoista vuole tenersi tanto ben di Dio tutto per sé. «Andatevene, non siamo mica allo zoo», urla la donna. Le reazioni sono violente. «Stronza, puttana», mormora la ragazza del bigliettino con l'angioletto. Un signore rivendica il suo diritto a rimanere: «Noi non siamo bestie, qui c'è gente che ha sgozzato un bambino». Un altro: «Lei è più cattiva di questa», dice indicando il portone dei coniugi Romano. Fino all'accusa definitiva, che guadagna a chi la pronuncia sguardi di approvazione da parte della folla intorno: «Non ci dica che non li avete sentiti gridare perché era impossibile non sentire». Nessuno si muove, il cancello resta aperto. Nella corte si sta decisamente stretti, ma è come nelle piazze di una volta, dove si socializzava scambiandosi commenti sulle cose della vita. Ad ascoltare si impara anche che la diffidenza è una bestia difficile da domare. «Perché è andato in Tunisia, se davvero aveva paura dei vicini?». « Purtroppo bisogna stare vicini anche a lui». «È un delinquente, ma dalle sue parti avranno almeno un codice d'onore, li deve sterminare». «Alla fine, guarda caso, è lui che ci guadagna e si becca l'eredità della Raffaella». Arriva il marito della signora Claudia, che indossa una uniforme da pompiere. L'autorità emanata dalla divisa inizia a spingere i duecentocinquanta verso l'uscita. Si fa vedere anche un carabiniere, con il classico «circolare, non c'è niente da vedere». Il cancello si richiude. Il pubblico comunque è soddisfatto, spettacolo ottimo e abbondante. E poi è quasi l'ora dell'aperitivo.
Marco Imarisio
15 gennaio 2007


Ultima modifica di TaigaTrommel il lunedì 15 gennaio 2007, 13:41, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 13:34 
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Non ci sono parole.
Giancarlo


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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Il fatto che nel Ventennio fosse del tutto vietato ai giornali parlare di queste vicende non era del tutto sbagliato.
Da psicologo, sono convinto che molti delitti siano avvenuti anche perché si sono scatenate fantasie di imitazione.
Detto questo, il buon Imarisio che ha scritto l'articolo per il Corriere (della sera, non dello sport...) dovrebbe solo stare zitto, visto che per settimane ha fornito i dettagli più insignificanti e morbosi della vicenda.


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Taiga, ha ragione tua moglie.
Spiego:
Anni fa mi trovavo alla Biblioteca Marciana di Venezia: stavo spulciando ANNATE complete di quotidiani (il Gazzettino ed altri) del 1913 alla ricerca d'informazioni sulla storia della Treviso-Portogruaro (tronco Motta-Porto).
OGNI giorno, e sottolineo, ogni giorno c'erano due pagine fitte fitte di notizie di OMICIDI e stragi, per lo più famigliari compiute un po' in tutt'Italia (prevalenza Sud, ma non vuol dire nulla).
Ci si ammazzava non solo per questioni di soldi (e sarebbe fin troppo facile giustificare il tutto per la grave povertà ed ignoranza dei tempi), ma soprattutto per odi, rancori, gelosie, vendette, passioni, errori, scatti d'ira ecc.
C'era la pedofilia (e mica fotuzze compromettenti per le quali adesso si chiede la pena di morte, come minimo...), no: bambini adescati e trucidati.
C'era la strage commessa dai figli contro i genitori (adesso si tirebbe in ballo, la schifida tivù, come al solito, all'epoca forse il teatro greco o chissà ché)
C'era l'esattore delle tasse che veniva fatto a pezzi e i pezzi gettati ai pesci.

Naturalmente quel che è successo ad Erba mi fa schifo, comprese le accuse preventive al Tunisino. Dico solo che il nr e la qualità degli omicidi, in Italia è drasticamente calato rispetto ad un secolo fa. Solo che un tempo la notizia avrebbe occupato tre righe.
Adesso è motivo per i soliti giornalisti di scassare le balle agli abitanti del paese e chiedere al parroco e al sindaco se sospettavano qualcosa...


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MessaggioInviato: lunedì 15 gennaio 2007, 17:10 
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ieri sera mio figlio, tre anni, gioca il suo innocuo coltellino con punta ultrarrotondata, senza lama, spesso quasi 1 mm con cui inizia ad arrangiarsi da solo per mangiare. Lo prendo in braccio e mi dice: ti taglio il collo.
no comment. oppure si?


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Nihil sub sole novi, ovvero niente di nuovo sotto il sole.
Tutto dipende da questa particolare ansia contemporanea di "creare" l'evento mediatico a tutti i costi. E giù tavole rotonde, dibattiti,opinioni,interviste,reportages,il parere di questo o di quello o di tutt'e due insieme,ospiti in studio e via discorrendo.
Poi il maledetto "turismo macabro" e via ancora.
Dove stiamo andando, Taiga? non lo so, ma sembra (-sembra-) che ci andiamo tutti.. :x
Saluti.


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Località: Macerata
Ma ragazzi, avete dimenticato per caso il coglione (come definirlo altrimenti) giornalista che diede la notizia dei sassi dal cavalcavia? Il giorno dopo in autostrada pioveva....
Oppure la genialata dei carabinieri che avevano piazzato i microfoni sulle tombe dei "capi" di Cosa Nostra per ascoltare le confessioni e i discorsi che facevano amici e parenti col defunto in privato e che furono spiegate nei dettagli mandando in aria un bellissimo piano oltre che una pensata spettacolare?
Io credo ci sia gente disposta a tagliarsi le palle per far dispetto alla moglie (come si dice dalle mie parti).....
Che ci fai con gente così....
ALessio


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MessaggioInviato: martedì 16 gennaio 2007, 10:47 
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Località: Palazzago (BG)
Concordo con G-Mastro. Ho letto l'articolo solo perchè l'ho sentito citato in una rassegna stampa e sono andato a cercarmelo... certo non ho seguito la cronaca giorno per giorno. Inutile schifarsi se hai contriubuito a costruire lo schifo (per altro, immagino che sia stato mandato lì a fare il suo lavoro...)

Utente Acido, perdonami, ma nella sezione OT imperversano dei DEFICIENTI (sic!) che malsopporto. Tu - e gli altriu UtentiX - non c'entri, non temere.

Tradotta: concordo. E cito:
"La spaventosa mattanza cui ha dato luogo a Erba un delinquente spacciatore marocchino ci prospetta quello che sarà, molte altre volte, uno scenario a cui dobbiamo abituarci. Al di là dell''effetto indulto', che qui come in altri casi dà la libertà a chi certo non la merita, vi è e resta in tutta la sua spaventosa pericolosità una situazione determinata da modi di agire e di reagire spazialmente lontani dalla nostra cultura e della nostra civiltà. Quel che è successo a Erba può succedere, in ogni momento, dovunque personaggi non integrati semplicemente perché non integrabili, hanno trovato nel nostro territorio e, purtroppo, anche in Padania facile accoglienza, ottusa tolleranza, favoritismi politico-sociali d'ogni genere. E' ora di finirla".
(Mario Borghezio, europarlamentare Lega Nord, Ansa, 12 dicembre 2006).


Facchino: si, ci stiamo andando tutti... ma vorrei tanto mandarci "loro"!!!

Madalex, hai tropparagione. Ogni volta che l'ingegnoso giornalista di turno svela come s'è ottenuto un risultato - precludendo la possibilità di ripetere un'utile stratagemma - m'incazzo come una vipera...

Come diceva il mio amato e compianto nonno, povera Italia!


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MessaggioInviato: martedì 16 gennaio 2007, 15:25 
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E perché, gli sms di ricucci l'estate scorsa ve li siete dimenticati? E pensare che gli stessi quotidiani se la prendevano con l'abitudine di pubblicare le intercettazioni.

p.s.
per quanto riguarda l'onorevole (sì, dei miei cogl****) B., penso che abbiano fatto mene a menarlo l'altr'anno. quando ci vuole ci vuole.


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