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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:09 
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Gemini76 ha scritto:
Idem come viaggiatore. Se domani potrò scegliere tra 3 vettori tra Roma e Milano, sceglierò il più conveniente per me, sbattendomene delle problematiche delle politiche del lavoro.


Ne sei così sicuro?

Sia in termini di "convenienza" sia in termini di "quantità" di scelta?


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:14 
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Teus, mai proviamo mai lo scopriremo. Sulla telefonia mobile il discorso è semplice: la guerra dei prezzi non conviene a nessuno...meglio farsi guerra con le promozioni o trovare formule, tipo Relax 15 di TIM, per vincolarti contrattualmente per un tot periodo di tempo. E cmq anche all'estero non ci son più di 4 gestori...quindi la situazione è abbastanza stabile. Sul fisso la liberalizzazione ha funzionato a metà: chi ci ha guadagnato son state società tipo tele2 che non hanno i costi "dell'infrastruttura" Infatti tali società comprano da Telecom x minuti di conversazione che poi rivendono ai propri clienti. Ovvio che su grandi bundle di traffico il prezzo che fa Telecom è inferiore al costo dello scatto per l'utente. Senza dimenticare che è un guadagno intanto per Telecom che quei soldi se li intasca subito senza avere il rischio di morosità dei propri clienti (La selezione del gestore avviene tramite CPS)Ovvio che con una rete da sempre telecom, con le centrali da semrpe Telecom resta difficile per altri farsi una rete indipendente. E infatti una delle poche società che ci è risucita è Fastweb con i servizi su fibra ottica.
Nel settore ferroviario, semmai, il rischio è che il gestore dell'infrastruttura, finchè farà parte della stessa holding che comprende un vettore, la quale holding sotto certi aspetti controlla anche l'ente certificatore,vengano posti "paletti" a nuovi potenziali clienti. Però mi sembra che nel settore merci, seppure limitatamente a nicchie di mercato, la liberalizzazione ha funzionato. Ovvio che poi la liberalizzazione non deve essere selvaggia, ovvio che ci debbano essere regole ben precise. In Italia esiste un documento, il PIR - Prospetto informativo Rete, che stabilisce tutte le norme e le tariffe di accesso all'infrastruttura.


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:20 
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teus ha scritto:
Gemini76 ha scritto:
Idem come viaggiatore. Se domani potrò scegliere tra 3 vettori tra Roma e Milano, sceglierò il più conveniente per me, sbattendomene delle problematiche delle politiche del lavoro.


Ne sei così sicuro?

Sia in termini di "convenienza" sia in termini di "quantità" di scelta?


Teus, nel settore aereo, se devo andare da Roma a Barcellona studio la soluzione più conveniente, magari tra Alitalia, Iberia e RyanAir...Magari consapevole che il low-cost conviene ma ho la scomodità di partire ed arrivare in aeroporti secondari. Idem nel settore ferroviario: se in futuro avrò 3 vettori e devo andare da Roma a Milano, farò una scelta in base alle mie esigenze: devo arrivare il prima possibile a qualunque prezzo? Devo risparmiare e non mi interessa arrivare un'ora dopo?Trovo il low cost che parte da Tiburtina e arriva a Rogoredo però risparmio il 40% a fronte della scomodità di muovermi da casa un'ora prima?
Sennò al momento, come consumatore ho la sindrome del "prigioniero" , ovvero sono costretto ad utilizzare un solo vettore alle sue condizioni. Poi magari liberalizzeranno il settore apsseggeri inf errovia e tra Roma e Milano non troverò comunque la soluzione che mi soddisfa....però intanto posso scegleire tra 3 opportunità...meglio di una!!


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:21 
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Per l'amor di Dio, Gemini, non voglio mica dire che un ragazzo che entra in questi tempi nelle compagnie che abbiamo citato stia peggio di qualcun altro in un diverso ambito!

Lo so benissimo che c'è di peggio, ne sono cosciente e non mi piace.

Però rimango convinto che se i ferrovieri facessero con passione e dedizione il loro lavoro (e per far questo ci vogliono elementi che da qualche anno a questa parte sono venuti a mancare) non ci sarebbe bisogno della concorrenza e ci si potrebbe ritenere soddisfatti di Fs.

Per quanto poi riguarda la convenienza, sono d'accordo con teus, perchè la prima cosa che verrà privatizzata realmente saranno le tratte AV, e te guarda che razza di truffa (a livello di tariffe) è diventata quella!!!

Nelle altre nazioni, dove il treno costa molto di più che in Italia (con il prezzo di un viaggio di 200 km in 2^classe in Austria, Germania o Svizzera qua se ne fanno 5-600) le cose funzionano, i treni sono in orario, efficienti e puliti.

Quindi si ritorna al discorso di prima: come si può pensare che un privato faccia prezzi e servizi concorrenziali ad una azienda a partecipazione pubblica che già di suo è in rosso pur avendo eliminato rami secchi, ridotto personale e venduto beni immobiliari?

Il privato, per definizione, è teso alla ricerca del profitto.
Il pubblico, per definizione, un pò meno.

Queste cose non le dice un comunistello anarco-insurrezionalista, ma tutti i più grandi economisti della storia recente e passata, da Keynes in poi.


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:21 
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Per l'amor di Dio, Gemini, non voglio mica dire che un ragazzo che entra in questi tempi nelle compagnie che abbiamo citato stia peggio di qualcun altro in un diverso ambito!

Lo so benissimo che c'è di peggio, ne sono cosciente e non mi piace.

Però rimango convinto che se i ferrovieri facessero con passione e dedizione il loro lavoro (e per far questo ci vogliono elementi che da qualche anno a questa parte sono venuti a mancare) non ci sarebbe bisogno della concorrenza e ci si potrebbe ritenere soddisfatti di Fs.

Per quanto poi riguarda la convenienza, sono d'accordo con teus, perchè la prima cosa che verrà privatizzata realmente saranno le tratte AV, e te guarda che razza di truffa (a livello di tariffe) è diventata quella!!!

Nelle altre nazioni, dove il treno costa molto di più che in Italia (con il prezzo di un viaggio di 200 km in 2^classe in Austria, Germania o Svizzera qua se ne fanno 5-600) le cose funzionano, i treni sono in orario, efficienti e puliti.

Quindi si ritorna al discorso di prima: come si può pensare che un privato faccia prezzi e servizi concorrenziali ad una azienda a partecipazione pubblica che già di suo è in rosso pur avendo eliminato rami secchi, ridotto personale e venduto beni immobiliari?

Il privato, per definizione, è teso alla ricerca del profitto.
Il pubblico, per definizione, un pò meno.

Queste cose non le dice un comunistello anarco-insurrezionalista, ma tutti i più grandi economisti della storia recente e passata, da Keynes in poi.


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:23 
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Gemini76 ha scritto:
Nel settore ferroviario, semmai, il rischio è che il gestore dell'infrastruttura, finchè farà parte della stessa holding che comprende un vettore, la quale holding sotto certi aspetti controlla anche l'ente certificatore,vengano posti "paletti" a nuovi potenziali clienti. Però mi sembra che nel settore merci, seppure limitatamente a nicchie di mercato, la liberalizzazione ha funzionato. Ovvio che poi la liberalizzazione non deve essere selvaggia, ovvio che ci debbano essere regole ben precise. In Italia esiste un documento, il PIR - Prospetto informativo Rete, che stabilisce tutte le norme e le tariffe di accesso all'infrastruttura.


Condivido tutto quanto dici.

In primis la posizione di RFI, che dovrebbe essere "spostata" al di fuori di FS Holding, o forse dovrebbe essere Trenitalia ad uscire ... mi spiego l'infrastruttura è mia opinione che debba rimanere pubblica (i costi di investimento/ammodernamento/manutenzione sono tali e tanti che anche un consorzio di privati non avrebbe redditività sufficiente).

Condivido ancora di più il tuo discorso sulle regole: chiare e precise.

Ottimo, ci siamo intesi.


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:39 
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Simone, ma guarda che anche nelle vecchie FS c'era chi lavorava bene e chi lavorava male. Magari era un'azienda più burocratica, molto gerarchica, quasi "Militaresca" e quindi c'era lo spauracchio delle multe e delle sanzioni da parte dei superiori a far rigare dritti tutti. Ovvio che se eri il capostazione di Cansano e ti arrivava la circolare che diceva che il giorno x alle ore y ci sarebbe stato il treno straordinario con sopra il direttore compartimentale che faceva il giro delle stazioni x il concorso stazione fiorita è chiaro che pure se non te ne fregava na mazza, pure se la tua stazione non era in gara, pure se il treno manco se fermava facevi del tutto per dare na parvenza d'ordine. Che poi ora ci sia meno senso di appartenenza all'azienda è un problema di teste, di mancanza di trasmissione di valori. Ma non è colpa della concorrenza. Poi è ovvio che il privato farà servizio dove gli fà comodo, però io, come cliente, che ho al famosa fabbrichetta che deve spedire 5 Gabs da Reggio Calabria a Verona oggi posso scegliere....ieri non potevo. Ti pare poco?Purtroppo quel modello di FS non era più econimicamente sostenibile, non si ptoeva continuare a foraggiare un calderone spesso improduttivo. CHe poi le colpe siano altrove sian d'accordo, che in Italia manchi una politica dei trasporti hai ragione....però vedi, per quanto in passato ho "difeso" certe scelte FS, leggendo la moria de scali merci e raccordi avvenuta negli ultimi 10/15 anni più di un dubbio me viene: ma erano tutti così improduttivi?Certo, a logica te dici: ma che sò scemi? Che vanno a chiude scali che lavorano?EPpure casi ce ne son stati....
Poi magari può anche accadere che io cho semrpe sti 5 carri da spedire e 5 società che interpello non me se cagano e devo spedì tutto via camion...però...è na situazione che può accedere anche con un solo gestore. A meno che non si stabilisce che il trasporto merci diventa un servizio pubblico:ovvero che Trenitalia sia obbligata ad accettare qualsiasi tipo di spedizione e a fare un prezzo politico, pure se voglo spedì un carro uno da Aosta a Castelvetrano, stabiliamo allora che io posso andare in stazione con le mie belel 4 damigiane d'olio e le voglia spedire per forza via ferrovia e che Trenitalia non può rifiutarsi...pure se economicamente svantaggioso....(estremizzo, ovvio, però nella situazione attuale se chiedo a DGOL di spedire un carro da Aosta a Castelvetrano o chiamano la neuro o me sparano un prezzo così alto che più alto non si può...Ovvio anche che non sia conveniente manco per altre società...ma può anche capitare il contrario...però il cocnetto è uno: vuoi che FS torni a lavorare come ai vecchi tempi?Allora si torna al monopolio con obbligo di trasportare tutto. però poi chi paga?CHi sostiene i costi?)


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 16:55 
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Io credo che chi pagava prima paga anche ora, pagano cioè tutti quelli che pagano le tasse, perchè a parte tanti bei discorsi i soldi sono del Ministero del Tesoro, quindi di tutti noi.

Solo che ora sono spesi diversamente, meno equamente e per attività meno produttive e utili rispetto al tenere gli scali aperti.

O almeno questa è la mia impressione, ma vista da dentro non puoi che avere questa visione. Che, beninteso, non dico che non sia di parte.


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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 23:11 
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ma la funzione modifica messaggi...funziona? :shock:


Ultima modifica di 80express il martedì 23 gennaio 2007, 15:22, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 22 gennaio 2007, 23:15 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 0:52
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teus ha scritto:
80express ha scritto:
Uno su tutti il campo delle telecomunicazioni. Anche considerando che la liberalizzazione (nel campo della telefonia fissa) è stata in parte toppata nelle modalità, è come se i dipendenti Telecom si fossero opposti per tutelare il loro lavoro non permettendo a milioni di italiani di telefonare ai prezzi stracciati di oggi. Ma vi ricordate quanto costava telefonare 10 anni fa?


Beh, già per le telecomunicazioni confermi che la liberalizzazione è stata toppata ...

I dipendenti Telecom non si sono opposti, ma intanto a fornte di alcune migliaia di preprensionamenti/licenziamenti/mobilitazioni Tronchetti Provera si porta a casa stock option multi-milionarie (in euro) per aver costituito un Gruppo fatto di debiti.

Torando alle tarifee, me le ricordo le tariffe di 10 anni fa ... e non mi sembra oggi di telefonare a sbafo: di qualunque compagnia si tratti, comunque paghi 8e non tanto poco per il vero).
Sulla telefonia mobile è meglio stendere un velo pietoso, perché di fatto è regime di oligopolio.

Pertanto, sul settore trasporti, siamo così sicuri che una liberalizzazione del settore si traduca a vantaggio degli utenti?

Tenuto conto che:

1) siamo in Italia;
2) la liberalizzazione della telefonia fissa è stata toppata.


La liberalizzazione della telefonia fissa è stata sbagliata in quanto non è stata scorporata la rete da Telecom.
Nel trasporto ferroviario in teoria la rete è svincolata da chi gestisce il servizio e quindi le aziende si mettono totalmente in gioco.

Nonostante questo, la concorrenza nel fisso ha dato i suoi frutti.
10 anni fa NON ESISTEVANO tariffe FLAT per telefonare.
Nel 2001 per avere telefonate illimitate ed internet 56 kbps (ripeto, 56 kbps) illimitato ci volevano 120 mila lire con la famosa TempoZero di Infostrada.
Nel 2007 un'adsl da 4 Mbps con telefonate illimitate costa 40 euro al mese.

Esistono inoltre flat voce verso i fissi da 15 euro al mese, opzioni per cui si paga il solo scatto alla risposta indipendentemente dalla durata, il costo al minuto delle chiamate urbane si calcola in millesimi di euro, mentre per quello delle interurbane basta "una mano" di centesimi.

Per la telefonia mobile, basta informarsi, rispetto a 10 anni fa i passi avanti sono enormi.
10 anni fa esitevano tariffe a fasce orarie o "intragestore", una su tutte le famose 195 lire + iva + scatto di Omnitel, oggi il costo al minuto VERSO TUTTI A TUTTE LE ORE è sceso a 10 centesini nominali anche se con gli scatti...dimmi te se la situazione è peggiorato o migliorata.
Possiamo scegliere tra 4 gestori, per gli usi più disparati, per ogni standard di qualità.

Che esistano poi altri problemi non discuto, ma negare che per le nostre tasche non ci siano stati benefici è palesemente falso!!! :o

Non vedo perché nel settore ferroviario, con le opposrtune regole, non dovremmo avere effetti simili.


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MessaggioInviato: martedì 23 gennaio 2007, 15:03 
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Prima un commento:

Cita:
Una volta era così, e la Ferrovia era una cosa seria.

Oggi non è più così, perchè con la Divisionalizzazione prima e con l'ingresso delle varie Del Fungo-Giera, Serfer, Rail Traction Company eccetera poi, si è eliminato il valore aggiunto che il "ferroviere" contribuiva a creare. Ripeto, con passione, competenza, impegno e buon senso.


Niente di più errato: la ferrovia era una cosa così poco seria che creò una voragine nei conti pubblici per mantenere 200.000 dipendenti. Sul valore aggiunto del "ferroviere" stendo un velo pietoso (il tema dei "tempi eroici" suona un po' demagogico), ma direi che proprio una molteplicità di soggetti consente di confrontare e dunque misurare le prestazioni.

E ora una precisazione: la liberalizzazione congelata dall'UE si riferisce probabilmente anche ai mercati interni da parte di aziende anch'esse "interne" ma il punto è che venendo a mancare una specifica indicazione da parte dell'Unione (parliamo del famoso terzo "pacchetto" di provvedimenti) ogni Stato fa da sé, e l'Italia ha già optato per la liberalizzazione. UE o non UE.

Diverso è il discorso delle gare di affidamento dei servizi regionali, che sono altra cosa e non c'entrano con la possibilità da parte di aziende private di viaggiare su rete RFI e svolgere servizi passeggeri a prezzi di mercato.[/quote]


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MessaggioInviato: martedì 23 gennaio 2007, 20:05 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Secondo me, per come si intende in questo paese il concetto di liberalizzazione, tra un po' ci sarà solo un mezzo da scegliere: la macchina.
E sarà una liberalizzazione come quella che ad esempio c'è sulle linee aeree tra mer(d)idiana e alitalia per le tratte interne: stesse tariffe fuori mercato, stesso servizio scadente.
Non c'è proprio da farsi illusioni. Un conto è la teoria, un conto è la realtà oggettiva.


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MessaggioInviato: mercoledì 24 gennaio 2007, 0:42 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 14:21
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La realtà oggettiva, almeno per le merci, è che RTC, FNM, SBB CARGO e in parte DFG ed altri, sono delle valide alternative a FS Cargo, e molte di esse hanno conquistato clienti che prima muovevano unicamente con i TIR.
Inoltre gli accordi con Sistemi Territoriali (società meno onerosa di FS CARGO in quanto i loro macchinisti hanno il contratto degli autoferrotranvieri) ha fatto si che potessero sopravvivere i merci sulla Vicenza-Schio, Vicenza-Grisignano, il porto di Chioggia e i trasporti di barbabietole. TUTTA roba che trenitaglia aveva deciso di sopprimere in base a comunicati scritti e controfirmati dalla dirigenza (e se i fan del monopolista Trenitaglia non ci credono possono leggersi i comunicati stampa e le risposte degli industriali vicentini quando la CARGO minacciò la chiusura degli scali della vicenza-schio nei primi mesi del 2005).


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MessaggioInviato: mercoledì 24 gennaio 2007, 12:45 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
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FS: 10 MILA ESUBERI?
Mauro Moretti ha un problema. Non è la convivenza con Cipolletta (il presidente dimissionario del "Sole 24 Ore"), né la questione delle mille carrozze che stanno tanto a cuore a Guarguaglini. Questa volta Moretti, tra i cinque scenari che ingombrano la sua scrivania, si ritrova un Piano per gli esuberi del personale delle Ferrovie. Gli uscieri del palazzo-obitorio dove si trova il quartier generale di Moretti sussurrano di 10mila "risorse eccedenti", una quota pari a poco meno del 10% del personale. Sempre secondo gli uscieri la mente del Piano sarebbe Nicola Mandarino, l'uomo che da 15 anni lavora alle Ferrovie ed è attualmente direttore delle strategie. A lui si attribuisce anche l'idea di aver mandato nei giorni scorsi numerosi dirigenti di Trenitalia alla stazione Termini per rendersi conto di come viene controllata la vidimazione dei biglietti.


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MessaggioInviato: mercoledì 24 gennaio 2007, 13:22 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 18:25
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Località: Grosseto
Ma mica solo a Termini, li hanno mandati...

Anche a Santa Maria Novella, a controllare i biglietti dei passeggeri in arrivo (che ovviamente, essendo in gran parte pendolari, quindi andando piuttosto di fretta, hanno molto apprezzato la simpatica iniziativa).

Su 14 treni monitorati, sono stati trovati ben 2 (due) evasori.

Per 80,00 euro di sanzione totalizzati si sono pagati almeno 16 "tecnici commerciali" nell'arco della giornata.

Bella politica del risparmio e dell'ottimizzazione.

Viene anche da pensare che forse il personale il suo dovere lo fa (2 evasori su 5000 viaggiatori si possono sopportare), mentre i dirigenti ancora fanno un pò di fatica.


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