pierpaolo ha scritto:
Argomento di indubbia attualità.
L' intelligenza artificiale è, oggi, come poteva essere internet nel 1996.
E' agli inizi e, come tutte le cose, può essere usata per il bene o per il male.
Per questo và regolamentata.
C' è stato chi ha scoperto la possibilità di costruire un motore a vapore, chi ha scoperto come costruire un microprocessore.
Tutti oggetti basati su principii circoscrivibili.
Nel caso dell' IA, invece, non è (ancora) stato scoperto un principio fisico o di metodo, e neppure una architettura, per un apparato che realizzi l' intelligenza artificiale.
C' è invece l' essere arrivati a disporre di tecniche in grado di eseguire elaborazioni talmente complesse, da poter imitare alcuni modi di elaborare che ha l' intelligenza di noi esseri viventi
Si può anche affermare che sono livelli relativi.
Un amico mio, negli anni '80, aveva messo in cucina uno di quegli orologi temporizzatori a camme.
Alle ore prestabilite comandava un relè che accendeva una lampadina.
La sua mamma, anziana, vedendo la lampadina accesa, prendeva la medicina. Poi con un pulsante spegneva la lampadina.
Rudimentale, ma la signora diceva : "Ecco, vedi ? Mi chiama !"
Se l' obbiettivo dell' intelligenza artificiale è di apparire come una intelligenza umana, quell' orologio aveva centrato il risultato. In quel caso, ovviamente.
Ma non era intelligenza, perchè si trattava di un sistema rigido, incapace di adattarsi ad imprevisti.
Nei luoghi di lavoro si cercano spesso persone con esperienza, ovvero persone che, avendo avuto varie casistiche, ed avendo capacità intellettive "sveglie", siano in grado di ideare soluzioni anche per problemi mai affrontati. Questa credo sia l' intelligenza umana, e quella che con macchine di elaborazione dati e data base si vorrebbe eguagliare, o superare.
Oggi la IA è in grado di svolgere temi scolastici per tutti gli studenti della stessa classe, risultando tutti diversi e difficilmente distinguibili da ciò che potrebbe aver elaborato il singolo studente.
Già successo.
Una cosa che si avvicina già all' IA è la guida automatica delle automobili.
E' vero, ogni tanto sbaglia. Ma non è che i guidatori in carne ed ossa sappiano fare meglio. Almeno, non tutti.
Nella storia dell' elaborazione ci sono stati i sistemi rigidi (il timer del mio amico),
sistemi flessibili (il PC che abbiamo in casa),
sistemi esperti (quelli in grado di imparare dall' esperienza),
e con l' IA si vorrebbe arrivare a sistemi che maturino esperienza, non solo sui dati, ma anche sulle regole.
Sistemi, quindi, in grado di ideare loro stessi le regole del proprio funzionamento.
Non sò dove si arriverà.
E non sò neppure se sia possibile che un sistema possa inventarsi regole da solo.
Noi siamo creati (da Dio o dalla Natura, a seconda delle opinioni), ma non ci siamo creati da soli.
Leggevo che la matematica non può descrivere sè stessa, perchè altrimenti sarebbe autoreferenziale.
Ovvero, può descrivere quasi tutto, o forse tutto, il nostro mondo, ma non è in grado di descrivere se stessa senza dover porre presupposti non verificabili.
Anche per l'IA potrebbero esistere limiti che impediscano una espansione infinita. Anzi, ci saranno sicuramente.
Staremo a vedere.
Stefano Minghetti