Ringrazio davvero molto tutti voi per i consigli e per il tempo che avete dedicato nel rispondermi! Io ora non ho l'ambizione di realizzare un plastico complesso (e completo) come sono i vostri impianti, ma faccio tesoro delle indicazioni che mi avete fornito

Buongiorno,
da quanto capisco, la tua idea è quella di un ovale con stazione ombra, in modo da consentire un esercizio misto passerella - manovre in stazione.
E' una buona soluzione, soprattutto se la stazione viene collocata su una linea a semplice binario, in modo da poter effettuare incroci in stazione.
A me sembra che abbia proposto schemi piuttosto ricchi di deviatoi, quindi complessi da costruire, collegare, gestire, almeno per un approccio da "primo plastico".
Farei allora un percorso inverso: dividere il plastico quattro macromoduli: la stazione ombra, le curve di ritorno e la stazione visibile.
L'approccio modulare lo porterei alla fase costruttiva e di esercizio
Il macromodulo della stazione visibile, infine, dovrebbe essere concepito come sostituibile.
Così potrai iniziare da quel che non è visibile - la stazione ombra - dove non sono richieste rifiniture, motori sottoplancia, ma solo funzionalità. Sarebbe la palestra per acquisire le competenze di base, e mettere a punto i primi test di funzionamento. E sarebbe la parte "definitiva" dell'impianto
La parte visibile della stazione, nella prima fase, potrebbe mancare, sostituita da una semplice passerella, o essere costituita da una stazione minima. L'impianto sarebbe non dico immediatamente, ma in breve tempo funzionale.
Successivamente, consolidate le competenze, e con un successivo investimento, arriverebbe la stazione definitiva, a quel punto concepita e costruita con maggiore consapevolezza ed esperienza.
In una prima fase gli scambi della stazione visibile potrebbero essere anche manuali, con tirette; poi, sperimentati materiali e sistemi diversi, si andrebbe al definitivo con i decoder.
Insomma, un passo alla volta.

Saluti e buon lavoro

Antonio

Il principio mi sembra buono, ma certi passaggi mi sembrano eccessivi.
Un esempio:
perché prima deviatoi con tiretti e poi solo successivamente con decoders?
Posati i deviatoi si collegano direttamente i motori controllati dai decoders e si guadagna tempo.
Non è difficile installare un motore (e nemmeno un servo). I collegamenti poi sono veramente semplici.

Roberto

Ti ringrazio molto per il consiglio e per lo spunto! Stamattina con Scarm ho semplificato il piano binari:

Ho scelto di conservare lo scambio triplo e la rimessa locomotive (la HC8020 di Hornby Rivarossi) perché ce li ho già. Forse, però, è meglio ridurre ulteriormente il numero dei binari e dei deviatoi?

Avevo pensato di realizzare anche la stazione in vista su tre moduli: radice "a destra", parte centrale dinanzi al FV (modulo di 94 cm, come i binari flessibili Piko) e radice "a sinistra". Questo per semplificare il trasporto in caso di trasferimento dell'impianto o per effettuare qualche foto della parte con il Fabbricato Viaggiatori "en plein air" (mai dire mai)

Riguardo alla stazione nascosta, inizialmente non l'avevo prevista, ma credo che sarà necessaria per avere maggiore movimento sul plastico, a maggior ragione essendo la linea a semplice binario.

Buongiorno,
un plastico di quel tipo senza una stazione ombra non consente, in pratica, alcun realismo nel traffico. Lo stesso treno, o gli stessi treni, si succederebbero in continuazione, stile plastici H0 Rivarossi di 50 anni fa!
Riguardo alla stazione, così complessa, io, come detto, la aggiungerei alla fine; in una prima fase mi accontenterei di una stazione molto più semplice, per prendere pratica con le tecniche di posa del binario, posa dei marciapiedi, inghiaiamento etc etc.

D'accordo, grazie mille!