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MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 14:16 
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Ale Sasso ha scritto:
Quante sacrosante e scomode verità...


leggo una leggera punta d'ironia... :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:


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MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 14:17 
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No, mio caro amico, solo triste sarcasmo... quando ci si vede fra genovesi??? Prox settimana????


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MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 14:36 
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Ale Sasso ha scritto:
No, mio caro amico, solo triste sarcasmo... quando ci si vede fra genovesi??? Prox settimana????


Direi che va bene.. a parte.. lunedì, martedì.. venerdì, sabato, domenica...


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 Oggetto del messaggio: Re: Porti e Logistica
MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 15:18 
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marco_58 ha scritto:
Tecnica ed umanesimo non sono mai andate d'accordo, per forza una esclude l'altra, matematica e grammatica non sono neanche parenti.
Ma le situazioni tecniche sono e resteranno solo tecniche...


Mentre sono d'accordo sull'impostazione del discorso, dissento da questa frase (vedi oltre) e dal fatto che sia una "questione umanistica" se l'Italia è come è.

Il problema nasce non dalla cultura umanistica ampiamente diffusa in Italia, ma dalla storia del nostro paese e quindi da una certa culturetta italiana del "cambi tutto perché non cambi niente", del mirare all'utile immediato e della sopravvivenza alla giornata (e qui il nostro management, pubblico o privato è un campione!) che si sono sviluppate e che fanno peraltro considerare alla gran maggioranza di noi allo Stato come un qualcosa di altro da noi e non un qualcosa di cui facciamo parte.

Torniamo alla frase citata.

Purtroppo è una serie di affermazioni false.

Non è affatto vero che tecnica ed umanesimo non vanno d'accordo. La composizione di opera d'arte richiede téchne, il rispetto di proporzioni (o l'inserimento deliberato di sproporzioni. Ci vuole tecnica, anche per saperla mandare coscientemente a quel paese violandole le regole. Ci vuole tecnica per tracciare le forme, per accostare suoni o parole.

Ci sono espressioni più regolari (i tempi dorici, Bach) ed altre apparentemente meno regolari (il barocco, star spangled banner suonata da Hendrix). E nonostante le eccezioni, dovute al fatto che la gente in fondo parla come vuole - le lingue evolvono per quello - e non secondo uno schema precostruito.

Ma c'è al mondo una lingua, parlata oramai da analfabeti, che gli studiosi pensano sia artificiale tanto è regolare, l'aymara. Tanto per parlare delle proprietà matematiche delle grammatiche.

Una cosa tecnica è solo tecnica. Purtroppo questa frase la ho sentita troppe volte. PALLE. Se mi passa davanti quello che ha fatto la definizione del trivio e del quadrivio lo faccio correre a pedatoni :>.

Una cosa tecnica fatta bene, da un tecnico di rango, è splendida, ha una sua bellezza. Probabilmente non tutte le cose tecniche belle parlano una lingua che tutti comprendono (se è per questo, neanche certe realizzazioni dell'arte contemporanea parlano un linguaggio universale): la bellezza della cupola di S. Maria del Fiore la comprendono (almeno in parte) in molti, idem per un tempio dorico. In meno ne comprendono la bellezza tecnica. In altri campi la bellezza tecnica, quella che ti colpisce esteticamente come raffinata creazione della mente umana, la cosa è più iniziatica.


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MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 16:10 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
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il tema delle portualità e del retroterra ad esse annesso è ricorrente negli ultimi numeri di Fermerci da due anni a questa parte almeno.
L'arretratezza tecnologico-ambientale degli scali marittimi sa di una scusa per scaricare sulle autorità portuali le inadempienze che alle ferrovie competono. La chiusura dei vari impianti a ridosso delle banchine in molti e grossi porti italiani è la lampante testimonianza dell'imbecillità della politica trasportistica italiota. Ora se ne piangono le conseguenze, con i porti delle altre nazioni europee ben attrezzati che attraggono i flussi merci a scapito dell'Italia. Poi senti che Moretti afferma la necessità di treni di 700 ton (sic!) e 40 container in banchina... considerata la tara di carro Rgs, Sgmms e container, neanche 10ton di carico utile per contenitore... oppure concentrare il traffico in 4-5 porti... proprio in Italia che ha migliaia di km di coste, tantissimi scali con binari (inutilizzati) e che un frazionamento è proprio l'ideale per snellire lo smistamento e l'indirizzamento invece di avere megaimpianti in poche grosse città... :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Porti e Logistica
MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 19:22 
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"Tecnica ed umanesimo non sono mai andate d'accordo, per forza una esclude l'altra, matematica e grammatica non sono neanche parenti.
Ma le situazioni tecniche sono e resteranno solo tecniche, un sitema tecnico di qualsiasi tipo nasce per svolgere una sola funzione: quella per il quale è stato costruito, non importa se poi è un automatismo piuttosto che un sistema logistico di trasporti."

Ho scritto quanto sopra, e per deformazione e sinesi professionale, mi sono espresso non completamente.

Come ho detto più volte mi occupo di automazione, e la meteria per chi non è addetto ai lavori non è di facile comprensione, si fa alla svelta a dire "robot" o "computer". Tenete presente che di fatto è più intelligente un giravite di un computer senza adeguati programmi.

E perchè sono del parere che tecnica ed umanesimo non somai andate daccordo.

Un oggetto che nasce dalla tecnica, seppur con tutto il sentimento possibile, e la massima creatività della persona che crea l'oggetto, è e resta un oggetto nato per un preciso scopo, destinato ad essere usato da una mente che lo manovra.
L'opera architettonica o d'arte è u altra cosa, pendono molto di più verso l'umanesimo, la tecnica costruttiva è solo un mezzo per raggiungere lo scopo..

Un sistema automatico, qualunque esso sia, è un qualcosa che nasce come l'oggetto di cui sopra, ma dopo deve funzionare da solo e ripetere all'infinito tutte le operazioni che ha nella suo memoria (ovvero nei cablaggi, negli ingranaggi, nel programma, ecc.). A quel punto la parte umanistica non serve più a nessuno, è inutile pretendere che un qualsiasi sistema automatico possa tenere conto del sentimento dell'operatore adetto, oppure del suo stato psicofisico di quel giorno. A quel punto è l'uomo ch deve adeguarsi: che piaccia o no. Quindi l'umanesimo si a far friggere.

Tanto per citare un esempio di un trafiletto di qualche giorno fa: con il sistema SCMT sono aumentati i tempi di percorrenza, per forza il sistema automatico esamina solo parametri letti solo in quell'istante, quindi calcola in base a paremetri fissi memorizzati, e per essere sicuro deve essere rigido e restrittivo (lui non sa se piove o c'è il sole).
Il macchinista invecie con la sua parte umana può gestire diversamente, quindi riesce a mantenere gli orari tirati ed anche ad arrivare in anticipo, però il macchinaista è "umanamente" soggetto alle distrazioni, spesso involontarie.

Tempo lessi una risposta dell'ing. Mascherpa: si sentiva più sicuro seduto nella poltrona più avanti della cabina panoramica del settebello a 180 Km/h nella nebbia autunnale della pianura padana con la RS funzionante, che sull'ultima carrozza di un locale a 50 Km/h in una linea di campagna in estate. Dato il personaggio dire che avesse le sue buone ragioni per affermare ciò, e personalmente dargli ragione.
Purtroppo, ed è un dato di fatto, la maggior parte degli incidente ferroviari capitano proprio dove i sistemi automatici non ci sono, o sono spenti.
Non è un caso gli incidenti automobilistici siano di più, e secondo la statistica in città dove la velocità è bassa.

Chiudo
Non per niente sia un sistema di trasporti sia un sistema di automatismo si chimano "logistica" e "logica".

Saluti Marco


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 Oggetto del messaggio: Re: Porti e Logistica
MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 21:07 
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Gli altri forumisti ci perdonino l'OT.

marco_58 ha scritto:
Come ho detto più volte mi occupo di automazione


Ho fatto percorsi diversi, ho visto colleghi studenti lavorare sui loro programmi, e quel percorso NON mi è piaciuto, quindi non ho rimpianti per non averlo intrapreso.

Di alcune cose sento la mancanza, dello scrivere codice lavorando di cesello, e questo nel controllo si fa. Se si lavora con una certa mentalità.

marco_58 ha scritto:
un computer senza adeguati programmi.


Un computer non è mai intelligente, nemmeno coi migliori programmi a bordo scritti dai geniacci del MIT AI lab (Massachussets Institute of Technology, Laboratori di Intelligenza Artificiale - c'è ancora ???). Alla meglio simula. Ho la ferma convinzione che si possa arrivare alla dimostrazione formale che un computer non può essere programmato per essere intelligente, se solo si capisse cosa è l'intelligenza umana.

Lo SCMT del tue esempio è un "sistema esperto" segue certe regole, legge certi parametri e agisce di conseguenza. È limitato, perché oltre alla sua programmazione non sa andare, se non ha un sensore che gli traduce una certa osservazione in un numero per lui quella certa osservazione nemmeno esiste.

Il macchinista è intelligente ed è quindi in grado di dedurre e decidere, interpretare le regole. È fallibile dato che è un uomo.

Ma la macchina non falla solo se il suo funzionamento è corretto (e col software è l'eccezione, non la regola) e la macchina è perfettamente funzionante. Da qui alla perfezione...

marco_58 ha scritto:
E perchè sono del parere che tecnica ed umanesimo non somai andate daccordo.


Al contrario!

La cupola di Santa Maria del Fiore è un gioiello di tecnica e strutturalmente e per il metodo con cui è stata creata. Ed è uno degli esempi. Volendo posso mostrare piccoli pezzi o programmi per calcolatore che non hanno nulla a che invidiare a sonetti. Certo, per coglierne la valenza estetica bisogna avere un certo bagaglio culturale, ma lo stesso è per "Forme uniche della continuità nello spazio" (Boccioni, retro della moneta da venti centesimi italiana).

Uh, le monete. Retri della moneta da 1 euro italiana: L'uomo di Vitruvio di Leonardo, iscrizione della figura umana nelle due figure geometriche perfette, cerchio e quadrato. Questa è tecnica, soluzione di un problema geometrico. Ed è arte, affermazione della grandezza dell'uomo, così perfetto da iscriversi perfettamente in figure geometriche perfette.

marco_58 ha scritto:
Un oggetto che nasce dalla tecnica, seppur con tutto il sentimento possibile, e la massima creatività della persona che crea l'oggetto, è e resta un oggetto nato per un preciso scopo, destinato ad essere usato da una mente che lo manovra.


É come se di un libro ti interessa solo la storia, non percepisci la scelta delle parole. In un quadro non noti come l'artista ha usato il colore o il tratto, ma ti guardi la figura nell'insieme e dici "bella".

marco_58 ha scritto:
L'opera architettonica o d'arte è u altra cosa, pendono molto di più verso l'umanesimo, la tecnica costruttiva è solo un mezzo per raggiungere lo scopo.


Ni. La differenza è che hanno un qualcosa in più. Ma senza la tecnica non possono essere. Crollano.

Il tuo dispositivo automatico può essere fatto considerandolo come lo vedi tu. Ma c'è chi realizzandolo pensa a chi osserverà il dispositivo automatico, ed a come ne giudicherà la fattura. O che desidera che il dispositivo, anche se lanciato laddove mai nessun'altro lo vedrà, sia fatto in quel modo perché in quel modo è elegante, armonioso. Ha, per chi la sa leggere, valenza estetica.

E' la differenza che c'è tra la lista della spesa ed un racconto.

marco_58 ha scritto:
Non per niente sia un sistema di trasporti sia un sistema di automatismo si chimano "logistica" e "logica".


Accettando l'etimologia da "logos" per logistica (mi convince di più la derivazione dal francese Logistique, derivato da Loger - allocare), "logos" -da cui logica, e qui non si scappa- è il pensiero. E la logica è una branca della filosofia che si occupa dello stabilire se una affermazione è vera o falsa, cosa indispensabile se si vuole ragionare fino a comprendere la verità, e occupandosi di questo ha elaborato regole per la valutazione di tali frasi. E le regole per i sistemi logici con solo due valori di verità sono quelle stesse che si trovano nelle porte logiche, e dato che è con porte logiche che si fanno i processori...

Ma la logica, il logos è dell'uomo. Umanistica.

Salutoni!

Gian Uberto "saint" Lauri


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 Oggetto del messaggio: Porti e Logistica
MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 23:21 
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Chiudo l'OT

Gian Uberto "saint" Lauri,
così ci siamo capiti, anche perchè l'arte, la musica (quando sono in sede lavoro sempre a radio accesa), ed anche l'archeologia industriale mi interessano abbastanza.
Però nei casi da te citati, concedimelo, andiamo oltre la tecnica e l'umanesimo, li c'è di più.

Ti cito un fatto, a riguardo di una località, che puoi verificare di persona, se non lo conosci merita una visita.

Centro storico di Santa Margerita Ligure, guarda bene tutto il lastricato della sede stradale, è stato rifatto con pietre nuove (e non sono liguri) tra gli anni '93-'95, non ricordo bene.
Prova a contare quante pietre sono fatte a mano e quante a macchina, puo darsi che dopo 10 anni di calpestio non si noti, almeno per quelle al centro delle strade.
La macchina è opera mia, ed ho faticato ad accontentare l'architetto (io l'ho automatizzata), voleva che sembrassero tutte fatte a mano, in quanto per via dei tempi di consegna e dei costi, la macchina era l'unica soluzione possibile. Ma poi con una soluzione banale ci siamo riusciti.
A mano è stata fatta una prima parte per verificare la riuscita del lavoro finito, e quelle con forme particolari.
Quindi arte ed umanesimo si possono andare d'accordo, ma solo in casi particolari.
Tutto il mio ragionamento originale ha escluso questo OT, per rimanere all'interno del titolo del trafiletto.
Magari adesso si capisce perche sono spesso così critico in alcune realizzazioni odierne, soprattuto in fatto di treni. Oggi ho visto la presentazione televisiva della nuova 500 FIAT, quell'auto mi piace, anche se non centra niente con i treni.
Per chi è riuscito a vedere gli ultimi 18 anni del vapore, ed a viaggiato seduto sul cofano motore delle ALn556, e sorelle, sulle GC, ecc., certi mezzi sono degli insulti all'umanità.
Saluti Marco


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 Oggetto del messaggio: Re: Porti e Logistica
MessaggioInviato: mercoledì 21 marzo 2007, 23:24 
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Iscritto il: lunedì 8 gennaio 2007, 19:21
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saint ha scritto:
Gli altri forumisti ci perdonino l'OT.

marco_58 ha scritto:
Come ho detto più volte mi occupo di automazione


Ho fatto percorsi diversi, ho visto colleghi studenti lavorare sui loro programmi, e quel percorso NON mi è piaciuto, quindi non ho rimpianti per non averlo intrapreso.

Di alcune cose sento la mancanza, dello scrivere codice lavorando di cesello, e questo nel controllo si fa. Se si lavora con una certa mentalità.

marco_58 ha scritto:
un computer senza adeguati programmi.


Un computer non è mai intelligente, nemmeno coi migliori programmi a bordo scritti dai geniacci del MIT AI lab (Massachussets Institute of Technology, Laboratori di Intelligenza Artificiale - c'è ancora ???). Alla meglio simula. Ho la ferma convinzione che si possa arrivare alla dimostrazione formale che un computer non può essere programmato per essere intelligente, se solo si capisse cosa è l'intelligenza umana.

Lo SCMT del tue esempio è un "sistema esperto" segue certe regole, legge certi parametri e agisce di conseguenza. È limitato, perché oltre alla sua programmazione non sa andare, se non ha un sensore che gli traduce una certa osservazione in un numero per lui quella certa osservazione nemmeno esiste.

Il macchinista è intelligente ed è quindi in grado di dedurre e decidere, interpretare le regole. È fallibile dato che è un uomo.

Ma la macchina non falla solo se il suo funzionamento è corretto (e col software è l'eccezione, non la regola) e la macchina è perfettamente funzionante. Da qui alla perfezione...

marco_58 ha scritto:
E perchè sono del parere che tecnica ed umanesimo non somai andate daccordo.


Al contrario!

La cupola di Santa Maria del Fiore è un gioiello di tecnica e strutturalmente e per il metodo con cui è stata creata. Ed è uno degli esempi. Volendo posso mostrare piccoli pezzi o programmi per calcolatore che non hanno nulla a che invidiare a sonetti. Certo, per coglierne la valenza estetica bisogna avere un certo bagaglio culturale, ma lo stesso è per "Forme uniche della continuità nello spazio" (Boccioni, retro della moneta da venti centesimi italiana).

Uh, le monete. Retri della moneta da 1 euro italiana: L'uomo di Vitruvio di Leonardo, iscrizione della figura umana nelle due figure geometriche perfette, cerchio e quadrato. Questa è tecnica, soluzione di un problema geometrico. Ed è arte, affermazione della grandezza dell'uomo, così perfetto da iscriversi perfettamente in figure geometriche perfette.

marco_58 ha scritto:
Un oggetto che nasce dalla tecnica, seppur con tutto il sentimento possibile, e la massima creatività della persona che crea l'oggetto, è e resta un oggetto nato per un preciso scopo, destinato ad essere usato da una mente che lo manovra.


É come se di un libro ti interessa solo la storia, non percepisci la scelta delle parole. In un quadro non noti come l'artista ha usato il colore o il tratto, ma ti guardi la figura nell'insieme e dici "bella".

marco_58 ha scritto:
L'opera architettonica o d'arte è u altra cosa, pendono molto di più verso l'umanesimo, la tecnica costruttiva è solo un mezzo per raggiungere lo scopo.


Ni. La differenza è che hanno un qualcosa in più. Ma senza la tecnica non possono essere. Crollano.

Il tuo dispositivo automatico può essere fatto considerandolo come lo vedi tu. Ma c'è chi realizzandolo pensa a chi osserverà il dispositivo automatico, ed a come ne giudicherà la fattura. O che desidera che il dispositivo, anche se lanciato laddove mai nessun'altro lo vedrà, sia fatto in quel modo perché in quel modo è elegante, armonioso. Ha, per chi la sa leggere, valenza estetica.

E' la differenza che c'è tra la lista della spesa ed un racconto.

marco_58 ha scritto:
Non per niente sia un sistema di trasporti sia un sistema di automatismo si chimano "logistica" e "logica".


Accettando l'etimologia da "logos" per logistica (mi convince di più la derivazione dal francese Logistique, derivato da Loger - allocare), "logos" -da cui logica, e qui non si scappa- è il pensiero. E la logica è una branca della filosofia che si occupa dello stabilire se una affermazione è vera o falsa, cosa indispensabile se si vuole ragionare fino a comprendere la verità, e occupandosi di questo ha elaborato regole per la valutazione di tali frasi. E le regole per i sistemi logici con solo due valori di verità sono quelle stesse che si trovano nelle porte logiche, e dato che è con porte logiche che si fanno i processori...

Ma la logica, il logos è dell'uomo. Umanistica.

Salutoni!

Gian Uberto "saint" Lauri

Quoto in pieno!


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MessaggioInviato: giovedì 22 marzo 2007, 9:37 
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Finalmente una discussione degna di questo nome!
Ragazzi, grazie a entrambi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Porti e Logistica
MessaggioInviato: giovedì 22 marzo 2007, 11:29 
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marco_58 ha scritto:
Chiudo l'OT

Gian Uberto "saint" Lauri,


Permettimi di risponderti, Marco, e spero ci perdonino.

marco_58 ha scritto:
Però nei casi da te citati, concedimelo, andiamo oltre la tecnica e l'umanesimo, li c'è di più.


Sicuramente c'è di più. C'è quella cosa che c'era quando tu e quell'architetto avete fatto si che la macchina si comportasse come uno scalpellino, che cerca di fare tutti i pezzi uguali, che altrimenti l'opera non viene ordinata, ma non fa dei pezzi che sono l'uno il clone esatto dell'altro (ovvero, hai messo un po' di "rumore casuale" nel controllo della macchina. O sbaglio ? :) ). E quella cosa che si chiama volontà di fare. Oggi invece c'è la volontà di non fare che il minimo, che il resto è visto solo come costo che erode il margine.

marco_58 ha scritto:
in quanto per via dei tempi di consegna e dei costi, la macchina era l'unica soluzione possibile. Ma poi con una soluzione banale ci siamo riusciti.


O la macchina o gli schiavi. Permettimi, in questo caso preferisco la macchina, sopratutto se fatta in modo furbo.

marco_58 ha scritto:
Magari adesso si capisce perche sono spesso così critico in alcune realizzazioni odierne, soprattuto in fatto di treni. Oggi ho visto la presentazione televisiva della nuova 500 FIAT, quell'auto mi piace, anche se non centra niente con i treni.


Ho appena visto questa ennesima incarnazione della 500 (grazie a San Google), è una macchina che "racconta qualcosa". Per qualcosa mi ricorda la Micra di Nissan, ma solo perché anche questa vuole raccontare la storia di quando c'erano delle automobili che hanno mosso migliaia di persone, ed allora le macchine le si facevano anche belle, senza tagliare le mille lire sul costo di produzione.

marco_58 ha scritto:
Per chi è riuscito a vedere gli ultimi 18 anni del vapore, ed a viaggiato seduto sul cofano motore delle ALn556, e sorelle, sulle GC, ecc., certi mezzi sono degli insulti all'umanità.


Non c'è dubbio. Ma se potessimo andare a vedere la storia dei progetti, quante cavolate del progettista e quanti "ordini di non fare" troveremmo ?

Saluti!
Gian
(e si, ho un motivo in più per tornare in Liguria, sono mezzo genovese)

P.S.
saint è il mio logname. A differenza di quelli imposti dagli amministratori, questo lo ho scelto io, per un periodo la gente si rivolgeva a me per logname e ci sono ancora amici che mi chiamano così...


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MessaggioInviato: giovedì 22 marzo 2007, 12:30 
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Torniamo ai porti. Solo sul versante tirrenico, a partire da nord-ovest, ci sono Savona, l'area di Genova, La spezia, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Gioia Tauro. Tutti con raccordi ferroviari attivi. Sull'Adriatico Trieste, l'area mestrina, Ancona, Bari, Taranto e qualche altro impianto minore. Se Moretti tende a 4/5 scali, quali taglierebbe? Con quali conseguenze sul piano logistico-occupazionale? Con quali criteri di concorrenza?


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Oddio, quali toglierebbe e` duro a dirsi. Penso tuttavia che se se ne va TI Cargo arrivera` qualcun'altro a tirare i merci.


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Esatto, Sly, proprio quanto ho scritto (manca solo Ravenna che proprio minore non è... :) ). Su quali puntare? Che lo dicano subito, così ci organizza, a Ravenna per esempio ci sono già FER, SERFER e Del Fungo.
Altri hanno ottenuto, o stanno ottenendo, le abilitazioni necessarie (FAS, Nord Cargo). A Chioggia c'è ST. Intanto la rete di raccordi all'interno del porto va crescendo (finalmente!), si sta costruendo il nuovo scalo merci e stanno per iniziare i lavori di dragaggio del fondale (-11,50 m. , -14,50 in prospettiva). E questi magari mollano tutto??? Mah.....


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MessaggioInviato: giovedì 22 marzo 2007, 16:47 
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Hai ragione, ho omesso proprio Ravenna... e il bello è che ci sono stato quando viaggiavo con il biglietto circolare... in effetti si parla sempre più delle autorità portuali a cui devono essere demandati compiti di gestione tipici delle imprese private con tanto di bilanci e utili di esercizio... si prenda esempio dagli scali marittimi del nord Europa (Benelux) e della Germania... Dobbiamo imitare gli altri solo quando si parla di regole nel calcio??? :cry:


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