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Noto che su questo argomanto si fanno tante chiacchere e congetture, più da utente deluso che da osservatore delle ferrovie.
Omnibus a ragione andate a vedere come funziona la gestione delle linee, poi capirete. Senza entrare ne merito, ma rimanendo dalla parte dell'osservatore, tra norme, prescrizioni, cautele, ecc., va ancora bene che i dirigenti riescono a farli muovere i treni.
In farrovia stà succedendo quello che nelle aziende private (serie) è successo quando è stata introdotta la 626: sicurezza, e posi ancora sicurezza, l'operatore alla macchina è sempre considerato una fonte di rischio.
Dico questo in quanto progettista ed esecutore delle automazioni, il primo aspetto che devo, comunque, considerare è la sicurezza, questo all'atto pratico significa che ogni movimento della macchina deve avvenire secondo precise "sequenze sicure" e controllabili in tempo reale dal sistema di automazione.
Il tutto gestito da quadri elettrici ed elettronici posti nei pressi della macchina.
Trasportando questo nella gestione del movimento dei treni significa che il sistema di segnalamento, il macchinista, e la locomotiva devono compiere sempre operazioni sicure e controllabili in tempo reale.
Il sistema SCMT di fatto fa questo, facendo interagire il segnalamento, con il macchinista, e con le apparecchiature a bordo delle locomotive.
Riassumendo, un treno ed una linea ferroviara possono essere visti come una macchina automatica che esegue delle lavorazioni automatiche.
Nel sistema ferrovia, per sua natura tale sistema si basa su apparecchaiture dislocate in luoghi diversi, escludento il macchinista, abbiamo: quadri elettrici a terra in vari punti della linea, e quadri elettrici a bordo delle locomotive. Lo scambio di informazioni tra le parti di questo sistema automatico, a parte alcune linee AV o quelle attrezzate con il BACC, non avviene in modo continuo, ma con scambi di informazioni in punti ben definiti. A fronte di questo una volta ricevuto un'autorizzazione alla manovra successina da una boa del SCMT, la locomotiva deve mantenere quelle prescrizioni fino a quando non riceve un altra autorizzazione, magari a km di distanza.
Gli unici punti di riferimento sono le boe.
Quando invecie è il macchinista che gestisce il tutto, è un altra cosa solo per il fatto che egli ha la vista ed il pensiero, quindi vedendo il segnale in anticipo può usare il pensiero ed agire di conseguenza, però la sicurezza è tutta in mano sua.
Ma dato che l'dierna tendenza, giusto o sbagliato che sia, è di considerare sicuro solo un sistema che esega sistematicamente solo le funzioni per il quale è stato costruito, quindi vista e pensiero non sono da considerarsi sicuri, dobbiamo accettare l'ide che i treni funzionano così.
Tanto più che gli orari sono compilati sempri più tirati, e basta che un passeggero tardi a salire, o una locomotiva slitti troppo, che tutto va a pallino.
Ovviamente dove c'è solo il BACC funzionante il macchinista può intervenire, pur rimanendo all'interno di una grande sicurezza, ma il BACC è ormai considerato vecchio ed inefficace: la modernità.
Personalmente credo che passeranno ancore alcuni anni prima che le linee AV vedano un treno ogni 5 minuti, il sitema ERMTS II, quando funzionante, sarà il massimo, ma ci voglio anni per metterlo a punto su tutte le tratte e su tutte le locomotive. Non a caso in caso di funzionamento dubbio è prevista, prima un aforte riduzione di velocità, e poi la marcia a vista a velocita da BCS (famosa motofalciatrice).
Se volgliamo la sicurezza assoluta, che tra l'altro non esiste, dobbiamo tenerci i treni che non recuperano i ritardi, e che si arrestano, quasi sempre, ai segnali di protezione delle stazioni.
Saluti Marco
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