...in effetti...

Secondo me, visto che una foto ritoccata come nell'esempio sopra non rispecchia la realta ma è finzione, l'osservatore dovrebbe essere avvertito in qualche modo (es. un simbolo) che stà guardando una foto rifatta.
Una discriminante per distinguere una correzione da un fotoritocco potrebbe essere la creazione ex novo di pixel (vedi esempio) rispetto alla modifica delle caratteristiche cromatiche di pixel esistenti.

io aggiungere sotto anche la seguente didascalia:
nuoce gravemente alla salute!
U.A.

Scusate... non ho saputo resistere!



Marcello, non te la prendere se ho usato proprio la tua foto...

Sapete indicarmi un buon programa di fotoritocco freeware?

The Gimp

Con "il mulo" tutto diventa freeware...

Si.. ma con il Gimp mi trovo bene!! E poi Adobe non gira su Ubuntu...

Grazie!

Lo so, però ora che scarico con il mulo photoshop
ci impiego una vita!
U.A.

Taiga, per ottenere un risultato del genere hai impiegato
molto tempo?
La stessa cosa si puo' fare con the gimp?
U.A

Qualunque fotocam ha in bundle un programmino per il fotoritocco, esempio il banalissimo correttore "occhi rossi" (necessario vista l'esigua distanza flash-obiettivo): quasi obbligatorio usarlo in determinate condizioni.. anche per correggere questo emoticon !
Tavoletta grafica: possiedo da 2 anni una wacom FT-0405-UOB (area di lavoro 130*92 m/m. ) con diversi applicativi in bundle (painter classic, p.e.), per la mia personale passione-mania di colorizzare foto (anche e soprattutto ferroviarie) antiche in b/n: associato a fotosciop 6 ne viene una piccola ma efficiente workstation, purchè abbinata ad uno schermo LCD: dopo aver passato ore a colorare una siepe con diverse tonalità di verde per evitare il colore piatto di certe cartoline anni '50-'60 e fargli assumere una colorazione "probabile", fiorellini compresi,gli occhi si affaticano molto: meglio sarebbe lavorare con 2 schermi LCD oppure lasciare il vecchio CRT per le finestre di menù e ..tutta pagina a LCD per la jpg da ricolorare.
Problemi per ricolorare? Tantissimi, ad esempio la massicciata (...colorare il pietrisco uno a uno... eheh), traverse di legno che devono cromaticamente assomigliare al legno, binari che non devono essere solo strisciate color ruggine a mò di pennarello: devi dargli anche la lucentezza sul piano di rotolamento, gradienti di azzurro per il cielo, sfumature di colore da applicare sul tutto il treno per la giusta ombreggiatura e tanto altro ancora: insomma un lavorone di pazienza.
Sto ricolorando un vecchio casello da una foto anni '30, lo sto facendo da un anno (5-6 ore alla settimana) ma ogni volta che riapro la foto molto spesso devo ricorreggere il lavoro appena fatto..
Saluti

Minch@ Facchino, sei un virtuoso! Ci fai vedere qualcosa?

Acido: avrò impiegato, non lo so, un'oretta.
Non so se anche GIMP ha lo strumento clone-stamp, ma mi sembra probabile, visto che è l'essenza stessa del fotoritocco.
Comunque se hai il mulo settato bene, PS lo scendi piuttosto velocemente.

Ciao.

Guardate l'uccellino... Flash!!!
Secondo me le foto sono da lasciare come sono venute: provate a ritoccare una dia... una volta che è scattata è fatta.
Certo poi la scansioni, la digitalizzi e la migliori, si può regolare qualsiasi parametro, con Photoshop CS 2 psul mio Mac ci faccio anche il caffè sulle foto... ma a che prò? non è quella che ho fatto io, è ormai un'altra.
E poi senza andare tanto indietro negli anni, quando non c'erano le reflex digitali cosa facevano i fotografi? D'accordo sono un purista della pellicola, in particolare la dia ed utilizzo sempre le Fuji sensia per le mie riprese. (ho provato anche alte marche e modelli, ma ormai sono un affezionato).
Ma se una foto viene con una nuvola, oppure il convoglio ha un difetto, ecc... la tengo per quello che viene ed è bella perchè riprende una situazione come è e non come vorrei che fosse.
Sia chiaro è un mio personale parere e non deve essere considerato vincolante, ci manca ancora questo.

Comunque vista l'esigua disponibilità presso i negozi da fotografo della mia provincia (Imperia) di rullini, ed i tempi interminabili per sviluppare e stampare le foto... sto seriamente pensando di fare un acquisto digitale, ma non ho intenzione poi di elaborare i risultati ottenuti in nessun modo.
10 megapixel, un buon obbiettivo e la capacità di saperfare la foto dovrebbero bastarmi. Scusate la mia presunzione, so di non fare dei capolavori, ma sono soddisfatto di quello che realizzo.
Con siampatia, a tutti una buona serata.
Danilo.

Visto l'argomento, mi sento "tirato per la giacchetta" e dico anch'io la mia.
Se la foto è una foto "documentaristica" cioè non ha intendimenti artistici sono anch'io del parere che vada lasciata così com'è. Però bisogna capirsi su cosa si intende per elaborazione o ritocco. Se si tratta di regolare la dominante che alcune macchine digitali introducono nel file, rendere più leggibili le ombre o inserire una leggera maschera di contrasto, penso sia assolutamente lecito.
Se mi passate il paragone, è un po' come sistemare un testo scritto di getto con la giusta punteggiatura. Non cambi il senso; lo rendi solo più facile e gradevole da leggere.
No invece a cancellare graffiti o pali della luce o altro a meno che la foto non abbia un intento "artistico" e non documentaristico.
Ricordo che su questo aspetto, negli Stati Uniti, il dibattito è stato ed è molto acceso, con la richiesta alle riviste di dichiarare se una immagine è stata "elaborata" digitalmente. La polemica nacque quando un attento lettore, conoscitore anche delle piramidi egiziane, colse in castagna il National Geographic che aveva avvicinato due piramidi per farle stare nell'inquadratura verticale della copertina.

Voglio però ricordare che anche le diapositive si possono "elaborare" in fase di sviluppo come fanno i laboratori professionali: ad esempio se io sottoespongo di un terzo o mezzo diaframma un rullo di dia e poi dico al laboratorio di allungarmi lo sviluppo - "tirare lo sviluppo in gergo"- ottengo dei colori più saturi pieni. Altri effetti sono utilizzati da chi fa moda.

Quindi, in realtà non c'è limite all'intrevento e io credo che l'unica regola sia l'onestà e il buon gusto del fotografo.

Saluti in E6 e C41

Franco