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MessaggioInviato: domenica 15 aprile 2007, 18:00 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 19:49
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Località: Reggio Emilia
il dottore ha scritto
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Cari amici ho ritenuto opportuno scrivere ed aprire questo nuovo argomento dopo la breve conversazione che io ed altri due miei amici abbiamo avuto con il personale di macchina di un treno a vapore pochi giorni fa.
Ebbene durante il breve ma intenso colloquio i macchinisti hanno voluto esprimerci la loro amarezza e disagio per le crescenti difficoltà che alcuni appassionati, fotografi e non, stanno creando in quanto, pur di veder passare treni a vapore dove loro ritengono più opportuno ma dimenticando però delle limitazioni ed attenzioni che macchine così vecchie hanno, sollecitano con lettere e telefonate capi più o meno di alto rango delle FS ( a me piace chiamarle ancora così ).
Questi signori pur non sborsando una lira pretenderebbero dei treni fatti a loro uso e consumo come se fossero modellini HO da spostare e far correre dove si vuole.
Io non ho nessun legame nè da parte delle FS nè di testate specializzate in treni e pertanto posso tranquillamente scrivere senza timori reverenziali affinchè TUTTI quelli che hanno a cuore il futuro del vapore in Italia di isolare tale soggetti che chiedono senza sapere nemmeno di cosa si parla e dimenticando tutti gli aspetti tecnici che il transito di un treno ed in particolare di un treno a vapore richiede.
Grazie a pochi anzi pochissimi, volontari di associazioni e/o dipendenti Fs che si stanno dando da fare per far circolare, garantendo quindi anche la matunenzione che è una cosa fondamentale per le vaporiere, si stanno facendo buoni passi ( sempre molto piccoli in confronto all'estero ) :ma per favore lasciamoli lavorare in pace e non sollecitiamo chiedendo, ad esempio, di portare a spasso per l'Italia per qualche "porte aperte "le macchine quando poi sul posto non c'è nessuno che garantisce l'accudienza...
Se poi qualcuno vuole il bel treno a vapore dalle sue parti, compatibilmente alle ragioni tecniche, si cominci a " frugare in tasca " e poi forse potrà fare un bel treno fotografico e tornare a casa con tante belle foto: chi vi scrive ha sborsato 600 euro per 4 giorni di treni in Slovacchia quindi sa cosa dice e scrive. Se poi qualcuno non ha i soldi o ritiene questo uno spreco di denaro, allora si accontenti del classico treno speciale della domenica come ha fatto il sottoscritto e pochi altri intimi qualche giorno fa senza creare problemi a chi lavora seriamente.

Egr. dottore, mi permette di farle qualche commento sul suo intervento?
Premetto che conosco l’ambiente che gravita attorno ai treni storici da circa 20 anni e, da tempo, ho perso le illusioni sugli “appassionati” italici e sulla loro capacità di incidere positivamente sull’attività di preservazione delle testimonianze storiche ferroviarie.
Detto questo, sono dell’idea che quello che si è fatto in materia (che pur tra luci e ombre è moltissimo)sia dovuto quasi totalmente agli intrepidi 15 (è una metafora ma non si discosta molto dalla realtà) ferrovieri e non, di cui fa cenno Andrea
Purtroppo nell’ambiente vi sono molti personalismi, invidie, malumori e acredini che non giovano certo alla causa, comportando malintesi, incomprensioni e, qualche volta, anche a falsità.
Per come è gestito lo storico non conosco nessuno che sia riuscito a fare treni senza pagare il dovuto e facendoli circolare dove desidera: se lei Dottore è a conoscenza di qualcuno che ha tale potere mi dica, se non il nome, quali treni sono stati realizzati con questo sistema. Ovviamente escludendo manifestazioni di rappresentanza e per fini di beneficenza.
I ferrovieri sono preoccupati dell’età delle macchine? Tecnicamente non vedo come un viaggio possa arrecare danno alle locomotive (oltre alla naturale usura): forse quelli fatti “in zona” (tipo i circa 160 km del giro del Mugello, o i 200 del val’d’Orcia trasferte a vuoto comprese) sono meno “dannosi” di eventuali uscite fuori casa? A questo punto, se la macchina è vecchia ogni kilometro le “porta danno” e quindi meno gira e più vive, o sbaglio?
Che mi ricordi i “porte aperte” nel 2006 sono stati: Rimini, La Spezia, Bussoleno e Pistoia, col caso speciale Milano Smistamento” e non mi risulta di trasferimenti significativi di macchine a vapore su e giù per l’Italia (per le elettriche il discorso è ovviamente diverso).
Piuttosto la 685 al Sempione è sicuramente una lunga trasferta ma non è certo opera degli “appassionati”.
Ripeto, questi fantomatici appassionati, immanicati con i vertici, che vogliono il treno gratis sotto casa (e che preoccupano così tanto i ferrovieri del vapore) proprio non riesco a vederli, tanto che dubito esistano veramente!
Saluti


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MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2007, 0:15 
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Iscritto il: domenica 15 aprile 2007, 23:42
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adria express ha scritto:
Cavoli! La faccenda deve essere proprio seria se l'ironia non è gradita....

Ci mancherebbe che non fosse seria! il DOTTORE, che conosce i PROFESSORI (-ONI) di Pistoia ci ha ben spiegato che certe locomotive non possono andare a Rimini. Chi siete, o' voi plebei, per elemosinare qualsivoglia di pregiata mercanzia per le vs festicciole paesane? vuoi mica andar a cene o pranzi romagnoli, coi rotabili storici toscani eh! in tal senso le lagnanze pistoiesi sono più che giuste...


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MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2007, 8:20 
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Iscritto il: giovedì 18 maggio 2006, 7:52
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Ho scritto invece che ritengo sbagliato mandare le loco per " porte aperte " in giro per l' Italia DOVE NON C'E' PERSONALE PER POI ACCUDIRLE. questo ho scritto nulla più.


Mi sembra, comunque, abbastanza ciò che hai scritto...
Sarebbe bello che "i ferrovieri" (...o' bbravi!) con i quali hai parlato ti avessero anche spiegato perchè in certe zone d'Italia non ci sono accudienti... è la solita vecchia storia di pretese assurde di certi appassionati che vorrebbero le carte in regola in un mondo in cui le cose si fanno "alla carbonara"...
Non te la prendere, Dottore, le proteste (mie e, credo, di altri), non sono rivolte a te, ma a quei personaggi che usano la buona fede di persone come te per screditare le richieste (peraltro legittime) di altri. Sarebbe bello che questi personaggi ogni tanto si facessero sentire in prima persona, ma sono troppo impegnati a fare l'amico con chi è presente in quel momento e il nemico con chi non c'è!
Ciao a tutti.


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MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2007, 10:53 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 11:24
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Località: Ravenna
tugnàz ha scritto:
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ma sono troppo impegnati a fare l'amico con chi è presente in quel momento e il nemico con chi non c'è!
Ciao a tutti.


E se anche c'è, basta che non senta....


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MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2007, 11:54 
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Iscritto il: mercoledì 7 marzo 2007, 22:05
Messaggi: 247
Località: FIRENZE
A. Vallisneri ha scritto:
il dottore ha scritto
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Cari amici ho ritenuto opportuno scrivere ed aprire questo nuovo argomento dopo la breve conversazione che io ed altri due miei amici abbiamo avuto con il personale di macchina di un treno a vapore pochi giorni fa.
Ebbene durante il breve ma intenso colloquio i macchinisti hanno voluto esprimerci la loro amarezza e disagio per le crescenti difficoltà che alcuni appassionati, fotografi e non, stanno creando in quanto, pur di veder passare treni a vapore dove loro ritengono più opportuno ma dimenticando però delle limitazioni ed attenzioni che macchine così vecchie hanno, sollecitano con lettere e telefonate capi più o meno di alto rango delle FS ( a me piace chiamarle ancora così ).
Questi signori pur non sborsando una lira pretenderebbero dei treni fatti a loro uso e consumo come se fossero modellini HO da spostare e far correre dove si vuole.
Io non ho nessun legame nè da parte delle FS nè di testate specializzate in treni e pertanto posso tranquillamente scrivere senza timori reverenziali affinchè TUTTI quelli che hanno a cuore il futuro del vapore in Italia di isolare tale soggetti che chiedono senza sapere nemmeno di cosa si parla e dimenticando tutti gli aspetti tecnici che il transito di un treno ed in particolare di un treno a vapore richiede.
Grazie a pochi anzi pochissimi, volontari di associazioni e/o dipendenti Fs che si stanno dando da fare per far circolare, garantendo quindi anche la matunenzione che è una cosa fondamentale per le vaporiere, si stanno facendo buoni passi ( sempre molto piccoli in confronto all'estero ) :ma per favore lasciamoli lavorare in pace e non sollecitiamo chiedendo, ad esempio, di portare a spasso per l'Italia per qualche "porte aperte "le macchine quando poi sul posto non c'è nessuno che garantisce l'accudienza...
Se poi qualcuno vuole il bel treno a vapore dalle sue parti, compatibilmente alle ragioni tecniche, si cominci a " frugare in tasca " e poi forse potrà fare un bel treno fotografico e tornare a casa con tante belle foto: chi vi scrive ha sborsato 600 euro per 4 giorni di treni in Slovacchia quindi sa cosa dice e scrive. Se poi qualcuno non ha i soldi o ritiene questo uno spreco di denaro, allora si accontenti del classico treno speciale della domenica come ha fatto il sottoscritto e pochi altri intimi qualche giorno fa senza creare problemi a chi lavora seriamente.

Egr. dottore, mi permette di farle qualche commento sul suo intervento?
Premetto che conosco l’ambiente che gravita attorno ai treni storici da circa 20 anni e, da tempo, ho perso le illusioni sugli “appassionati” italici e sulla loro capacità di incidere positivamente sull’attività di preservazione delle testimonianze storiche ferroviarie.
Detto questo, sono dell’idea che quello che si è fatto in materia (che pur tra luci e ombre è moltissimo)sia dovuto quasi totalmente agli intrepidi 15 (è una metafora ma non si discosta molto dalla realtà) ferrovieri e non, di cui fa cenno Andrea
Purtroppo nell’ambiente vi sono molti personalismi, invidie, malumori e acredini che non giovano certo alla causa, comportando malintesi, incomprensioni e, qualche volta, anche a falsità.
Per come è gestito lo storico non conosco nessuno che sia riuscito a fare treni senza pagare il dovuto e facendoli circolare dove desidera: se lei Dottore è a conoscenza di qualcuno che ha tale potere mi dica, se non il nome, quali treni sono stati realizzati con questo sistema. Ovviamente escludendo manifestazioni di rappresentanza e per fini di beneficenza.
I ferrovieri sono preoccupati dell’età delle macchine? Tecnicamente non vedo come un viaggio possa arrecare danno alle locomotive (oltre alla naturale usura): forse quelli fatti “in zona” (tipo i circa 160 km del giro del Mugello, o i 200 del val’d’Orcia trasferte a vuoto comprese) sono meno “dannosi” di eventuali uscite fuori casa? A questo punto, se la macchina è vecchia ogni kilometro le “porta danno” e quindi meno gira e più vive, o sbaglio?
Che mi ricordi i “porte aperte” nel 2006 sono stati: Rimini, La Spezia, Bussoleno e Pistoia, col caso speciale Milano Smistamento” e non mi risulta di trasferimenti significativi di macchine a vapore su e giù per l’Italia (per le elettriche il discorso è ovviamente diverso).
Piuttosto la 685 al Sempione è sicuramente una lunga trasferta ma non è certo opera degli “appassionati”.
Ripeto, questi fantomatici appassionati, immanicati con i vertici, che vogliono il treno gratis sotto casa (e che preoccupano così tanto i ferrovieri del vapore) proprio non riesco a vederli, tanto che dubito esistano veramente!
Saluti


Grazie per la garbata risposta e parere su ciò che ho scritto giorni fa; concordo con il fatto che se le macchine ci sono bisogna farle circolare e mi auguro anzi che una macchina italiana sia presente ad esempio anche alle celebrazioni per i 125 anni del San Gottardo ora a giugno e/o a settembre. Condivido il fatto dell'inevitabile usura ma ritengo che ci sono dei limiti tecnici ( ma qui è materia forse opinabile ) che suggeriscono di evitare percorsi faticosi per delle macchine che hanno un certa età. Io che sono un profano da un punto di vista tecnico, ad esempio, so che qui a Firenze evitano di fare il giro del Mugello partendo via Vaglia preferendo via Pontassieve perchè più agevole da percorrere.

Per quanto riguarda i " porte aperte " il riferimento era al futuro e non rivolto a passati eventi.

Per quanto riguarda il far transitare treni a vapore dove più piace, non mi riferivo a persone che volevano treni senza nemmeno pagare, ma bensì a persone che pagando volevano treni a vapore lungo linee che invece erano controindicate per motivi tecnici, di questo in breve si parlò senza toccare minimamente il discorso soldi. Ritengo infatti che senza soldi si fa molto poco oggi, in tutti i settori.
Un' ultima riflessione che scaturisce dall'acceso dibattito che ha suscitato il mio messaggio iniziale di questo argomento: sto notando un profondo dissidio, ostilità tra gruppi di appassionati ma per essere più preciso tra Bo-Rimini e PT. Onestamente ho notato più aggressivi i Romagnoli che i Toscani ( in termini di quantità di messaggi ricevuti, ma onstamente non so quanto siano rappresentativi dell'associazione adriatica gli scriventi tali messaggi ).
Io, come ho già detto, non rappresento nessuno e pertanto scrivo ciò che posso sapere e ciò che ritengo giusto scrivere conscio che altre persone non condividano le mie opinioni: miei pareri che quindi contano poco ed è propio per questo che lascio lavorare, bene o male- ma per fortuna che ci sono- altri che con più tempo a disposizione o perchè pagati aiutano a tenere viva una realtà che altrimenti sarebbe stata destinata a scomparire.
Un pò di rilavità la ritengo positiva ma mi sembra che ci siano, come tu fai giustamente rilevare, invidie e malumori troppo accentuati che non fanno bene.
Comunque sia spero che, appassionati e/o ferrovieri, chi alla fine possa tratte vantaggio da tutto ciò, sia il vapore in Italia nel suo complesso.

Cordialità.


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MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2007, 14:46 
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Iscritto il: venerdì 6 aprile 2007, 15:15
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Io mi auguro che alla fine abbia la meglio la cordialità e la buona educazione nel rispetto e nella lealtà tra le persone. Questa la cosa che manca da quello che posso aver capito da queste discussioni.

Coraggio Andrea, coraggio.......


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MessaggioInviato: mercoledì 18 aprile 2007, 22:33 
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Iscritto il: venerdì 6 aprile 2007, 15:15
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E silenziosamente tutto torna nella calma e si sparisce dietro alle quinte........ :?


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