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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 12:47 
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Dire che il nostro paese era in testa allo sviluppo mondiale è un po' eccessivo, però è anche vero che negli anni Sessanta, senza tanti trattati di Maastricht e BCE a legarci le mani la nostra economia andava alle stelle.
La nostra industria esportava dove gli altri non riuscivano ad arrivare e la Lira era tenuta come esempio di stabilità monetaria.
Certo, fu il solito sviluppo diseguale con un Sud usato come serbatoio di manodopera a basso costo, però rispetto a oggi era oro.
C'erano leggi stile Spagna franchista, però è anche vero che la società era quello che era.
Oggi abbiamo un'economia che sta nei limiti fissati da potenze europee e non solo con un maggiore potere contrattuale e siamo imbrigliati da una classe politica assolutamente omogenea nell'incompetenza e nella conservazione a tutti i costi del potere.
Mentre negli anni Sessanta c'era il Partito Unico ma con qualche sfumatura rappresentata da quei movimenti che al governo non ci andavano mai, oggi siamo come nel Brasile della dittatura militare: un partito di governo e uno di opposizione che fanno finta di combattersi, ma che nella sostanza fanno parte dello stesso sistema.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 13:13 
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G-master,
la Tua analisi (dal mio punto di vista molto sbagliata, visto che non è certamente l'UE ad impedirci dic rescere ma proprio gli errori fatti in quegli anni che Tu giudichi eroici) è totalmente OT.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 13:36 
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Caro mio, a volte per essere "IT" (in topic) bisogna andare OT.
Che poi la mia analisi possa essere giusta o sbagliata, è vero: infatti non ha la presunzione di essere esatta, quanto umorale.
Ma forse vorresti appendere un cartello con su scritto "qui non si parla né di storia né di politica", quasi di Ventennale memoria. O mi sbaglio?


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 13:44 
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E figurati se non mi davi del fascistone... no, chiedevo solo di rimanere OT, tutto qui.
Circa la monorotaia, posso dire che a me personalmente quel coso (che ovviamente ho visto solo in foto) non piaceva? E' proprio l'dea delle strutture sopraelevate che trovo brutta e che mal si concilia con l'idea di città a misura d'uomo che tento piace a me. Ma de gustibus...


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 14:07 
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Darti di fascista? Mai. Ho solo citato un cartello che nel Ventennio campeggiava in tutte le scuole del Regno.
Quindi, per cortesia, non attribuirmi cose che non ho affermato.
Quanto alla monorotaia, penso anch'io che si tratti di un sistema poco adatto al trasporto pubblico di massa proprio in virtù della sua scarsa flessibilità (come si toglie di linea un convoglio guasto?). La struttura sopraelevata sarebbe una semplificazione in ambito urbano, ma le soggezioni nel servizio sono tali da annullare gli altri vantaggi.
Basti pensare a cosa significa costruire uno scambio e allo spazio che occupa.
Si tratta di una curiosità buona per brevi percorsi all'interno di parchi o fiere.
Proprio come fu Torino '61.
C'era il progetto di allungarla, poi non rimase in funzione nemmeno quel quasi due chilometri di percorso all'interno della Fiera.
Il convoglio meritava di essere conservato così come lo meritano tutti i mezzi di interesse storico o tecnico.
Poi, da qui a proporre l'installazione di linee monorotaia ce ne corre.
In ogni caso vedo che a Torino non hanno perso l'occasione per mettere in opera una linea di metropolitana gommata uso francese, cosa che ci riporta nell'ambito delle costose curiosità tecniche con poca praticità.
Ormai c'è ed è giusto che questa linea venga allungata come da progetto, ma essendo questo il paese che è non si può essere sicuri del atto che non venga chiusa da qui a pochi anni con qualche scusa.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 15:31 
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Cita:
cosa che ci riporta nell'ambito delle costose curiosità tecniche con poca praticità


Non amo i VAL, questo è noto, ma non vedo dove stia la poca praticità rispetto alle ruote di ferro. E' noto che quel sistema consente treni più piccoli e frequenti (minori vincoli costruttivi) a fronte di una maggiore frequenza. Se però mi contrapponi il VAL alla vecchia Torino-Rivoli, allora ci sto.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 17:34 
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Il Val è un sistema a sé che ha dei costi di realizzazione maggiori rispetto a quelli di una sede ferroviaria convenzionale, che richiede maggiori soggezioni nella costruzione degli scambi, e quel che è peggio vincola a un unico costruttore.
Sulla questione della sagoma ridotta, non si capisce cosa impedisca di adottarla (insieme eventualmente allo scartamento ridotto) ai progettisti nostrani.
Idee e progetti innovativi ce ne sarebbero, ma evidentemente il fascino (per non dire di peggio) dei prodotti francesi ha colpito duro sia a Torino che a Padova e forse Aquila e Venezia.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 18:41 
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No no, G-master, non facciamo confusione:

- I costi di realizzazione NON risultano maggiori
- Le maggiori soggezioni nella costruzione di scambi proprio non ci sono

(queste cose non so dove le hai lette, ma non risultano in nessun lavoro che io conosca.. pronto a ricredermi se me ne produci uno, però)

- il fatto che vincoli a Siemens è corretto, ma nel caso di metropolitane (che prevedono contratti di service a lunga scadenza) il vincolo pesa assai meno rispetto ai sistemi tranviari. Peraltro il vincolo c'è, non si discute.

Lo si capisce, invece: sagoma ridotta significa vetture più piccole e dunque minore capacità di trasporto, che puoi compensare solo con frequenze elevate e dunque prestazioni superiori consentite dai veicoli su gomma (non da tutti, da da quei cosi lì, e con quelle pendenze lì). Questa è la spiegazione tecnica. Se poi vogliamo confutarla ed esistono controesempi noti, esaminiamoli, per carità.

Sulle idee ed i progetti innovativi (di casa nostra e non) stendo invece un velo pietoso: se vogliamo essere esterofili, anzi francofili, io adoro gli Alstom Citadis e i nuovi tram treno dello stesso costruttore (200 veicoli ordinati dalle SNCF, non so se mi spiego!) Altro che gommovie...


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 19:57 
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I costi di gestione maggiori derivano dall'usura delle gomme e da una manutenzione più frequente delle platee in cemento su cui corrono le gomme.
Posso essere d'accordo sul fatto che veicoli di questo genere producano meno vibrazioni e possano affrontare meglio pendenze forti.
Sarei curioso anch'io di vedere una tabella comparativa (ne avranno pur fatte in oltre quarant'anni di esercizio su gomma) dei costi di costruzione e di esercizio gomma/ferro.
Volendo parlare di occasioni sprecate, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta Breda e altri costrutturi si associarono per produrre materiale metropolitano su gomma nella SSG, "Società Strada Guidata".
Fu realizzato vicino a Milano un anello di prova. Le casse delle vetture erano molto simili a quelle della M1 di Milano, i carrelli erano a sistema francese, cioè con ruote di corsa verticali e orizzontali di guida: esattamente come il VAL.
Siccome non c'era nessun interesse a dotare le nostre città di reti di metropolitana, la cosa non ebbe seguito nonostante i buoni risultati.
Tu mi parli degli errori di quarant'anni fa di cui stiamo ancora scontando le conseguenze: se ti riferisci alla politica dei trasporti, allora posso essere d'accordo con te. Eliminare le reti tranviari dalle città (dal 1957 con apposito contributo da parte del Ministero dei Trasporti!) e non realizzare le metropolitane ci ha portati a una situazione viaria da Terzo Mondo.
E, nonostante qualche sporadica realizzazione, non mi pare che le cose stiano migliorando.
Anzi, si assiste a uno strangolamento progressivo della circolazione stradale.
Mentre in maniera diretta o indiretta si cerca di eliminare il traffico merci dalla rete ferroviaria e di indirizzare il pubblico verso i servizi su gomma.
Sì, in questo non siamo cambiati dagli anni Sessanta.


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MessaggioInviato: giovedì 21 giugno 2007, 23:36 
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I costi di gestione maggiori derivano dall'usura delle gomme e da una manutenzione più frequente delle platee in cemento su cui corrono le gomme.

Nella metropolitana VAL di Torino la superficie su cui scorrono le gomme è di metallo...credo ferro zincato


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MessaggioInviato: venerdì 22 giugno 2007, 12:31 
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I costi di gestione maggiori derivano dall'usura delle gomme e da una manutenzione più frequente delle platee in cemento su cui corrono le gomme. (...) Sarei curioso anch'io di vedere una tabella comparativa (ne avranno pur fatte in oltre quarant'anni di esercizio su gomma) dei costi di costruzione e di esercizio gomma/ferro.
Volendo parlare di occasioni sprecate, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta Breda e altri costrutturi si associarono per produrre materiale metropolitano su gomma nella SSG, "Società Strada Guidata".
Fu realizzato vicino a Milano un anello di prova. Le casse delle vetture erano molto simili a quelle della M1 di Milano, i carrelli erano a sistema francese, cioè con ruote di corsa verticali e orizzontali di guida: esattamente come il VAL.


No no G-master, non ci samo, così confondi chi ci legge.
Mi spiego: le gomme si usurano, d'accordo, ma che questo provochi maggiori costi di gestione è tutto da dimostrare, anche perché tu stesso ammetti di non aver mai visto tabelle comparative. Un ipotetico fan della gomma ti potrebbe con la stessa approssimazione ricordare come ritornire i cerchioni ferroviari sia più oneroso che effettuare un cambio gomme!

Inoltre mi sembra che confondi la metropolitana tradizionale su pneumatici (hai fatto bene a ricordare l'esempio milanese) con il VAL che è altra cosa, con ruote speciali di ampie dimensioni gonfiate con azoto che scorrono su guide rugose in metallo. Son due sistemi diversi che si basano il primo sulle medesime soluzioni impiantistiche del metrò su ferro (a parte la guida), il secondo su un dimensionamento differente, come avevo ricordato, delle opere civili.

Su tutto il resto, politica economica, errori quarantennali eccetera, son d'accordo con Te.


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MessaggioInviato: venerdì 22 giugno 2007, 13:08 
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A me sembra che le differenze tra il Val e il classico sistema gommato francese siano minime.
Invece delle guide in cemento ci sono elementi metallici, punto.
Poi la vettura viene trattenuta sul "binario" da ruote orizzontali montate alle estremità dei carrelli.
I primi mezzi concepiti con questo sistema, e che viaggiano ancora su numerose linee a Parigi univano l'appoggio su gomma con normali ruote ferroviarie che poi servivano sia per gli scambi che per poter percorrere tratte armate convenzionalmente.
Il sistema si è poi evoluto con linee esclusivamente su gomma che mantengono lo stesso sistema di ruote orizzontali di guida, ma in cui gli scambi si attuano rendendo mobili le guide.
Le gomme sono gonfiate ad azoto in tutte le versioni, poi che poggino su guide in metallo o in cemento la sostanza cambia poco. Anzi, credo che in alcune linee si possano trovare guide in tutti e due i materiali a seconda delle necessità.
E' vero che tornire i cerchioni delle normali ruote ferroviarie è un'operazione complessa, ma quante volte nella vita di un convoglio viene effettuata?
Da quello che sapevo le gomme sul Val, che sono ovviamente di un modello specifico (anche se ho letto da qualche parte che sui primi convogli francesi erano gomme aereonautiche), quanto durano?
Le accelerazioni e le frenate sono intense, in ogni stazione di linea gommata si sente un intenso odore di pneumatico bruciato, il che suggerisce che pur avendo una mescola specifica i copertoni sono comunque sottoposti a una intensa usura.
Il sistema SSG era praticamente identico, e probabilmente compatibile con quello francese. Tanto più che le platee di corsa erano concepite per essere montate esternamente alle normali rotaie dell'armamento tradizionale per poter avere tratte in comune, esattamente come a Parigi.
Anche se poi, proprio anticipando quello che sarebbe stato con il Val, le vetture milanesi avrebbero corso solo su gomme. Che per inciso, e qui stava la differenza maggiore, erano di tipo convenzionale da camion.


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Mi permetto di aggiungere questo link che forse può portare una maggiore chiarezza del sistema adottato per la metro di Torino:

http://www.pho-to.it/galleria.php?categoriaID=43

Roberto


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Interessante. Vedo che i convogli di Torino sono su carrelli monoasse, ma sempre con lo stesso principio di guida.


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MessaggioInviato: lunedì 25 giugno 2007, 8:22 
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A me sembra che le differenze tra il Val e il classico sistema gommato francese siano minime.


Ecco, appunto, ti "sembra". Come ti ho già spiegato, sono sistemi differenti sotto molti punti di vista, anche se hanno "le gomme". Almeno dal punto di vista tecnologico.


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