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 Oggetto del messaggio: Turno di notte (racconto)
MessaggioInviato: martedì 10 luglio 2007, 9:45 
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Turno di notte

Notte fonda, limpida, piena di stelle come raramente succede d’inverno in Val Padana. Tira un vento assassino, e due figure intabarrate attendono sotto ad un lampione. Periferia squallida, muri di cemento pieni di macchie d’umidità e graffiti. Sullo sfondo una palizzata ferroviaria.
“Io l’avevo detto di andare in treno!”
“Il concetto lo colsi già la prima volta, giovane! Questa è la quindicesima!”
Il figuro più robusto mugugna e soffoca un’elaborata imprecazione, in cui si riconoscono le parole “sfascio” e “cargo”.
“Piuttosto, dove si sarà cacciato quel bolscèvico figlio d’un bolscèvico? L’ora s’è fatta tarda assai, e gli zebedei principiano a roteare con certa energia…”
Il silenzio della notte è rotto da un rumore d’auto in lontananza. D’un tratto si vedono dei fari svoltare in fondo alla strada deserta. Un’auto.
Respiri trattenuti finché si distingue il rantolo di un motore diesel – non può trattarsi di forze dell’ordine. L’auto accosta al marciapiede, una portiera si apre.
“Lo stupore mi annichilisce! Una vettura rossa e straniera, perché non un trattore sovietico dunque, zotico bolscèvico, ed è questa l’ora di…”
“Sommo, è il momento di agire e di tacere. Soprattutto di tacere! Saltate su alla svelta.”
Mugugni, elaborate imprecazioni e borbottio di motore diesel…
“La vernice ce l’hai almeno?”
“No, i fusti che vedi nel bagagliaio sono di lambrusco!”
Momento di silenzio.
“Alternativa valida, giovane, ma meglio per te se nei fusti troveremo vernice rispondente ai codici colorimetrici prescritti dai camerati modellisti.”
Un verso a mezza strada tra un ringhio e un rutto: “Adesso andiamo, ‘compagni’.”
Le portiere sbattono, l’auto non parte subito, all’interno c’è confusione – un tafferuglio?
Dopo qualche istante la piccola monovolume rossa parte sferragliando…

Nella notte fredda si sentono dei bisbigli ed un tramestio.
“Camerati, non sono certo che si tratti di un’operazione corretta, non da un punto di vista filologico…”.
“In mona la filologia! E quanti soldi avran buttato solo questa settimana per pellicolare in XMPR rotabili che fra un mese accantoneranno? Filologia secca, fijòi!”
Un colpo, poi un ringhio, una bestemmia e un guaito: “Chi ha lasciato aperto lo sportello!?!? Ho preso la craniata del decennio!”
“Del Ventennio, vorrai dire!”
“È aperto? Allora io salgo in cabina a fare delle foto!”
“Giovane, ti sconsiglio d’utilizzare il lampo.”
“Il lampo?”
Ringhio: “Il flash! Il flash!! La versione autarchica del flash! Se fai una foto usa una bella esposizione lunga, niente flash!”
“Perché adesso vuoi insegnarmi a far foto in notturna, Mister Digital???”
Borbottio: “La perfida Albione ha messo radici nell’idioma di codesti facinorosi… si fosse ancora ai miei tempi saprei ben io come drizzar loro la schiena…”
“Sommo, passami lo scotch.”
Momento di silenzio.
“Desideri forse del liquore di provenienza estera, tanghero bolscèvico? Non preferiresti in tal caso una vodka sovietica?”
‘Fare tanto d’occhi’ non produce suono alcuno, normalmente, ma nella notte silenziosa si ode esattamente quel suono.
“Il nastro adesivo! Passami il nastro adesivo di carta!!”
“E allora esprimiti nell’idioma dei tuoi antenati, zuccone! Eccoti il rotolo.”
“L’idioma degli antenati? Soi mìa segùr che’l te piaserès ol idioma di me antenacch!!!”
“…effettivamente…”

È ancora notte. Il rumore di un portellone d’auto. Poi di nuovo. E di nuovo.
“Non si chiude…”
“Dèh, bolscèvico esterofilo! La prossima volta acquista una vettura di produzione nazionale!”
Un colpo come di fucile.
“Adesso s’è chiuso”.
“Mi chiedo se riuscirai mai ad aprirlo di nuovo…”
Un motore diesel si mette in moto tossendo nel freddo, un piccolo monovolume rosso parte sferragliando, con il suo carico di umanità esausta.

Squilla il cellulare del capodeposito Ettore Migliavacca.
“Sì?”
“Ettore, son Busnaghi… da quand’è che abbiamo in deposito una 402B in castano/isabella?”
“…Busnaghi, hai bevuto? Sei in servizio ubriaco?”
“Ubriaco un’ostrega, affacciati e guarda sul piazzale.”
Il capodeposito si affaccia, strabuzza gli occhi e tace.
Si sfrega gli occhi e guarda ancora.
“Ettore, ‘sa fòi? Era quella che dovevo pigliar su da portare in Centrale…”
Il capodeposito si riprende.
“Ma era quella tutta graffitata?”
“Sì”
“Le scritte di servizio?”
“Mi sembrano tutte a posto”
“…”
“Migliavacca, alùra ‘sa fòi?”
“Prendila su e portala in Centrale… aspetta, e il logo?”
“Metallico, a televisore … da tutte e due le parti”
“…”
“Migliavacca?”
“…che ti devo dire? Vai e fai buon viaggio!”


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MessaggioInviato: martedì 10 luglio 2007, 10:08 
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:D :D :D
Bravo, bravo! Divertentissimo!
La prossima, in livrea TEE!

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: martedì 10 luglio 2007, 11:03 
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Filologia secca ??? Dove l'ho già bolscevicamente sentita :) :) :) :) :) ?

Bello, mi pare di vedere le facce dei dipendenti di TI :)


Ultima modifica di saint il martedì 10 luglio 2007, 13:24, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 10 luglio 2007, 12:36 
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:D :D :D :D :D


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MessaggioInviato: martedì 10 luglio 2007, 18:37 
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:D :D :D :D :D Grande Taiga!!!!


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2007, 22:20 
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Iscritto il: sabato 28 gennaio 2006, 9:47
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Località: sulla MILANO - CHIASSO
:D :D :D bella questa taiga
ma non ce la vedo bene

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ciao hupac


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 8:09 
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Eh, ma così non vale! E il frontale me lo lasci così??? Qui sì che c'è un deficit filologico! :wink:


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 14:41 
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Iscritto il: lunedì 16 ottobre 2006, 14:44
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Ah, gli acciacchi dell'età!
M'era sfuggita la gustosissima novella del Taiga ... ebbene, convengo che certi argomenti metterebber d'accordo i rossi ed i neri colla massima disinvoltura!

Morte alle tinte sgargianti
Morte agli scarabocchi de' bombolettai!
Evviva il castano, evviva l'Isabella!

M.


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MessaggioInviato: giovedì 19 luglio 2007, 21:07 
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Località: Regione FVG
Divertente. :lol: :lol: :lol:
Io trovavo molto bella anche l'effimera "castano e grigio pietra".
Come si avrà capito, detesto la XMPR... :wink:


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