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 Oggetto del messaggio: Tram 18.......
MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 18:23 
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Iscritto il: giovedì 1 novembre 2007, 13:08
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Coloro che frequentano il forum della Duegì fin dalla sua nascita avranno potuto leggere diversi scritti che feci in onore dei tram della linea 18, che qui a Torino attraversa la città da una parte all'altra...
Allora dato che in questi ultimi tempi il 18 è servito con autobus ho pensato che fosse giusto rendere omaggio ai tram che per una vita hanno scorrazzatto passeggeri, animali, studenti....

Bene, per me il 18 era un mezzo di "secondo grado"... Insomma non era il mezzo indispensabile che mi conduceva a scuola, ma spesso era la salvezza di tanti ritardi... La mattina mi presentavo alla fermata di corso Novara, servita dalla linea bus 49 e 77. La linea 49 era la "primaria" in quanto svoltando da corso Novara in via Bologna mi portava a scuola al Guarrella in via Paganini.. Il 49 alle sette e mezza di mattina riusciva ad essere pieno a tal punto che per entrarvici dentro era necessario dotarsi di Scimitarra da Samurai e affettare la schiena degli ultimi entrati ancora appesi ai sostegni dietro le porte e buttare il cadavere al di fuori del Bus.. Sperando vivamente di non trovare un Samurai alla fermata successiva che faceva di noi carne da macello...
Ricordo un prototipo a cassa portante, credo qualcosa dell'Iveco, che proprio sotto il gravoso PESO della linea 49 e finì piegato a metà a dimostrazione che i telaio poteva ancora regnare a lungo sotto le casse dei mezzi pubblici...
Insomma, spesso il 49 accumulava ritardo, non partiva, si incastravano le porte (poveri 421!), si sentiva il motore implorare pietà dalla colonna di scarico verticale posteriore sinsitra, che diventava talmente rovente da trasformare un essere umano Albino in razza Marocchina nel tempo di due fermate...
Allora io e due amici predevamo il 77 che come il 49 era servito da potenti 421.. Praticamente salivamo su un bus a mezzo carico, facevamo quattro fermate e scendevamo subito dopo l'incrocio con via Bologna..
Da qui inziava la parte dura del percorso verso a scuola...
Immaginate d'inverno, quando si scende di casa con ancora addosso il profumo delle lenzuola, quando il caldo del letto ti tenta invitandoti a rinfilarti dentro... Quelle mattine classiche torinesi, a meno dodici gradi, in cui i tuoi movimenti sono appena accennati per non esporsi minimamente al freddo, le ossa e i muscoli sono quasi attrofizzati e la brezza spostata dai balordi automobilisti ti incide le guance...
Ecco, tra ottobre e febbraio era consuetudine e noi purtroppo eravamo soggetti a maltrattamenti continui: da lui sempre da lui... il 18!
Come può un tram maltrattare dei ragazzi? aspettate a leggere e poi capirete...
Tornando al 77, poco prima dell'incrocio di via Bologna, qualcuno di noi buttava l'occhio verso la ex-fabbrica Nebiolo, e con il terrore negli occhi guardava se era presente all'incrocio nostro il tram.... Allora la linea era servita dalle motrici tipo 3100 e 3200... Erano dei diavoli a cassa unica su due carrelli dalla potenza ma sopratutto dall'accelerazione degne di una formula 1.. Partivano a razzo, violentando nel suo interno i passeggeri.. Correvano come pazzi, i conducenti venivano scelti apposta, gli facevano un corso di guida sicura prima di accedere alla selezione per diventare "driver" del 18.. Le motrici erano "cicciotte", rispetto alle magre e tranquille 2800, secondo me l'allora ATM, scoprì che dando da mangiare ai tram della serie 3100 dopo mezzanotte, essi si sdoppiavano dando vita alle 3200, come nel film dei Gremlins. Effettivamente erano fetentissime, non avevano neanche paura di sviare dalle rotaie. Impegnavano le curve a velocità massima schiantando i passeggeri da un lato all'altro del tram.. Una roba che bisognava provare per capire... raccontare non rende bene..
Comunque tornando alla discesa dal 77, ci catapultavamo sul rilevato di terra della fermata e iniziavamo a correre... Porca miseria che dolore alle gambe.. tutti freddi, costretti a farsi del male per non perdere il "fetentone" che sparava a mille sgommando sulle rotaie. Secondo me il conducente lo sapeva... Appena ci vedeva dava un colpo secco alla manovella di avviamento del tram e la posizionava su "racing", la tacchetta per numeri da qualifica..Il 18 partiva violento e noi avevamo da fare quasi 200 metri di corsa per arrivare in tempo alla fermata e riusce a salirci... In quel momento devi dare tutto, il freddo durante la corsa ti congela le guance e le gambe non rispondono ai comandi... Ma quesa era la nostra ultima speranza. L'opzione era l'ennsima "giustifica" del ritardo fatta dai genitori..
Comunque una delle tante mattine riuscì l'arrembaggio al tram, e lui ancora più nervoso sbuffando come un bufalo da fianco all'unico faro anteriore, divorava le tre fermate che ci separavano da scuola... Il tratto in Via Bologna era dritto, in parte protetto dalle coppette e linea gialla.. Il tram sfoderava il massimo, si sentivano i motori girare a velocità simile a quella delle turbine di un 747... I freni a ceppi non fischiavano neanche.. Il conducente alla fine della tirata faceva che mandare giù il pattino elettromagnetico... Proprio quella mattina di 18 ce ne erano due... uno dietro l'altro, tutti e due "piccoli gremlins"... Sembrava facessero a gara, quello dietro incalzava l'anteriore, credo che se avesse avuto un binario parallelo aprofittando del taglio d'aria del primo avrebbe tentato il doppiaggio...
In via Bologna nel tratto tra corso Novara e Via Gottardo i fili della catenaria sono sorretti da pali di sezione tonda di colore verde...
Ogni qualvolta il tram si apprestava a fermarsi alla fermata il conducente azionava l'apertura delle porte che nelle 3100/3200 era velocissima. Al contrario delle 2800 che ci mettevano una vita ad aprirsi, nelle vetture corte si sentiva solo "SBAM!!" e le porte di discesa erano aperte. Normalmente il tempo di apertura non coincideva mai con l'arresto del mezzo.. Erano quasi sempre già aperte prima che il tram fosse del tutto fermo e noi studenti ritardatari ne approfittavamo per balzare fuori anticipando di qualche secondo.... Anche in questa occasione non andò diversamente. Saltammo giù allo "SBAM", con l'unica differenza che il tram percorse un ventina di metri in più per permettere al "gemello" dietro di accodarsi alla fermata.
Bene.. Un dolore terrificante mi percorse il fisico da testa a piedi.. Saltando giù finii schiantato lateralmente contro il palo della catenaria, ancora pieno di inerzia che il tram mi aveva impresso poco prima... Un bel lividone viola dalle orecchie al collo e una spalla dolorante..
La cosa fu ancora più ridicola quando arrivato a casa il pomeriggio mi vide mia madre.. "Jonny ti sei picchiato di nuovo con qualche altro ragazzino"...
Si.. si... Valle a spiegare che era stato il 18!

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Salutoni. Zio JO :D


Ultima modifica di Zio JO il lunedì 12 novembre 2007, 20:22, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Tram 18.......
MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 19:19 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 19:18
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Zio JO ha scritto:
... la linea 49 era la "primaria" in quanto svoltando da corso Novara in via Bologna mi portava a scuola al Guarrella in via Paganini...


:shock: :shock: :shock:

In che anno :?:


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 Oggetto del messaggio: Re: Tram 18.......
MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 19:20 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
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Zio JO ha scritto:
Saltando giù finii schiantato lateralmente contro il palo della catenaria, ancora pieno di inerzia che il tram mi aveva impresso poco prima... Un bel lividone viola dalle orecchie al collo e una spalla dolorante..
La cosa fu ancora più ridicola quando arrivato a casa il pomeriggio mi vide mia madre.. "Jonny ti sei picchiato di nuovo con qualche altro ragazzino"...
Si.. si... Valle a spiegare che era stato il 18!


Se ci fossero stati i telefonini con telecamera finivi su youtube :) :) :)


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MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 19:50 
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Anno 1988..

Salutoni. Zio JO :D


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MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 22:56 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Sono stato a Torino per la prima volta nell'83, e quello che mi colpì fu proprio l'accelerazione da dragster di questi mezzi.
Abituato ai paciosi cassoni di Roma e Napoli, questi mi sembravano delle V2.
Altri tempi...


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MessaggioInviato: lunedì 12 novembre 2007, 23:17 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 19:18
Messaggi: 1013
Località: Piemonte
Zio Jo, ho fatto anch'io un anno al Guarrella, ma era (credo) l'86.
E anch'io prendevo il 18 tutte le mattine, dalla fermata della sede ENEL di Via Bologna (tra Lungo Dora Firenze e Largo Brescia).
Poi ho cambiato indirizzo scolastico, andavo al Gramsci in Piazza della Croce Rossa, ma... non ho cambiato tram! 8)
Bei ricordi... :P
Mi fa piacere sapere che qualcun'altro qui ha vissuto le stesse esperienze!
Complimenti per il racconto, trovo divertente come hai enfatizzato le caratteristiche peculiari di questi straordinari tram, potevi ancora citare il rumore da "centrifuga della lavatrice" del compressore... :wink:
Evviva il 18 :D


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MessaggioInviato: mercoledì 14 novembre 2007, 20:35 
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Iscritto il: mercoledì 24 gennaio 2007, 11:50
Messaggi: 1512
Località: Venezia
Grande Johnny, hai proprio centrato l'atmosfera di un tipico viaggio su una motrice 3100/3200.
Bisogna dire, a onor del vero, che:
a) il tranviere in servizio alle 8 di mattina probabilmente era già alla guida da ore; magari aveva iniziato con le corse dei turnisti, che entrano in fabbrica alle 6 servendosi dello stesso 18 (il quale, ricordiamolo, oggi come allora fa capolinea in corso Settembrini, dopo aver percorso chilometri in mezzo agli stabilimenti Fiat); pertanto aveva le sue buone ragioni per correre come un indemoniato ed essere incazzato col mondo;
b) ai tempi della presa di corrente ad asta e rotella, i più bizzosi fra i tranvieri scontavano il giusto contrappasso in alcuni precisi punti della rete, come l'imbocco del cavalcavia di via Passo Buole, la svolta da via Nizza verso la stessa via, o anche l'incrocio del tuo racconto, insomma laddove il binario fa una curva-e-controcurva repentina. Non era infrequente che accadesse questo: il tranviere, ripartendo dalla fermata, dopo il rituale sbattimento di porte maneggiava la manovella in modo alquanto brusco, quasi schiaffeggiandola; il tram partiva a razzo, maltrattando i passeggeri sulle curve; subito dopo, in rapida successione, veniva a mancare l'alimentazione, le luci si spegnevano, i motori singhiozzavano e poi tacevano, mentre fuori dal tram si vedevano alcuni lampi azzurrognoli; il tranviere frenava di colpo e, snocciolando tutta la litania dei santi e dei beati, scendeva dal tram e andava a manovrare la cordicella, tesa da un avvolgitore, che permetteva di riposizionare la rotella a contatto del filo; il tutto (naturalmente) senza mai smettere di invocare l'aiuto celeste, mentre intorno infuriava il puzzolente traffico dell'ora di punta.
Ma nei primi anni '90 tutto questo sparì, con l'adattamento della rete ai pantografi monobraccio. Rimangono oggi solo le motrici 2800 a ricordarci le atmosfere tranviarie di un tempo (anche senza "asta e rotella"), ma non è come viaggiare sulle sprintose "tremila"... Che spettacolo, ragazzi! A ripensarci, mi viene un groppo in gola!

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: sabato 17 novembre 2007, 22:01 
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Messaggi: 706
Se non erro il 18 era l'ex 1 che prima era servito dalle 2700. Ricordo di averci viaggiato e in velocità sui grandi corsi sembravano dei galeoni spagnoli nell'Oceano in burrasca... correvano gli anni '70, quando Torino e dintorni erano la meta dei viaggi in 640, 880 e in trifase, perché o lo si faceva in quel momento o mai più. E intanto, come hai raccontato la volta scorsa, incontravi magari il Pendolino. Ogni metro di rotaia che percorrevi ti lasciava qualcosa, una sensazione, spunti di tecnica e di storia, che i giovani appassionati di oggi nemmeno possono immaginare. Peccato. Comunque la ferrovia è sempre interessante, anche se è cambiata.


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