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MessaggioInviato: venerdì 3 febbraio 2006, 13:40 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 13:24
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Località: Milano
Questo fa parte della mitologia delle origini del trasporto ferroviario, piace pensarlo anche se la realtà è un pò meno fantasiosa. Sicuramente le strade romane hanno avuto una certa influenza sulle dimensioni dei carri inglesi, che però non erano tutti uguali , ma differivano a seconda della zona. Per tale motivo le varie miniere che adottavano i vagoncini ferroviari, adattavano i binari ai carretti stradali che avevano nel parco, sostituendo le ruote con altre metalliche. Esistevano a quel tempo miniere con scartamenti che andavano da 3 piedi a 4 piedi e 6 pollici, con prevalenza di scartamenti stretti nel nord.
Quando Stephenson ebbe la commessa per la ferrovia Stockton - Darlington stava lavorando a del materiale rotabile per una miniera che aveva appunto lo scartamento di 4' 6", allora pensò di aggiungere 1/2 pollice per adottare bordini un poco più spessi, visto che voleva essere sicuro che i vagoni con le persone a bordo non deragliassero. nacque così lo scartamento di 1435 mm ( 4'8"1/2).
Che poi qualcuno dopo sia andato a misurare le strade ad abbia trovato le tracce dei carri che coincidevano con lo scartamento di Stephenson è come quelli che misurando la base della piramide di Cheope trovarono che ere xx-volte la base della tipica cabina telefonica ingese....
ciao
Luciano


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 Oggetto del messaggio: Scuse
MessaggioInviato: sabato 4 febbraio 2006, 9:00 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 12:58
Messaggi: 44
Chiedo venia se ho involontariamente innescato una polemica; il mio richiamo all'UIC era per chiarire, a chi si mostrava quasi stupito, che è nello spirito delle Ferrovie unire.

Tutto quanto scritto dopo è noto agli addetti ai lavori.

Per la dissacrazione sarei quasi d'accordo, però non credo che guasti un po' di romanticismo.

Saluti romantici


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MessaggioInviato: giovedì 4 settembre 2008, 12:02 
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Iscritto il: venerdì 24 febbraio 2006, 18:58
Messaggi: 82
Scusate se riporto a galla la discussione, ma facendo un paio di ricerche ho notato che in Spagna i treni seguono la stessa classificazione italiana: prendete ad esempio la tratta Barcellona-Madrid (est->ovest, ci si allontana da Parigi) i treni sono pari, Barcellona-Parigi (ovest->est, ci si avvicina a Parigi, decisamente :lol: ) i treni sono dispari.
Sbaglio qualcosa? O la numerazione pari\dipari si basa effettivamente sui punti cardinali?


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MessaggioInviato: lunedì 8 settembre 2008, 19:23 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 23:12
Messaggi: 501
Località: Lugano
Madrid-León, sud-nord, dispari.

Madrid-Sevilla, nord-sud, dispari.

Madrid-badajoz, est.iovest, pari.

CC 7152 ha scritto:
I treni loro hanno un numero che corrisponde alla parita del binario (il Palatino da Parigi a Modane aveva il N° 213 –binario uno e 212 al ritorno da Modane a Parigi binario due) Se uno treno deve cambiare di parita di binario come da Vintimiglia a Bordeaux alora ha uno N° con le due parita e è utilizato il numero che corrisponde al binario utilizato Esempio : il treno 3574/5 sara 3574 da Vintimiglia a Marsiglia ;3575 da Marsiglia a Narbonne;3574 da Narbonne a Toulouse ..ETC.( forse è cosi in Italia???) Spero che non sono stato troppo fastidioso Ciao Michel S.


In quel caso non riusano lo stesso numero: per esempio 566-567-568 e non 566-567-566.


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MessaggioInviato: martedì 9 settembre 2008, 10:52 
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Site Admin

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
Messaggi: 2935
Cita:
Es.: un treno che da Torino P.N. va verso Aosta, secondo la regola dovrebbe essere pari (Sud -> Nord) invece è dispari...questo perchè il treno percorre una parte della linea principale TO-MI (Ovest -> Est dunque dispari) e questo ha prevalenza sulla tratta "secondaria" Chivasso-Ivrea-Aosta...


beh ci sono anche i treni con doppia numerazione...


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