Diego Ricci ha scritto:
Val Pambiana è stato (ed è!) un plastico veramente innovativo.
Questo è fermodellismo vero, quando un plastico non stanca mai.
E' vero, il plastico è innovativo per l'epoca in cui è nato. Oggi l'esercizio PaP viene lentamente capito, assimilato. Ma all'epoca in cui quel plastico è stato concepito il gesto pareva quasi "blasfemo"
considerando che nel manualetto di tracciati che andava per la maggiore ("Progetti di Ferrovie in scala" di ELLEDI...) di origine teutonica, c'è un unico impianto PaP ambientato in un'isola. Il resto sono ovaloni...
Invece Valpambiana è una ferrovia "vera", mica tanto secondaria...e le manovre, i problemi e tutto il resto sono gli stessi delle ferrovie vere e "continentali", altro che isoletta!!!
Non conosco Andrea e non so nulla della sua formazione culturale fermodellistica, nè se era al corrente del mondo USA.
Certamente ha portato gli USA in Italia negli anni 80 con questo plastico...anzi direi l'Italia negli USA
Prova ne è che la digitalizzazione con uso "sociale" del suo impianto non pare aver avuto problemi.
Sicuramente ci sono situazioni che sono inverosimili, tipo i compromessi paesaggistici...ma oggi la cosa si risolve con il multipiano.
Lo studio di questo impianto rimane tuttavia fondamentale per capire cosa si intende per "esercizio ferroviario in scala" e rimane determinante per l'approccio alla progettazione consapevole del plastico in funzione di esso.