Carissimo Max, mi sono documentato, ho fatto delle ricerche e ho trovato che non avevo poi torto.
Ecco cosa scrive Gian Guido Turchi, nativo di Rimini, studioso di mezzi di trasporto, in particolare della Rimini San Marino a cui ha dedicato il libro:
Finalmente nel 1954, grazie ad un accordo aggiuntivo alla Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra Italia e San Marino parve che la ricostruzione della linea uscisse dai giochi politici per diventare realtà: il Ministero dei Trasporti veniva autorizzato a provvedere alla ricostruzione della ferrovia e a garantirne l'esercizio per 13 anni dalla data di riapertura.
Nel 1955 il preventivo fu approvato dal Consiglio Superiore Dei Lavori Pubblici per 417 milioni di lire.
Di questi 67 milioni venivano messi a carico della Repubblica di San Marino per la ricostruzione della sottostazione di Dogana.
Fu questa volta il piccolo stato, ritenendo l'Italia obbligata alla ricostruzione integrale, a lasciare cadere il progetto.
E così concretamente di riapertura non si parlò più.
Max, questa è storia, non penso che Turchi se la sia inventata pure lui. Le mie informazioni le ricordavo dalla lettura di un libro sulle ferrovie
dell' Emilia Romagna ma l'opera di Gian Guido Turchi mi ha dato la conferma.
Detto questo, spero di cuore che questo "piccolo" gioiello possa presto rivedere la luce.
Ciao
Giovanni