claudio.mussinatto ha scritto:
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il punto però è come si legge quell'intervento.
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Appunto Claudio, bastava scriverlo in modo diverso, al condizionale, e magari dicendo "il modello che ho sottomano non soddisfa le mie aspettative, mi aspettavo: A, B, C ...", senza riferimenti a riguardo della provenienza.
Sappiamo già come interpretano le parole i fabbricanti, i precedenti ci sono ... e fin dagli anni '90, quando i forum in internet ancora non c'erano.
Senza scomodare la legge, oggi ci vuole poco a risalire alle fonti.
Dire che quel che si vede da fuori non corrisponde al reale, documenti e prove provate alla mano, non potrà mai essere contestato, eventualmente giustificato, quando non ignorato (gli esempi non si contano).
Criticare quello che non si vede da fuori, è solo esprimere una concezione diversa; solo se l'oggetto non funziona o/e rispetta quanto pubblicamente dichiarato è un difetto, in ogni caso bisogna andare cauti ad esprimere giudizi, non si sa mai prima, come poi saranno interpretati.
Diverso ancora, è l'esposizione delle modifiche fatte all'oggetto, al fine di renderlo confacente alle nostre necessità, questa non è più critica, ma può essere fonte di ispirazione anche per il produttore, e in ogni caso è un qualcosa che resta nell'ambito del soggettivo.
Concludendo, l'arma migliore che abbiamo per criticare un oggetto, è
lasciarlo sullo scaffale, nulla e nessuno potrai mai accusarci di alcunché; il produttore capisce da solo, e pure subito.