l.voltan ha scritto:
Non dobbiamo più di tanto sorprenderci di queste stranezze, che sono poi giunte sino ai giorni nostri.
Con i segnali ad ala semaforica si sono inventati di tutto.
Certo che avevano il loro fascino... ...ed il segnale aperto con l'ala abbassata, pareva un inchino al treno...
In zona nostra molto belli i segnali di partenza
"multipli" di Bassano del Grappa, Castelfranco Veneto, Cittadella, Montebelluna, Ponte nelle Alpi... ...più indietro si trovano diverse foto...
...e come non ricordare quello di Treviso C.le che regolava le partenze per Udine, Scalo Motta e Motta di Livenza
Allegato:
685.195 Treviso c.le anni '30.jpg [ 61.64 KiB | Osservato 5722 volte ]
(chissà com'era dal lato opposto, visto che si poteva partire per Venezia, Ostiglia, Vicenza e Belluno-Calalzo)
Anche a Motta di Livenza nel 1964 le partenze verso San Vito al Tagliamento e verso Portogruaro erano regolate da un segnale a candeliere. Le due linee utilizzavano lo stesso binario per la prima tratta.
Le ali semaforiche indicavano ancora la direzione nonostante il bivio fosse a due km di distanza.
l.voltan ha scritto:
Una puntualizzazione regolamentare: assodato che tutti i binari convergano per un chilometro circa su un'unica linea per poi separarsi verso Porto e verso S.Vito, e che il segnale protegga, come ovvio data la sua conformazione, il bivio in piena linea, ma considerato ancora stazione, tutti i treni partenti per quelle direzioni dovevano partire e non superare i 30 km/h sino a dopo lo scambio della diramazione, essendo entrambe le ali ubicate alla stessa altezza (ali basse).
Superato lo scambio, il convoglio poteva raggiungere la velocità ammessa dalla linea.
Allegato:
IMG_8217 Motta di Livenza 1964.00.00.JPG [ 170.26 KiB | Osservato 5722 volte ]