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 Oggetto del messaggio: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2025, 19:02 
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Sabato scorso ho avuto modo di visionare da vicino la nuova 685 Rivarossi.
Il modello si presenta con un livello di riproduzione dell’originale molto elevato.
Il tender, ricordando la riproduzione che definivo “da sorpresina” di quello della 740, ha fatto un balzo enorme di raffinatezza. Finalmente le pareti della carbonaia sono sottili, sembra un modello in ottone. Le ruote sono ulteriormente migliorate dopo il primo step fatto con il cambio da quelle in plastica a quelle metalliche dei vecchi tender. E’ sorprendente la qualità di scorrevolezza, raggiunta grazie all’utilizzo di boccole metalliche dove scorrono le punte coniche degli assi, boccole che fungono anche da presa di corrente, assicurando un contatto certo e duraturo, meno passibile all’accumulo di sporco durante la circolazione.
Grande profusione di parti metalliche allo scopo di aumentare il più possibile la massa, sia nel tender che nella locomotiva, che in questa resta limitata complessivamente, ma data la presenza di una meccanica veramente isostatica, la macchina garantisce una ottima aderenza sul binario e anche una buona capacità di traino grazie anche all’anello gommato presente. Di certo non sarà una locomotiva da usare per trainare il carro pulitore dei binari (…) ma credo che si meriti convogli di rango, adeguati alla macchina vera. Dal punto di vista meccanico questo modello rappresenta quanto di meglio si sia visto fin’ora implementato nella produzione di serie. Come detto il modello risulta isostatico perché ha il 1° asse appoggiato al centro e basculante, l’asse centrale molleggiato e l’asse collegato al motore fisso al telaio per dare l’assetto. A dire il vero, lo schema isostatico prevederebbe un bilanciere tra il 1° e il 2° asse, dove entrambi gli assi dovrebbero poggiarsi al centro; la semplificazione però di rendere molleggiato quello centrale per conto suo, non inficia il risultato. Rivarossi ha voluto inserire la riproduzione dell’asse a gomiti e collegare anche due bielle interne per raffinare ulteriormente un modello già molto ben riuscito. Un dettaglio che mi permetto di definire un optional, che sicuramente costa non poco anche al produttore, che si sarebbe potuto risparmiare a favore di un prezzo di vendita un po' più basso, ma tant’è. La meccanica si completa con il carrello italiano anteriore ben funzionante e una soluzione lodevole per l’asse portante sotto la cabina, che sembra fisso ma è invece libero di muoversi in un carrellino nascosto dentro al telaio che gli premette un certo grado di rotazione e traslazione favorendo l’iscrizione in curva della locomotiva. Un plauso al progettista che ha saputo coniugare tutte le esigenze con un risultato elegante e raffinato. La motorizzazione è fluida, solo un pochino rumorosa (per una macchina a vapore), probabilmente il motore deve rodare le spazzole, dopo dovrebbe silenziarsi. Le ruote motrici sono quanto di più bello si sia mai visto fin’ora su un modello commerciale (e anche non), tornite anche all’interno mostrano dei raggi sottili e trasparenti che, guardando il modello correre di lato, sembra galleggi sull’aria. In tutto questo quadro “idilliaco”, ho registrato la presenza delle altre due ruote, quella del bissel anteriore e quella portante sotto la cabina, di livello decisamente più basso rispetto a l’insieme. Il centro ruota è enorme, e rende i raggi tozzi, facendo scemare la poesia delle ruote motrici. Al di là del bordino, che capisco possa essere da 1mm per garantire una certa sicurezza nella circolazione, sono le proporzioni del centro ruota e del cerchione a falsare completamente la ruota. A mio giudizio questi due assi andrebbero sostituiti con qualcosa di realizzato bene quanto è stato fatto per le ruote motrici. Guardando il modello di fianco e scorrendo con l’occhio lungo il treno di ruote, appare in maniera forte la diversità di qualità tra le ruote motrici e le ruote dei bissel. Un vero peccato perchè sminuiscono il lavoro pregevole fatto per il resto della locomotiva. A proposito del bordino, ho scoperto che sarà fornito in dotazione un asse di ricambio con bordino ribassato, per chi ha un plastico con il binario posato a dovere. Termino auspicando che venga valutato anche l'impatto estetico dei rivetti usati nel biellismo, che nel modello presentato erano di un colore giallo ottone che mal si sposava con il resto dell'insieme. Aggiungo un paio di foto per mostrare il modello e l'originale della 685 e confrontare i centri ruota. La stesso difetto del centro ruota era successo con la 744, della quale allego foto del frontale del modello con l'asse sostituito e a fianco l'originale. La finezza si riflette positivamente anche sul modello.


Allegati:
Commento file: Le 685 della foto appartengono a serie differenti, ma il rodiggio è identico. Guardate i centri ruota.
Appunti ruote.jpg
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Commento file: a sinistra l'asse originale. Il centro ruota anche qui era esageratamente grosso.
ruote 744.jpg
ruote 744.jpg [ 95.62 KiB | Osservato 2973 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2025, 20:32 
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Grazie del reportage.
Non ho visto il modello in parola, solo il prototipo non verniciato presentato allo scorso Novegro .
Sulle ruote concordo in bombissima: sembra quasi che i ruotini siano stati concepiti da un'altra mano ed imposti su questi modello...è una discrepanza troppo evidente


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2025, 20:36 
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.. in effetti le ruote incriminate rovinano parecchio l'estetica del modello. A Novegro è la prima cosa che ho notato sul campione provvisorio.
Sostituirle laddove si voglia esporre la macchina in vetrina è assolutamente obbligatorio.
Domanda: da dove provengono le "nuove" che hai impiegato sulla 744?
Un saluto


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2025, 21:28 
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Località: piemonte
Ciao Alessandro, grazie della esaustiva recensione. Sono dell'idea che se su un modello occorra intervenire con alcune migliorie, il divertimento sia ancora maggiore. Nemmeno Lemaco con la Gr 480 e nemmeno Fulgurex con la Gr 740 hanno fatto tutto perfetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2025, 23:22 
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Iscritto il: martedì 4 maggio 2010, 21:59
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Località: Casarsa della delizia(PN)-
Alessandro FAV ha scritto:
Sabato scorso ho avuto modo di visionare da vicino la nuova 685 Rivarossi.
Il modello si presenta con un livello di riproduzione dell’originale molto elevato.
Il tender, ricordando la riproduzione che definivo “da sorpresina” di quello della 740, ha fatto un balzo enorme di raffinatezza. Finalmente le pareti della carbonaia sono sottili, sembra un modello in ottone. Le ruote sono ulteriormente migliorate dopo il primo step fatto con il cambio da quelle in plastica a quelle metalliche dei vecchi tender. E’ sorprendente la qualità di scorrevolezza, raggiunta grazie all’utilizzo di boccole metalliche dove scorrono le punte coniche degli assi, boccole che fungono anche da presa di corrente, assicurando un contatto certo e duraturo, meno passibile all’accumulo di sporco durante la circolazione.
Grande profusione di parti metalliche allo scopo di aumentare il più possibile la massa, sia nel tender che nella locomotiva, che in questa resta limitata complessivamente, ma data la presenza di una meccanica veramente isostatica, la macchina garantisce una ottima aderenza sul binario e anche una buona capacità di traino grazie anche all’anello gommato presente. Di certo non sarà una locomotiva da usare per trainare il carro pulitore dei binari (…) ma credo che si meriti convogli di rango, adeguati alla macchina vera. Dal punto di vista meccanico questo modello rappresenta quanto di meglio si sia visto fin’ora implementato nella produzione di serie. Come detto il modello risulta isostatico perché ha il 1° asse appoggiato al centro e basculante, l’asse centrale molleggiato e l’asse collegato al motore fisso al telaio per dare l’assetto. A dire il vero, lo schema isostatico prevederebbe un bilanciere tra il 1° e il 2° asse, dove entrambi gli assi dovrebbero poggiarsi al centro; la semplificazione però di rendere molleggiato quello centrale per conto suo, non inficia il risultato. Rivarossi ha voluto inserire la riproduzione dell’asse a gomiti e collegare anche due bielle interne per raffinare ulteriormente un modello già molto ben riuscito. Un dettaglio che mi permetto di definire un optional, che sicuramente costa non poco anche al produttore, che si sarebbe potuto risparmiare a favore di un prezzo di vendita un po' più basso, ma tant’è. La meccanica si completa con il carrello italiano anteriore ben funzionante e una soluzione lodevole per l’asse portante sotto la cabina, che sembra fisso ma è invece libero di muoversi in un carrellino nascosto dentro al telaio che gli premette un certo grado di rotazione e traslazione favorendo l’iscrizione in curva della locomotiva. Un plauso al progettista che ha saputo coniugare tutte le esigenze con un risultato elegante e raffinato. La motorizzazione è fluida, solo un pochino rumorosa (per una macchina a vapore), probabilmente il motore deve rodare le spazzole, dopo dovrebbe silenziarsi. Le ruote motrici sono quanto di più bello si sia mai visto fin’ora su un modello commerciale (e anche non), tornite anche all’interno mostrano dei raggi sottili e trasparenti che, guardando il modello correre di lato, sembra galleggi sull’aria. In tutto questo quadro “idilliaco”, ho registrato la presenza delle altre due ruote, quella del bissel anteriore e quella portante sotto la cabina, di livello decisamente più basso rispetto a l’insieme. Il centro ruota è enorme, e rende i raggi tozzi, facendo scemare la poesia delle ruote motrici. Al di là del bordino, che capisco possa essere da 1mm per garantire una certa sicurezza nella circolazione, sono le proporzioni del centro ruota e del cerchione a falsare completamente la ruota. A mio giudizio questi due assi andrebbero sostituiti con qualcosa di realizzato bene quanto è stato fatto per le ruote motrici. Guardando il modello di fianco e scorrendo con l’occhio lungo il treno di ruote, appare in maniera forte la diversità di qualità tra le ruote motrici e le ruote dei bissel. Un vero peccato perchè sminuiscono il lavoro pregevole fatto per il resto della locomotiva. A proposito del bordino, ho scoperto che sarà fornito in dotazione un asse di ricambio con bordino ribassato, per chi ha un plastico con il binario posato a dovere. Termino auspicando che venga valutato anche l'impatto estetico dei rivetti usati nel biellismo, che nel modello presentato erano di un colore giallo ottone che mal si sposava con il resto dell'insieme. Aggiungo un paio di foto per mostrare il modello e l'originale della 685 e confrontare i centri ruota. La stesso difetto del centro ruota era successo con la 744, della quale allego foto del frontale del modello con l'asse sostituito e a fianco l'originale. La finezza si riflette positivamente anche sul modello.
Descrizione poetica. Fantastica. Complimenti Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 18:43 
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Rispondo a Tigrotto dicendo che le ruote usate sulla 744 sono di Alan Gibson, articolo 4832. Sono reperibili con difficoltà sul mercato inglese e, talvolta, in qualche negozio francese particolarmente fornito.
A Capolinea dico che ha pienamente ragione, ma dato che trovare assi adatti è sempre più difficile perchè anche in Inghilterra (vera patria dell'autocostruzione) stanno chiudendo le ditte che producevano ruote, sarebbe meglio trovarle già montate. Oltretutto farle bene o farle male costa la stessa fatica e forse gli stessi soldi. Si tratta solo di mantenere alta l'asticella nell'operare le scelte per questo modello. Non avrebbe senso, a mio modo di vedere, di puntare così in alto tanto da fare anche l'albero a gomiti interno, e poi perdersi in una banalità come le ruote portanti.


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 18:52 
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Grazie mille...


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 19:22 
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Non credo che i bordini delle ruote portanti si possano abbassare piu' di tanto: alla fine, sono proprio quelle che inscrivono la loco lungo la traiettoria data dai binari e siccome la trazione (ovvero la spinta) non viene da loro, devono per forza di cosa essere con il bordino piu' alto per potere girare anche su raggi piu' piccoli e binari non perfettamente posati.
Per le ruote centrali il discorso e' meno critico, in quanto seguono le ruote portanti del bissel.
Magari, potrebbero rendere disponibile un carrello portante con ruote con bordini bassi da acquistare a parte, giusto per coloro che non la usano sul plastico.


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 19:48 
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Ma il mio discorso non verte sul bordino, ma sul centro ruota principalmente sul cerchione. Il bordino c'è e c'è lo dobbiamo tenere. Comunque il Bissel anteriore al vero iscrive la macchina in curva, nei modelli ha un solo mero compito estetico, non partecipa minimamente all'inserimento in curva. Per cui come entra in curva la ruota motrice con bordino da 0,5,quanto è quello previsto dalla norma NEM 311.1, può entrare anche il Bissel. Certo molto dipende da chi ha posto i binari. Ma due assi sono già previsti, uno montato e uno con bordino ribassato.


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MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 20:23 
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Ah ok, a leggere tutti gli interventi, avevo capito si stesse parlando dei bordini.
Sul fatto che nei modelli il bordino sul video abbia solo un compito estetico, non sono completamente convinto. Alla fine un modellino è una somma di compromessi e solo parzialmente eredita ciò che di buono c’è nelle soluzione di design e tecniche delle locomotive reali.
Non sapevo dei due assi con bordino ribassato inclusi nella confezione insieme a quelli con il bordino “da circolazione”. E’ corretto il mio intendimento?


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 20:45 
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Iscritto il: venerdì 16 marzo 2007, 8:34
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Scusate la franchezza, ma... quel centro ruota è inguardabile!
Trasforma quello che poteva essere un bellissimo modello in un modello dall'aspetto più "giocattolesco".
A questo punto, occorre dirlo, Oskar è decisamente un passo avanti ...


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: martedì 14 gennaio 2025, 23:30 
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Iscritto il: mercoledì 28 agosto 2013, 14:28
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maxnalesso ha scritto:
Scusate la franchezza, ma... quel centro ruota è inguardabile!
Trasforma quello che poteva essere un bellissimo modello in un modello dall'aspetto più "giocattolesco".
A questo punto, occorre dirlo, Oskar è decisamente un passo avanti ...


Non possiam cestinare un modello per un centro ruota … altrimenti butto via tutto e cambio hobby, ma la tua idea é ottima… lo feci per i primi tender 22 mc delle 740 HR e compagne : cambiai gli assi originali con quelli Oskar …
Buona corsa ai ricambi ! :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: mercoledì 15 gennaio 2025, 12:37 
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In effetti, però, il peso che grava sulla/e ruota/e motrice/i e ben superiore a quello che grava sul Bissel, e che quindi può creare svio all'inserimento in curva. Da qui l'aumento dell'altezza del bordino.
Credo che ognuno di noi - a partire dalle vaporiere, ma anche con i 428 - lo abbia provato sulla propria pelle.
Ultimo particolare - che però è parecchio influente - è la posa del binario...
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: la nuova 685 Rivarossi
MessaggioInviato: sabato 18 gennaio 2025, 14:14 
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Iscritto il: martedì 7 ottobre 2008, 20:14
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... a trovarle le ruote di Alan Gibson.! .. che ne dici delle ruote di Apogee Vapoeur? Ruote 10 razze, 11,1mm (un pelino maggiore del dovuto) codice Rp25/88 (purtroppo larghe meno delle Nem311.1


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MessaggioInviato: sabato 18 gennaio 2025, 14:33 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 9:50
Messaggi: 596
Località: Vicenza
Le ruote di apogee sono dei capolavori, ma si possono usare solo su plastici costruiti ad hoc perché sono molto sottili oltre ad avere il bordino basso, ciò implica di dover usare uno scartamento un po' più largo del normale altrimenti la ruota"cade" dal fungo in talune circostanze. E aumentare lo scartamento poi porta ad altre problematiche, soprattutto sugli scambi.


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