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 Oggetto del messaggio: La prima volta del PENDOLINO....
MessaggioInviato: sabato 3 novembre 2007, 21:29 
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Iscritto il: giovedì 1 novembre 2007, 13:08
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Non ricordo l'anno ma idealmente credo che fosse il 1982.
Andavamo in gita a San Paolo Solbrito, a pochi chilometri di distanza da Villanova D'Asti... Ricordo il treno, forse erano ancora delle carrozze tipo '59, i sedili erano duri, il rumore dei carrelli era quasi fastidioso, e il cadenzare delle giunte delle rotaie era molto ben scandito anche dalla cassa. Il colore era grigio, gli alti scalini di ingresso erano per noi scolaretti di terza elementare quasi insormontabili...
Ricordo come fosse oggi le sgridate della maestra Daniela, per la mia costante e irrefrenabile incapacità di stare in fila.. La presenza del "nostro" treno a Porta Nuova a Torino mi eccitava da matti... In una delle tante fughe dalla fila, mi concessi di scoprire in anteprima quale fosse la macchina che ci avrebbe tirati fino a destinazione...
Una anziana E636 era in cima al treno, con le luci accese ed i ventilatori che rumoreggiavano da dentro la cassa.. Al mio avvicinarmi si misero in moto i compressori dell'aria, come per confermate la vitalità del vetusto mezzo..
Saliti a bordo ci spostammo nelle carrozze, fino a trovare la nostra giusta collocazione... Tutta la classe intonava i canti che Daniela ci aveva insegnato, le femminucce nel frattempo giocavano a quel gioco che io mai imparai.... Battere le mani stando una di fronte all'altra, cercando con ritmo frenetico di far combaciare i palmi senza "spalmarseli" sulla faccia....
Io invece mi spiaccicavo al vetro della carrozza per capire appena dopo la partenza da quale direzione i treni arrivassero verso Porta Nuova, dal Quadrivio Zappata, il cui trincerone era mia meta abituale quando il mio papà Salvatore con le sue forti mani callose mi reggeva sporgendomi per farmi guardare gli amati treni...
Intanto l'incessante muoversi del treno ci aveva già portati a fianco dei depositi locomotive, e ancora qualche vaporiera accantonata si vedeva su tronconi di binario morto... A Lingotto una lunga teorie di vagoni bisarca si arrampicava verso corso Maroncelli, per andare a fare il pieno di automobili dentro la Fiat Mirafiori.... Chissà forse avrebbero caricato delle fiammanti 127, oppure che so... delle 128..
Passati sul tratto di Moncalieri scavalchiamo il ponte di mattoni sulla Piazza del Mercato di Bestiame... il treno è quasi dieci metri sopra tutto, e domina il tutto dall'alto..
A Trofarello una 626 che arriva credo da Savona tira una lunga teoria di vagoni Interfrigo, i primi, ricordo come fosse stamane erano belli, mi ricordavano quello della Lima che io avevo a casa... Gli altri erano piuttosto sporchi, colore "rosso-ruggine-ferodo", segni di tanta, tanta strada...
Il treno prende velocità, dopo essersi fermato, noi eravamo su un convoglio lento, di quelli che "fanno una pisciatina" in ogni stazione.
Cambiano, Pessione, Bianchi.... Tutto sulla To-Ge... Mi feci accompagnare in cima al treno, credo che fosse la mamma di Vittorio Lombardi, un mio compagno.. Volevo vedere il 636 mentre ci conduceva a destinazione... Il suo modo sicuro di portarci in giro mi affascinava, si muoveva in modo diverso dalla prima carrozza, lo osservavo dal vetro della porta dell'intercomunicante. Si capiva bene come era la dinamica di movimento... Quando lui tirava la carrozza si alzava, quando frenava la carrozza si abbassava tanto da far credere che si infilasse sotto il locomotore.. Mi sono sempre chiesto perchè i locomotori hanno le luci bianche accese anche dietro... Da dentro i vetri del 636 si vedeva qualche lucina, quanto avrei voluto poter entrarci per capire, per provare, per imparare... Ho sempre voluto fare il macchinista, ma ahimè, la mia scarsa capacità visiva fu uno degli ostacoli che mi impedì di entrare nel Genio Ferrovieri...
Intanto impegnamo una lunga discesa che si fa curva, stiamo scendendo da Bianchi prima curva a destra poi a sinistra... Si sente che la loco smette di tirare e va giù per inerzia.. Mentre mi chiedo cosa succede si ode il suono dell'aria che spinge sui freni che annuncia il nostro imminente arrivo. La maestra Daniela ci fa alzare in piedi, come al solito conta le teste, e cerca con sguardo severo me ed il mio compagno Davide Riefolo, eterni incoscenti e incontenibili generatori di disgrazie e preoccupazioni...
Si scende su un marciapiede che fa sorridere.. Sembra una fermata del tram, non c'è neanche il fabbricato stazione.. Sono una casupola con la "T" del telefono bianca su sfondo nero...
Saluto il treno che arriverà a Genova, e lui con le sue due luci tremolanti posteriori mi fa "l'occhietto"..
Al ritorno dopo una felice giornata in una splendida casa di campagna, ci avviciniamo ai binari della ferrovia... Niente passerella o sottopasso... Il ponte stradale che sovrasta la ferrovia funge da unione dei due lati della "stazione"...
Intanto che si attende il nostro lento e tranquillo treno si sente arrivare, per il riflesso del frastuono nella valle, un treno merci... UAO! una bella E645 con ancora tutte le modanature, ormai opache, ma presenti. tirava dei carri chiusi con alla fine una serie di carri cassone vuoti che facevano il doppio del baccano..
Ormai avevo imparato a capire quando c'era un treno in arrivo... La frequenza con cui i doppi fili della catenaria iniziano a muoversi si sa con sicurezza se un treno si appresta a passare..
Un altro poco e i fili ballano di nuovo.. Eccitato dal sapere cosa sta per passare ascolto con attenzione isolandomi a livello sonoro dal resto della classe: le rotaie cominciano a "cantare" ma non è il classico suono che fanno poco prima che un treno le percorra.. è diverso è più sibillino. Per me che avevo una certa "esperienza" nel distinguere i treni anche solo dal rumore, questo concerto di suoni era piuttosto strano...
I fili vibravano quindi era vicino.. uno squillo di tromba e dalla curva in salita che finisce proprio a San Paolo Solbrito ecco spuntare una fantascentifica sagoma avveniristica simile ad un aeroplano.... "E' il Pendolino!!!! E' il Pendolino" salto gridando... Lo conoscevo perchè nel catalogo della Lima di quell'anno era annunciato come "Novità" e io tanto avrei sognato di possederlo...
Era bello e silenzioso, veloce, volava sulle rotaie, sembrava un "lombricone" argento e azzurro. Passato in un battibaleno lo vidi re-inclinarsi dalla parte opposta nella successiva curva... Le sue due luci fisse rosse posteriori sparirono da lì a poco, ma ancora sentivo il canto delle rotaie che si smorzava..
Poco dopo un'infaticabile E424 con mezza saracinesca laterale aperta ci raccoglieva dal marciapiede, e con tanta santa pazienza e devozione ci portava a casa...
All'uscita della stazione mi giro come per ringraziare la "vecchia" locomotiva, che ormai perdeva i suoi vagoni tolti da chissà quale locomotore da manovra...
Intanto un ultimo carrello bagagli elettrico con i suoi rudimentali vagoncini ci tagliava la strada.
Usciamo dalla stazione, ed un bel Autobus Esatau Lancia della linea 64 ci aspetta per condurci alla scuola dove le nostre mamme ci attendono per portarci a casa a raccontare..
Arriverò a casa e dopo aver raccontato tutto a mio papà, riprendo in mano il mio catalogo della Lima, e continuo a sognare... A quei tempi il mio babbo era senza lavoro, e mai mi sarei permesso di chiedere qualcosa, tanto meno un trenino nuovo...
Monto i binari e ci metto sopra la mia 424 con motore "G"... e questa volta il macchinista lo faccio davvero....

Zio JO :D


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 Oggetto del messaggio: i ricordi di Zio joe
MessaggioInviato: sabato 3 novembre 2007, 22:57 
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Iscritto il: giovedì 22 febbraio 2007, 22:36
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Zio jo,hai scritto qualcosa di meraviglioso su l'onda dei ricordi che indelebilmente hanno impresso il tuo animo di bambino. Il treno,questo unico,ineffabile strumento,nato per trasportare persone e merci da sempre è qualcosa di più che appunto uno strumento frutto dell'ingegno degli uomini che lo hanno realizzato,pare davvero vivere una sua vita autonoma che si lega con con tutte le cose:la natura,i suoni,gli odori e i colori delle stagioni nelle quali corre....Al di là della tecnica di questo e quello,forse è proprio qui il suo senso più profondo!

Saluti Massimiliano Marchetti RTVT


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MessaggioInviato: domenica 4 novembre 2007, 6:48 
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Iscritto il: mercoledì 26 luglio 2006, 19:58
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Complimenti per questo piccolo spaccato di ricordi; mi viene da pensare che effettivamente i nostri ricordi di giovanissimi appassionati dal treno e da tutto ciò che lo circonda aiutano a ricostruire un pezzo della nostra storia ferroviaria.
Anche io ricordo aspetti ormai perduti di un mondo su rotaie neanche troppo indietro nel tempo: mi ricordo ad esempio il caratteristico odore emanato dall'impregnante delle traversine in legno, quello che si poteva trovare solo in ambito ferroviario e che chiamavo "odore di ferrovia"; oppure gli annunci dell'altoparlante del tipo: "Un addetto ai mantici al binario 9", oppure "un guardiasala al binario 1" oltre al fatto che venti anni fa andare alla stazione a veder passare i treni era si un divertimento dato che ogni treno, passeggeri o merci, era diverso dall'altro.


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MessaggioInviato: domenica 4 novembre 2007, 19:44 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 20:33
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mallard ha scritto:
mi ricordo ad esempio il caratteristico odore emanato dall'impregnante delle traversine in legno, quello che si poteva trovare solo in ambito ferroviario e che chiamavo "odore di ferrovia";


anch'io lo chiamavo così!
magone...
ciauzz!


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MessaggioInviato: domenica 4 novembre 2007, 20:30 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
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:wink:


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MessaggioInviato: domenica 4 novembre 2007, 21:00 
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Iscritto il: domenica 19 marzo 2006, 21:42
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Zio Jo è stato un piacere leggerti. Benvenuto nel forum, lo hai fatto alla grande: da grande appassionato.


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MessaggioInviato: lunedì 5 novembre 2007, 9:35 
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Bellissimo racconto!! Mi hai fatto venire i brividi :) :)


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MessaggioInviato: lunedì 5 novembre 2007, 12:50 
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:o


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MessaggioInviato: lunedì 5 novembre 2007, 14:49 
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Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2006, 16:45
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Località: firenze
:shock: :shock: :shock: :wink: :wink:
zio jo complimenti!!!!!!!!!!!!!! e grazie per questi ricordi. Ancora oggi io sento l'"odore di ferrovia"....è inebriante.....sto cercando di farlo sentire anche a quello che è praticamente mio figlio


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MessaggioInviato: lunedì 5 novembre 2007, 20:02 
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Nome: Maurizio
Iscritto il: martedì 27 giugno 2006, 12:27
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Località: Roma
Zio Jo, mi hai fatto tornare in mente molte storie simili alla tua di quando, da bambino, macinavo chilometri di ferrovie....
Grazie :D :D
Maurizio


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MessaggioInviato: martedì 6 novembre 2007, 19:22 
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Iscritto il: lunedì 5 giugno 2006, 19:20
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Località: Città di Castello
Bentornato Johnny, ora zio..

Sei una di quelle rara persone che ci sanno ricordare con tocco leggero che la storia non è solo tecnica e numeri, ma che ci sono anche le emozioni.
Perchè la storia, alla fine, è fatta di persone.

Aspetto il prossimo racconto, senza fretta nè ansia, mi trovo a rivivere quei momenti senza tempo nei quali aspettavo il treno: andavo a bella posta in stazione con largo anticipo, perchè il naufragare m'era dolce in tanto mare!

Andrea Chiapponi


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MessaggioInviato: martedì 6 novembre 2007, 20:05 
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Nome: Daniele Viganò
Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 18:30
Messaggi: 1109
Località: Bergamo
Non posso che sottoscrivere quanto detto dagli altri... è sempre un piacere leggere questi messaggi!

Complimenti per il racconto e per la capacità di rievocare in ognuno di noi anche solo un piccolo ricordo del famoso "odore di ferrovia" :wink:

Daniele


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MessaggioInviato: venerdì 9 novembre 2007, 23:06 
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Iscritto il: sabato 25 febbraio 2006, 22:05
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Località: pogliano, sulla milano domodossola
grande zio jo!! emozionante il racconto........ bravo!!


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