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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Trenitalitalia
MessaggioInviato: giovedì 22 maggio 2008, 12:33 
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Iscritto il: mercoledì 24 gennaio 2007, 11:50
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Località: Venezia
Embè? Già finita la telenovela delle ferrovie che si comprano l'Alitalia? Sarà che leggo poco i giornali, ma non ne ho sentito più parlare un granché.
Qualcuno ne sa qualcosa?

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 11:25 
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Iscritto il: sabato 6 ottobre 2007, 10:23
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Tiro su perché ho un dubbio. Niente di che, per carità.
Leggendo in realtà abbastanza distrattamente delle sorti di Alitalia, si colgono alcuni punti curiosi, come il ricollocamento di dipendenti della compagnia aerea in esubero al catasto o alle Poste (ipotesi che mi pare decaduta) e il fatto che il buono lo piglierà la cordata e il rosso il libero cittadino.

Fulcro della nuova Alitalia non dovrebbero essere i Milano-New York o i Roma-Pechino, bensì i Milano-Roma / Roma-Milano. Perfetto.

Considerando che l'alta velocità su detta tratta dovrebbe essere pronta nel giro di pochi anni, consentendo in effetti un guadagno di tempo sul trasporto aereo considerando le solite storie dette e stradette (centro città, distanza degli aeroporti dal centro), tale rilancio di Alitalia sarà vanificato dall'alta velocità oppure l'alta velocità sarà vanificata dal rilancio di Alitalia? In sostanza chi finirà per prima dal curatore fallimentare?


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 11:35 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
Messaggi: 1541
per quanto i costi possano essere bassi, i tempi restano gli stessi, sia del volo che di trasferimento da/per gli aeroporti di partenza e arrivo. Poi ci penserà NTV a mediare il mercato...


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 12:27 
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Iscritto il: lunedì 17 dicembre 2007, 17:08
Messaggi: 1358
Località: Sesto S. Giovanni e Milano
Da quello che ho capito:

La "Bad-company" con debiti ed esuberi sara' a carico dello stato. Cassa integrazione, mobilita', ricollocamenti ecc..ecc..

La compagnia vera e propria, ripulita, risanata e molto dimagrita, se la spartiranno un po' di imprenditori piu' o meno interessati ( Benetton costruisce anche le piste degli aeroporti, Ligresti si avvia a fare palate di miliardi con l'expo di Milano ) e un partner internazionale ( si parla sempre di Air-France ma a queste condizioni interessa anche ad altri ).
Mi sembra che il vincolo sia di 4 o 5 anni, dopodiche' gli imprenditori se ne andranno, presumibilmente rivendendo le loro quote alla compagnia rimasta ( che e' l'unica a fare il mestiere di vettore aereo ).

I "capitani coraggiosi" quasi sicuramente ci guadagneranno, c'e' anche un po' di rischio per carita', ma probabilmente non potevano tirarsi indietro.
L'Air France o chi per essa si trovera' alla fine in mano L'ex Alitalia senza dover licenziare o risanare ...
I cittadini italiani pagheranno il prezzo intero dell'operazione :cry:

Meno male che il governo e' liberista, meno male che c'e' la lega a non consentire piu' "assistenzialismo", e per fortuna che abbiamo impedito a Prodi di "svendere la compagnia ad Air-France".

P.S.
L'unico dubbio e' quello del rilancio con la tratta Milano-Roma, in effetti.
Quando ci sara' l'alta velocita' la concorrenza sara' fortissima. Mi risulta che in europa (Francia-Germania ) alcune tratte aeree sui 3/400 km siano state ormai abbandonate per mancanza di passeggeri...


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 16:52 
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Nome: Gabriele Ciampalini
Iscritto il: domenica 26 novembre 2006, 3:47
Messaggi: 173
Ponetevi la domanda e datevi la risposta : Vi pare che alcuno dei "capitani coraggiosi" sia interessato al trasporto ??
Mezzi sono palazzinari, mezzi sono banchieri, quasi tutti indagati o pregiudicati.
Altri hanno alle spalle un passato da imprenditori vincenti nel campo delle telecomunicazioni.....
Tutti senza il minimo background in materia.
E senza né la volontà né la capacità di rilanciare la compagnia in un settore dove ormai sopravvivono solo compagnie multinazionali.

Insomma se la cordata doveva formarsi poteva formarsi mesi fa, se si è formata sotto la spinta del capo del governo (oltre ad essere una palese violazione delle norme sul mercato) è ovvio che il loro sia un interesse.....interessato ad altro....

Appalti ??

La cosa più triste è che la compagnia finirà comunque ad Air France quando il clamore sarà passato, e ad un prezzo stracciato.... ma questo passi pure, la cosa veramente grossa è che con la Bad Company il cittadino salderà debiti che avrebbe dovuto pagare Air france al momento dell'entrata in Alitalia.....

Il nostro governo, oltre che ad un dittatore africano, sta facendo la carità ad una multinazionale francese: coi nostri soldi. Ovviamente.

Saluti


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 19:42 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 524
Senza entrare nel merito, vorrei invitarvi a leggere l'intervista completa che ieri il Corriere della Sera ha fatto a Guglielmo Epifani.

Il quale così senza sottolineare troppo, dice che la cordata era già formata da più di un anno e che loro, i sindacati erano informati sia pure informalmente e non in modo dettagliato anche sul piano industriale....

A questo punto i giudizi su chi "ciurla nel manico" possono anche cambiare

dal pezzo di Sergio Rizzo sul Corriere di Ieri pag 6

Epifani :«A chi dice prendere o lasciare dico: non esiste. È una trattativa vera appena iniziata. Non conosciamo il piano e come abbiamo sempre detto, vogliamo definire un profilo di una compagnia che non sia solo regionale ma con ambizioni internazionali».
Rizzo :Buona fortuna.
«Diversamente non avrebbe senso mettere soldi pubblici. Si deve ripartire dai punti su cui non si chiuse con Air France: qualità e quantità della flotta e dei collegamenti, soprattutto internazionali. E poi il perimetro aziendale, con una particolare attenzione all'occupazione a Roma, Napoli e Milano perché ci sono funzioni come manutenzione e motori che non possono restare fuori».
Non conosciamo il piano, ha detto. Non lo conoscete sul serio?
«Ogni tanto Corrado Passera ci ha detto qualcosa, informalmente. Ma questo da più di un anno. Perché da più di un anno lavorava a questa soluzione. L'aveva proposta anche durante il governo Prodi ».
Perché non l'accettarono?
«Non lo so. Lui era convinto che si potesse risanare l'Alitalia integrandola con Air one».
E voi?
«Anche noi abbiamo sempre visto favorevolmente una integrazione. Perché una soluzione per l'Alitalia ha ripercussioni su Air one e per noi i lavoratori di Air one contano come quelli di Alitalia».
Di certo, il governo Prodi cercò imprenditori disposti a mettere una lira nell'Alitalia. E non li trovò. Invece Berlusconi sì. Come lo spiega?
«Una parte ha accettato forse perché ha altri interessi, penso soprattutto a quelli immobiliari. Altri sono legati ai regimi di concessione. Poi c'è chi ha un esplicito conflitto d'interessi, come Benetton, azionista di Aeroporti di Roma... ».


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 19:56 
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Nome: Gabriele Ciampalini
Iscritto il: domenica 26 novembre 2006, 3:47
Messaggi: 173
E' quello che ho detto io : la "fiche" su Alitalia (come la chiama il premier) in cambio del via libera alla cementificazione di Milano per l'Expo.....
Forse il precedente governo non era disponibile al baratto....

Resta il fatto che la politica vuole che tutto rimanga italiano perché sanno che quando una qualsiasi impresa passa di mano e finisce ad uno straniero i primi ad essere allontanati sono proprio loro - i politici ed i partiti.

saluti


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 21:14 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Non è sempre vero, ma a qualcuno fa piacere pensare così. Politici e affari all'estero non vanno d'accordo? E l'impero di interessi degli Aznar, Schroeder che diventa manager di una petrolifera dopo il mandato?
No, pure con tante sfumature la realtà è quella ovunque.
Piuttosto, bisognerebbe che sulle linee interne si stabilissero priorità di convenienza: se tra Milano e Roma ci si mette meno in treno, niente aereo.
Dove il treno non arriva se non traghettato, meglio l'aereo.
Semplice, no? E' proprio per questo che non sarà così.


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 22:40 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 524
G-Master, nel mondo ideale della libera concorrenza (quella vera, e poi ho specificato ideale :-) ) dovrebbe essere il mercato a fare questa logica scrematura. Ma non è così semplice e come vedo tu ben sai non succede solo da noi. Però, se come dice Moretti dal 2015 il 70% delle persone che usano l'aereo tra Roma e Milano si convertiranno al treno, questa cosa dovrebbe funzionare. Del resto è accaduto tra Lione Parigi col TGV.

Su una cosa non sono d'accordo con te: che questa scelta sia fatta da un "regolatore" esterno, magari il governo. Immagina che il Governo decida che visti gli investimenti fatti per l'AV tra Milano e Roma l'80% dell'offerta di trasporto, come numero di posti disponibili, debba essere ferrovia e solo il 20% aereo (tralasciamo che le leggi UE non permettono questo tipo di interventi) Cosa credi che succederebbe? Niente di diverso da quanto è accaduto negli anni in cui le ferrovie, sicure di vedere protetto il proprio orto non hanno pensato minimamente alla qualità del servizio e al suo miglioramento. Tirrenia non ti dice niente? Viceversa in un regime di concorrenza se il treno è meglio dell'aereo, bene, la gente lo userà, altrimenti giustamente preferirà volare.
Guarda che sul Brennero l'efficienza dei servizi merci di Trenitalia è cresciuta enormemente da quando ha fatto i conti con la concorrenza di RTC
Quindi, controllo contro gli eccessi del mercato certo, ma nessun dirigismo statale. E questo non vuol dire che non si debbano favorire alcune modalità di trasporto rispetto ad altre: bisogna creare le condizioni perchè chiunque sia incentivato ad usarle cosa diversa dallo stabilire ad esempio, come ho letto anche qui sul forum, che bisogna obbligare i tir a viaggiare in treno.....

Notte....


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MessaggioInviato: mercoledì 3 settembre 2008, 22:41 
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Nome: Gabriele Ciampalini
Iscritto il: domenica 26 novembre 2006, 3:47
Messaggi: 173
Si ma qui si parla di uno che manovra appalti e destini dell'economia nazionale con una pesantezza da dirigismo sovietico, anzi, da Russia di Putin, tanto per rimanere nelle nostre nuove amicizie.

Non sono affatto d'accordo invece nello stabilire delle priorità nel traffico a medio lungo raggio del tipo : per andare da A a B la nazione deve scegliere il treno, mentre da B a C l'autobus, da X a Y la nave ecc...

Si obbligano tutti gli utenti a fare delle scelte che non a tutti possono andare bene, infatti non deve andare così né le normative dell'Unione lo auspicano, oltretutto in questo modo si genererebbero dei monopoli forzosi di fornitori di servizi....

L'ottica giusta per vedere il problema secondo me è questa : avremo delle linee AV con capacità che non saranno da subito sfruttate al 100 %, abbiamo delle capacità aeroportuali sovradimensionate....lo stato ha fatto anche troppo : sono generazioni che i contribuenti pagano la costruzione di strutture aeroportuali e linee AV.... al termine dei giochi lo stato deve fare un bel passo indietro : con la massima deregulation possibile, sarebbe l'ora che fosse chi offre servizi ad impegnarsi un po, facendosi concorrenza: compagnie ferroviarie contro altre compagnie ferroviarie a loro volta in competizione con il vettore aereo, concorrenza sui costi e sulla qualità. E l'ora che l'utente, che già ha pagato le strutture entro le quali operano queste aziende, sia un po corteggiato e conteso.

Ci mancherebbe che lo stato dovesse condannare un vettore e foraggiarne un altro, creando anche dei piccoli e malvagi monopoli.

Sarebbe un errore gravissimo.

Proprio l'esperienza francese (e americana se vogliamo essere precisi) da decenni ci insegnano qual'è la via giusta.

In Francia vince il treno perché si dimostra maggiormente competitivo,e sono certo che accadrà così anche in Italia, ma che il vettore treno vinca per meriti propri, non per lo zampino di uno stato che già, nella "grande T", ha speso parecchio....


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